L'Allenatore Di Calcio. Marco Bruno
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу L'Allenatore Di Calcio - Marco Bruno страница 5
La figura mostra che le prestazioni del calciatore o meglio la sua efficienza in una gara dipendono da molteplici abilità, capacità e qualità, che s’influenzano a vicenda.
Componenti delle capacità di prestazione del calciatore(Weineck-Erlangen, 1994)
La figura mostra che le prestazioni del calciatore o meglio la sua efficienza in una gara dipendono da molteplici abilità, capacità e qualità, che si influenzano a vicenda.
Nella struttura del rendimento rappresentata nella figura precedente, le capacità condizionali sono fondamentali, perché forniscono la base per una prestazione tecnica, tattica e psichica stabile durante la gara (Stiehler-Kinzag-Döbler, 1988).
Per affrontare seriamente i problemi dell’allenamento bisogna impostare tre operazioni: La prima consiste nel definire le qualità fisiche dominanti nel gioco del calcio:
– la resistenza in regime di forza;
– la velocità (accelerazione);
– la destrezza (capacità di apprendere ed eseguire velocemente movimenti complessi).
Con la seconda, definire le caratteristiche dello sforzo specifico richiesto nel gioco del calcio. Lo sforzo fisico è caratterizzato in generale dai seguenti parametri:
● intensità;
● durata;
● complessità;
● processi metabolici per la produzione d’energia.
Dal punto di vista dell'intensità lo sforzo può essere:
Massimo Superiore a 210 Superiore a 40 – 50
Massimale Tra 200 – 210 Tra 35 – 40
Submassimale Tra 180 – 200 Tra 30 – 40
Grande Tra 120 – 180 Tra 25 – 35
Moderato Inferiore a 120 Inferiore a 25
L’intensità dell’esercizio fisico deve essere relazionato all’età anagrafica del soggetto; per soggetti adulti una indicazione da seguire è quella di considerare la frequenza pulsatoria massima da raggiungere rispettando:
le formule di Cooper:
FC max = 220 – età per le donne
FC max = 205-(età/2) per gli uomini
oppure la formula di Karvonen: FC max = 220 – frequenza a riposo
o meglio ancora, la formula di Tanaka: FC max = 208 – (0,7 x età)
bisogna ricordare che:
– tra il 50-60% della FC max, si realizza un lavoro moderato;
– tra il 60-70% della FC max, si realizza un lavoro grande, detto anche (cardiotraining);
– tra il 70-80% della FC max, si realizza un lavoro submassimale aerobico vicino alla soglia;
– tra l’80-90% della FC max, si realizza un lavoro massimale anaerobico;
– oltre il 90% si realizza un lavoro massimo (poco consigliato).
● breve o lungo;
● continuo o variabile;
● con o senza interruzione.
● semplice (es. la maratona);
● complesso (es. il calcio).
● aerobico;
● anaerobico;
● misto.
Per il calcio, lo sforzo specifico è considerato:
Per intensità:
–submassimale (freq.card. 180/200 – freq.resp. 30/40)
Per durata:
–variabile con numerose interruzioni
Per complessità:
–complesso poiché ricorre a qualità fisiche diverse (velocità, forza, ecc.) ad azioni tecniche, tattiche, con situazioni di scontro fisico.
Per processi metabolici:
– misto, con notevole impegno anaerobico alattacido
La terza operazione è quella di stabilire la crescita e la diminuzione degli sforzi durante l'allenamento
in pratica stabilire il piano d’allenamento e il programma di preparazione fisica.
(Bisanz-Gerisch, 1990). Quest’affermazione serve a ridimensionare l’importanza dei fattori di condizione per evitare una loro sopravalutazione e sottovalutazione eccessiva nell’allenamento. In un mirato allenamento calcistico si cercherà di favorire un esercizio della velocità d’azione che si orienti alla pratica del gioco tenendo sempre conto di tutti i fattori di prestazione a livello psicofisico, tecnico-tattico e sociale. Le seguenti citazioni dimostrano che una teoria specifica dell’allenamento calcistico si deve basare sulle esigenze della gara e che l’allenamento della condizione deve assimilarsi alla pratica del gioco o possibilmente integrarsi ad essa.
“Il migliore maestro per l’allenamento è la gara” (Cramer, 1987).
“Dalla gara capiamo che cosa dobbiamo allenare” (Krauspe-Rauhut-Teschner, 1990).
“Se la gara è il miglior allenamento è anche vero che un buon allenamento deve per forza avere il carattere di una gara” (Northpoth, 1988).
“Il