Invecchiato per un Omicidio. Фиона Грейс
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"Si, dovrebbe essere a nome di Matthew Glenn."
"Prego."
Il cameriere le fece strada attraverso il ristorante.
Il tavolo all'angolo della sala era ancora vuoto. Olivia rimase momentaneamente sorpresa. Matt era sempre puntuale, e lei era arrivata con cinque minuti di ritardo. Si aspettava di trovarlo ad attenderla al tavolo.
Che ci vuoi fare, il traffico di Chicago era imprevedibile.
Diede un'occhiata veloce al telefono. Altri due messaggi di congratulazioni da due sue colleghe. Con ciascuno una fitta di senso di colpa. Poi, un altro messaggio, della sua assistente, Bianca.
"James dice che devo andare a un meeting urgente domattina, sai di cosa si tratta? Ho fatto qualcosa di male?"
Olivia si immaginò la sua giovane e magra assistente che si mordeva ansiosamente le unghie in attesa di una risposta. Aveva fatto di tutto per aiutarla ad abbandonare quella sgradevole abitudine. L'aveva pesino portata dall'estetista, ma, manicure o no Bianca aveva continuato a mangiarsi le unghie. Alla fine, Olivia aveva deciso di lasciar perdere. C'erano vizi peggiori, dopotutto. Un'altra sua assistente si era rivolta alle ciambelle per trovare sollievo dallo stress e, invece, in soli tre mesi aveva trovato dieci chili in più sulla bilancia.
Oliva rispose. "No tranquilla, tutto a posto! È una riunione di gruppo, probabilmente saranno solo accertamenti e qualche update."
Concluse il messaggio con uno smiley e lo inviò. Poi rivolse la sua attenzione alla carta dei vini.
Scorrendo la lista, Oliva sentì tornare la felicità. Amava i vini italiani e il ristorante aveva un'ottima selezione di vini toscani. Alcuni non li aveva mai visti né sentiti, ma era incantata dalla musicalità dei loro nomi. Nella sua mente si delineò l'immagine di colline verdi baciate dal sole, con filari di vite a perdita d'occhio, interrotti da qualche occasionale ulivo.
Sapendo che Matt preferiva il rosso, si concentrò su quella parte del menu.
I suoi occhi si posarono subito sul Tignanello. Ricco, corposo e tannico, con un avvolgente aroma di ciliegie in confettura, da uve Sangiovese selezionate. Il prezzo rifletteva la qualità del vino, ma quella era un'occasione speciale ed era sicura che Matt non avrebbe avuto problemi a spendere un po' di più.
Era entusiasta di cenare finalmente insieme.
Le settimane precedenti erano state un inferno per entrambi e Matt era stato spesso fuori casa. Tra loro erano ormai soliti scherzare riguardo al fatto che Leigh, l'assistente personale di Matt, con cui spesso viaggiava per lavoro, trascorresse con lui molto più tempo di quanto non facesse Olivia.
"Hei, Liv. Scusa per il ritardo."
Alzò lo sguardo e vide Matt che si affannava per raggiungere il tavolo, attraversando il ristorante ormai pieno. Indossava un completo Armani color carbone di fattura impeccabile e i suoi capelli neri, appena velati di grigio, erano pettinati alla perfezione. Era alto e bello, in ottima forma, ed era un uomo di successo. Anche dopo quattro anni, Olivia faceva fatica a credere che stessero insieme.
Non l'avrebbe mai ammesso a nessuno ma, a volte, stare con un uomo del genere era per lei fonte di insicurezza. In quelle occasioni, si confortava pensando che fosse una cosa positiva. Dopotutto, la faceva stare sulle spine, e le dava la motivazione per curare la propria immagine e per impegnarsi nella carriera.
"Ciao, Matt," lo salutò lei con un sorriso. " Sono contenta di vederti. Che bella sorpresa che tu sia tornato in città. Adoro il tuo taglio di capelli."
Cercò di coprirsi le gambe spingendosi il vestito aderente lungo i fianchi, sperando che l'avrebbe aiutata ad occultare lo strappo nei collant.
Con suo grande sollievo, Matt la salutò con un bacio sulla guancia e si sedette senza fare commenti.
Olivia ordinò un Tignanello e, mentre aspettavano che arrivasse, diede inizio alla difficile conversazione per la quale si era fatta forza.
"Immagino sarà per te uno shock, ma sono davvero infelice."
Le sopracciglia di Matt si inarcarono visibilmente.
"Sul serio?"
Olivia fece un respiro profondo. Tempo di sfogarsi.
"È il lavoro. Il problema è il mio lavoro."
Matt sbatté rapidamente le palpebre, come se non si fosse aspettato di sentire nulla del genere.
"Cosa intendi?" chiese con prudenza.
"Mi sento come se avessi venduto la mia anima. La mia vita ha preso una strada che non mi sarei mai aspettata—e non lo sopporto."
I Vini della Valle andavano contro tutti i valori in cui credeva. Era questa la verità, e il motivo per cui sentiva di essersi svenduta.
Alla sua prima degustazione di Vini della Valle, aveva bevuto solo due piccoli bicchieri, ma la mattina dopo si era svegliata con un mal di testa feroce e martellante, che le era durato per tutto il giorno.
Due piccoli bicchieri non avrebbero dovuto avere un effetto così tossico. Così cominciò a indagare, curiosa di scoprire cosa ci fosse esattamente in quei vini.
Non era stato facile, ma Olivia era una persona paziente e perseverante, e affrontava di buon grado le sfide più difficili. Dopo una serie interminabile di ricerche online, prudenti telefonate, incontri faccia a faccia e discussioni su temi confidenziali aveva scoperto la verità.
"Ho fatto delle ricerche sulla compagnia, sono terribili. Danno un'immagine distorta di loro stessi. È praticamente frode e tutti se la bevono per colpa della mia campagna pubblicitaria."
Matt aveva un'espressione corrucciata.
"Sì però, Liv, è a questo che servono le campagne pubblicitarie."
"No!" protestò lei. "Stavolta è diverso. Non è solo vino scadente, è spazzatura."
"In che senso?"
"Non c'è nessun vigneto a conduzione familiare. Tutta l'uva viene da coltivazioni industriali ed è raccolta a macchina. E sono disposti a usare qualsiasi uva, più economica è, meglio è. Non si può nemmeno visitare la cantina."
"Come mai?" chiese Matt.
"Perché non c'è nessuna cantina," confessò Olivia.
"C'è solo un gigantesco stabilimento di produzione, dove producono del succo d'uva alcolico adulterato con aromi chimici e additivi in polvere. Hanno fatto delle ricerche per individuare le preferenze della maggior parte dei consumatori, e i loro chimici hanno creato un profilo gustativo adatto al mercato usando degli additivi. Ecco cosa sono davvero i Vini della Valle."
Matt la ascoltava dubbioso.
"Usano tonnellate di solfiti, per prolungare la conservazione e per far sì che ogni bottiglia abbia lo stesso sapore. Non so se siano stati i solfiti, ma, quando ho bevuto quel vino, sono stata malissimo."
"Continuo a non vedere il problema. Sarà anche vino pessimo ma che importa? La gente se ne accorgerà assaggiandolo." ribatté Matt.
Olivia si lasciò scappare un sospiro di frustrazione.
"Il