Invecchiato per un Omicidio. Фиона Грейс
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу Invecchiato per un Omicidio - Фиона Грейс страница 5
"La settimana scorsa ti ho fatto la pasta fatta in casa, con un ragù da manuale. Mi sono alzata alle cinque per preparare la carne e cuocerla lentamente. Il profumo era così buono che il vicino è venuto a farmi i complimenti quando sono tornata dal lavoro." continuò Olivia con legittima indignazione. "E tu che hai fatto, Matt? Ti ricordi cos'hai detto la sera a tavola? Hai detto, ‘Beh, spero che non mi uccida.’ Pensavi di essere così spiritoso, ma mi hai ferita."
"Ti prego, abbassa la voce." fece Matt con un sorriso forzato che non mascherava lo stress nelle sue parole.
Olivia sbattè le palpebre. Abbassare la voce? Come poteva chiederle di abbassare la voce, dopo che le aveva appena stravolto la vita con quella sua notizia sconvolgente?
"A volte mi metti in imbarazzo." disse Matt, poi abbassò la voce. "Parlare ad alta voce nei ristoranti è un tuo difetto che ti ho già fatto notare in passato. Il resto della sala non vuole sentire la storia della tua vita."
"A dire il vero…" bisbigliò una donna dal tavolo di fianco.
"E ti sei coperta le gambe di ombretto per mascherare un buco nei collant? Non hai paura che la gente se ne accorga? Avresti potuto semplicemente tenere un paio di calze di scorta nella borsa, e avresti evitato il problema. Almeno, questo è quello che avrebbe fatto una persona organizzata."
Olivia sentì le guance incendiarsi.
"Io non me n'ero accorta," commentò un'altra ascoltatrice indiscreta. Stavolta Matt si guardò attorno sorpreso.
Olivia fece un respiro profondo.
"Cosa ti ha fatto pensare che stasera fosse un buon momento per parlare di tutto questo?" chiese.
"Domani ho un volo. È stato deciso all'ultimo minuto. Quasi senza preavviso, lo so."
La conversazione stava diventando così surreale che per un momento Olivia pensò fosse tutto un sogno. O meglio un incubo, perché nulla aveva senso.
"Dove vai?"
"Alle Bermuda, per due settimane." disse evitando lo sguardo incredulo di Olivia.
"Per lavoro?" chiese lei, notando un sussulto di Matt in risposta al suo tono di voce.
"Si, per una conferenza di lavoro."
"E ci sarà anche Leigh?"
Quest'ultima domanda fu più che altro un riflesso—non aveva avuto tempo per pensare—ma la reazione che suscitò fu piuttosto eloquente, come se l'avesse colto sul fatto.
"Tu e Leigh? Una conferenza non dura due settimane. Questo non ha nulla a che fare col lavoro, vero?"
"Per favore, calmati," mormorò Matt. "Leigh è la mia assistente personale. Niente di più. E comunque, è fin troppo giovane per me, compie trent'anni questa domenica."
Si fermò, serrando le labbra, ma era troppo tardi. Olivia si era già avventata su quell'informazione cruciale che Matt aveva inavvertitamente rivelato.
"Ah, sì? Trent'anni. È un compleanno importante. Non è che il suo regalo includa, che so, una vacanza alle Bermuda?"
Olivia sentì un sussulto sconvolto provenire dal tavolo di fianco.
Il viso di Matt era il ritratto della vergogna. Olivia era inorridita. C'era solo un anno di differenza tra loro due e, fin dall'inizio della loro storia, aveva temuto che prima o poi avrebbe cercato una donna più giovane. Sapeva che non avrebbe potuto farci nulla, però si era assicurata, con l'aiuto della sua parrucchiera, che non avrebbe mai trovato una donna più bionda. Evidentemente, non era stato abbastanza.
"Mi inviti in un ristorante del genere e la prima cosa che fai appena mi vedi è mollarmi?"
Era ancora scossa dall'insensibilità di un tale gesto.
"L'hai fatto perché non volevi che facessi una scenata, ammettilo. Speravi che essendo in un ristorante di lusso te ne saresti potuto andare tranquillo, senza che io mi arrabbiassi o ne facessi un dramma."
Olivia balzò in piedi, fissandolo dall'alto in basso.
"E invece sono arrabbiata. Sono furiosa. E sto per fare una scenata. Mi hai trattata in modo orribile. Come osi avere una storia alle mie spalle e poi farmi sentire inadeguata, dicendo che hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e insinuando che io non lo faccia. È la cosa più manipolatoria che abbia mai sentito."
"Inaccettabile," fu il commento di una donna del tavolo vicino.
"È solo un bene liberarsi di un bugiardo che insulta la tua cucina e critica il tuo abbigliamento. Lascia perdere il buco nei collant, che comunque nessuna di noi ha notato, pensa piuttosto che non ti ha detto nulla sul tuo adorabile vestito. È uno che vuole trovare il pelo nell'uovo."
"Sei troppo buona per lui, e lui è intimorito da te," le venne in aiuto un'altra.
"L'immondizia che si butta da sola" fece la terza donna.
"Grazie," rispose Olivia.
Guardandosi attorno ricevette numerosi cenni d'assenso dai clienti del ristorante che avevano seguito il melodramma. Un ragazzo seduto al tavolo vicino all'ingresso aveva persino estratto il cellulare per filmare la scena.
Matt intanto fissava il copritovaglia, rosso e immobile come un mattone.
"Non—Non intendevo," bisbigliò "Guarda, e se ce ne andassimo in un posto più tranquillo e ne parlassimo con calma?"
Aveva l'espressione di uno che avrebbe voluto sprofondare nella terra attraverso un varco tra le piastrelle di granito del ristorante.
E invece sarebbe dovuto uscire dal Villa 49 passando davanti a tutte quelle persone e subendone le critiche spietate. Sarebbe stato giudicato ad ogni passo da lì all'uscita, e Olivia decise che quella camminata della vergogna se la sarebbe potuta fare da solo.
"Io me ne vado," disse lei, con un tono più tranquillo.
"Se non hai tolto le tue cose dal mio appartamento entro le dieci di stasera, dono in beneficenza tutto quello che rimane."
Il suo sguardo si posò sul magnifico rosso toscano che aveva scelto con tanta cura ed entusiasmo.
Nonostante non avesse potuto godersi il cibo, non avrebbe di certo rinunciato a quel buon vino.
"E questa viene con me." Sequestrò la bottiglia, tenendo stretto il vetro freddo e scuro con entrambe le mani. "La troverai sul tuo conto."
Un applauso si levò dal tavolo vicino.
Sollevando la borsa, Olivia si girò e si diresse verso l'uscita.
CAPITOLO QUATTRO
Olivia chiamò un taxi. Stava ancora tremando per l'indignazione e stava pensando di tornare nel ristornante per lanciarsi in un'invettiva ai danni di Matt.
Fece un respiro profondo per calmarsi. Sarebbe stato più sensato lasciarsi tutto alle spalle ed allontanarlo per sempre dalla sua vita. Ciò significava trovare un posto dove passare il resto della serata, Matt sarebbe presto arrivato a casa sua e aveva tempo fino alle dieci per raccogliere la sua roba. Non poteva rientrare a casa prima perché l'avrebbe