Vampiri Gemelli. Amy Blankenship
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Читать онлайн книгу Vampiri Gemelli - Amy Blankenship страница 11
Aspirò a pieni polmoni l’odore ancora presente della ragazza. Che strano: vestita a quel modo e ancora vergine! Lanciò un’ultima occhiata al punto in cui prima c’era il vampiro e scrollò le spalle: in fondo, se non lo avesse eliminato lei lo avrebbe fatto lui.
Alzò lo sguardo nella direzione in cui lei era scomparsa. Per la prima volta dopo secoli, Hyakuhei sentì il suo sangue ribollire. Era giunto il momento della caccia. Quella stessa notte e prima dell’alba si sarebbe nutrito di quella fanciulla...
*****
Kyoko gemette vedendo la folla che si accalcava nella discoteca. Era il fine settimana e quel posto sembrava pieno da scoppiare. Scivolò oltre la fila e si diresse verso il buttafuori, gli fece un cenno del capo e sgusciò rapidamente nella porta che lui le tenne aperta con una mano, per farla entrare. Tutti i buttafuori la conoscevano bene, perché viveva sopra il club.
Una volta dentro, si diresse diretta verso la porta con la scritta "Non entrare". Digitò il codice sulla combinazione della serratura e aprì la porta interna, che le si richiuse alle spalle. Sospirò di sollievo, non appena il fracasso della discoteca divenne solo un sordo ruggito. Con le banconote del vampiro ben strette nel pugno, iniziò a salire le scale. I demoni non erano l'unico pericolo della città, e lei non era tipo da andarsene in giro coi soldi dell’affitto nel reggiseno.
Si fermò presso la fila delle cassette di sicurezza in fondo al corridoio, digitò un altro codice e ne aprì una, poi diede un’occhiata all’interno per vedere se c‘era posta. Normalmente era vuota, ma Kyoko sorrise quando scorse la busta in fondo. La prese e lesse il suo indirizzo scritto a mano dalla calligrafia del nonno.
Richiuse la cassetta e si avviò verso la rampa di scale che portavano al suo appartamento. Il segreto per mantenersi in forma? Abitare al terzo piano senza ascensore! Si fermò prima di raggiungere l'ultimo piano e contò i soldi: le sarebbero rimasti solo venti dollari dopo avere pagato l’affitto a Yohji.
Yohji ... al solo pensiero s’intimidì. Kyoko sapeva che lui sperava che lei fosse sempre in ritardo con l’affitto e gli chiedesse una dilazione, e si augurò che non succedesse mai una cosa del genere. Quell’uomo era una vera merda, ma le conveniva essere gentile con lui, visto che era il suo padrone di casa. Lui poteva crearle un bel po’ di casini, e anche sbatterla fuori, se solo avesse voluto.
Si diresse alla porta del suo appartamento e infilò la chiave nella serratura…un attimo prima che Yohji aprisse la sua porta e mettesse fuori la testa. Ma cos’era, anche sensitivo quell’uomo? Gli lanciò un sorriso nervoso.
"Come va, mia dolce tentazione?" chiese Yohji ammiccando, mentre si appoggiava allo stipite della porta con atteggiamento da figo.
"Tutto ok.” rispose Kyoko, desiderando improvvisamente di indossare un enorme trench per nascondergli alla vita tutte le sue forme, così bene esposte. "Oh, a proposito, ho i soldi dell'affitto." Gli porse i soldi che aveva accuratamente contato, sapendo che era meglio che si avvicinasse lei alla sua porta. L'ultima volta che lui aveva bussato da lei era quasi riuscito ad entrare di forza.
Le spalle di Yohji si abbassarono visibilmente, mentre i suoi occhi si colorarono di disappunto. "Va bene, entra che ti faccio una ricevuta." Aveva sperato che quel mese non riuscisse a pagarlo e che gli chiedesse una dilazione. Ma decise di fare buon viso a cattivo gioco.
Kyoko scosse la testa e cominciò a contare, per reprimere la rabbia. "Fai con comodo, aspetto qui.” Incrociò le braccia davanti a sé e sbuffò, come se andasse di fretta.
Yohji si strinse nelle spalle: conosceva bene quel giochino ...Kyoko lo aveva già ingannato una volta. Lui sarebbe entrato a scriverle la ricevuta e lei ne avrebbe approfittato per sgusciare nel suo appartamento. "Ok, allora te la porto io più tardi.” disse, con cattiveria.
"Va bene." Kyoko girò la chiave nella serratura e aprì la porta del suo appartamento, cercando di farla franca.
"Nessuno ti ha mai detto quanto sei sexy, vestita così?” le mormorò Yohji, arrivandole di botto dietro alle spalle
Kyoko gli lanciò un'occhiata da sopra la spalla e inarcò un sopracciglio. "Stai flirtando con me, Yohji?" Si era sempre chiesta come sarebbe stato disteso sulla schiena ... con il naso rotto e sanguinante.
"Fa differenza?" sorrise lui, passandosi una mano tra i capelli e pensando tra sé e sé che forse ce l’aveva fatta..
"Per me, sì. Non credo che al mio ragazzo farebbe piacere."
Yohji le fece un sorrisetto, sapendo bene che trascorreva la maggior parte del suo tempo da sola. "Oh, dai, lo sappiamo entrambi che non hai un ragazzo, Kyoko. Se non ti conoscessi, penserei che mi stai rifiutando!” Premette la sua grande mano contro la porta aperta di Kyoko, in modo che lei non potesse chiuderla. "Cosa c'è che non va, in me? Pensi che non sono abbastanza uomo per te, o ti stai conservando per un ipotetico fidanzato?”
Kyoko lo fissò, i suoi occhi color smeraldo si fecero tempestosi. Se lui era stanco di essere gentile ... allora lo era anche lei. "Mi dispiace Yohji, ma cerco un ragazzo a cui non piaccia assaggiare un piatto diverso, ogni sera.”
Kyoko rimase senza fiato quando Yohji aprì di colpo la porta socchiusa, la spinse dentro con tutte le sue forze e poi si richiuse la porta alle spalle.
"Non mi dire che non sei curiosa di sapere cosa si prova, tesorino! - le sussurrò Yohji all’orecchio, pizzicandole il sedere. - Ti prometto che non dirò nulla, al tuo ragazzo immaginario."
"Non è immaginario. Tra poco sarà qui, lavora al bar di sotto.” esclamò Kyoko, ormai sicura che a breve avrebbe perso la pazienza, lui si sarebbe ritrovato in ambulanza e lei per strada.
"Oh, davvero? E dimmi, che aspetto ha? " chiese Yohji, che si sentiva già tendere sotto i jeans. Lo eccitavano le femmine che facevano le preziose
Kyoko fece un respiro profondo. "Ha lunghi capelli neri e setosi, pelle pallida, occhi molto scuri e un corpo da favola.” Sorrise dentro di sé, a quel pensiero. Vaffanculo!' "Ed è molto possessivo."
Yohji emise un suono simile a un ringhio. Kyoko quasi scoppiò a ridere: se avesse potuto capire quanto somigliava ad un animale, in quel momento! Aveva ormai deciso che era abbastanza e stava per sferrargli un pugno…quando la porta dell’appartamento si aprì ed entrò Amni, con un paio di jeans attillati e una maglietta nera che accentuavano il suo corpo atletico.
I suoi occhi celesti si strinsero e i muscoli della mascella si contrassero, alla vista del cosiddetto padrone di casa che si strusciava addosso a Kyoko. Yohji mollò la presa e sgusciò rapidamente fuori della stanza, mentre Kyoko gli lanciava un’occhiataccia di fuoco.
"Allora…quando vuoi ti porto la ricevuta dell’affitto…anzi, forse è meglio che da ora in poi le spedisco a tuo fratello Hitomi, così non ti darò più fastidio ... okay?" farfugliò l’uomo.
Senza degnarlo di una risposta, Kyoko entrò nell’appartamento e serrò per bene tutte le serrature. Guardò con riconoscenza Amni, poi si lasciò cadere su una sedia e lacerò con furia la busta che conteneva la lettera di suo nonno. Si mise a leggerla con avidità.
"Oh, questo è davvero assurdo! - ringhiò - Dato che ho diciotto anni e sono ancora vergine…i vampiri sono attratti da me!” Sbuffò disgustata, un attimo prima di leggere la riga successiva. Allora spalancò gli occhi e gridò: “Vuoi che faccia…COSA?!?”
Suo