La Teoria Metafisica Dell'Economia Egualitaria. Jo M. Sekimonyo

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La Teoria Metafisica Dell'Economia Egualitaria - Jo M. Sekimonyo

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canonizzazione del capitalismo è senza merito. Il corretto impianto di "migliori condizioni commerciali" o "sostenibilità" aggiunge a un vivace slogan un certo non so che che soffoca dibattiti rancorosi sull’ingiustizia socio politico economica e mi fa ravvivare per almeno un paio di secondi. Improvvisamente la severa realtà dei veri codardi sulla scena e l’avvilimento gradualmente più profondo rovina il mio ottimismo. Il più leggero errore di interpretazione del mio gesticolare selvaggio e delle mie effervescenti onde mentali potrebbe ridurre il vostro coinvolgimento con il resto del mondo. Il mio suggerimento per voi e per chiunque abbia una manciata di neuroni che rispondano agli stimoli dell’empatia e che sia stato morso da un serpente con i segni del dollaro sulla coda: “non correte in giro come un pollo con la testa tagliata”. Continuate a leggere questo libro angosciante come un emetico per liberare la vostra coscienza dalle bugie.

      Leggendo questo libro, vi siete coraggiosamente imbarcati con me in questo viaggio contro la morte. Questo libro è in parte una dedica a Anton Wilhelm Amo, una vittima dell’intolleranza accademica e alla sua stranezza scolastica che gli ha fatto pagare il prezzo definitivo, la privazione della rilevanza. In questo momento, sto traendo un grande piacere nel far rivoltare Isaac Newton nella sua tomba facendovi leggere ora il nome di un ingegnoso filosofo, Robert Hooke. Nel far questo, state salvando la mia integrità. Per mostrarvi la mia gratitudine per la vostra accettazione o la vostra curiosità, colpirò selvaggiamente le vostre spesse mura disilluse, fino a quando vi risveglierete e mi aiuterete a scacciare i demoni che risiedono in ogni mortale per allevare Caino.

      Questa ayahuasca letteraria alimentata dall’esperienza sommergerà i vostri nervi con l’apparizione di Thomas Clarkson. Non è vano il tentativo di prendere qualche morso dei paradigmi riorganizzati del capitalismo, comunismo, o socialismo e poi sputarli nel fuoco fiammeggiante. Non c’è un momento migliore del ventunesimo secolo per muovere il terreno della disputa sulle ineguaglianze globali zoomando sull’ingiustizia socioeconomica. Siamo bene attrezzati per sradicare la dissolutezza della distribuzione della ricchezza e per preparare la strada per un’alternativa al proscioglimento vittoriano delle ingiustizie. Chiunque si dovrebbe vergognare di morire senza ottenere qualche vittoria, per il bene dell’umanità, sulle assurdità pervasive. Cosa potete fare voi e io? Combattere il cinismo. L’urgenza e la persistenza sono essenziali. Attraverso il dolore, ricordate sempre che nessuno proviene dal nulla; c’è una storia dietro a ognuno. Lo stesso vale per le idee, non nascono dal nulla; una domanda precede sempre una risposta o almeno dovrebbe. Il coraggio è senza dubbio la più glorificata di tutte le virtù. Mentre per una creatura come me, l’incoraggiamento è il più eccitante di tutti i vizi. Nella vita nulla vale di più che porre attenzione.

      CAPITOLO DUE

      1 Bei vecchi tempi

      "Pioggia di autunno, vento di autunno, fanno morire una persona di dolore."

      – Qiu Jin

      I

      n ogni era e parte del mondo, sentiamo questi piagnistei, "la vita era più semplice e migliore in quei tempi." Per chi ne fa riferimento, per apprezzare al meglio le funzioni geometriche usate per valutare l’uomo, gli uccelli e gli animali, i racconti del passato devono arricchire le congiunture attuali nello sviluppo della trama dell’umanità. Ma i resoconti sull’antichità sono espressioni delle menti brillanti su soggetti di momenti più profondi pieni di veementi malintesi. Lo sfarzo oratorio può essere intrappolato nelle orecchie degli storici e segnato su una parete con una iniezione di desiderio. Per le istituzioni religiose e i re, le pubblicazioni di massa, il trattamento critico delle testimonianze, e i modi e i mezzi per scoprire le falsità sono i peccati originali della razza umana.

      Ho gettato il dato della storia undici volte, la natura si è collegata all’umorismo, madre natura si è inginocchiata su un ginocchio, e l’Europa ha senza interruzione guardato in alto ogni volta. Potrebbe essere il risultato dell’interferenza cosmica nel mio processo di pensiero o il calderone della mia rabbia repressa che viene sputato fuori. Il panorama delle cronache umane rende l’Europa un punto di partenza sfolgorante per esporre gli errori centrici. Gli europei hanno abbellito il folklore e gli usi sono ora invidiati e venerati dall’intero mondo.

      C’è stato un tempo in cui i tizi in questa grande zona di terra tra l’Asia e l’Oceano Atlantico erano in parte selvaggi e in parte stupidi. Soggetti vivi erano smembrati per investigare le funzioni del corpo umano e si credeva che il cattivo odore causasse la clamidia. Ciarlatani hanno guadagnato opulenza e favori affermando di avere una conoscenza occulta e una padronanza dei fenomeni sovrannaturali. Gli uomini europei avevano pozioni magiche per indurre pensieri pruriginosi nelle loro possibili compagne. Un uomo sequestrava, importunava e molestava chi riteneva fosse la luce della sua vita fino a quando lei dava credito ai suoi fantasmi e concedeva di diventare sua. Questi erano i modi tipici di stringere un legame. I compagni credevano di passare le proprie caratteristiche ai suoi figli con mezzi diversi dall'inseminazione.

      Gli ignoranti erano creature pure. La previsione del destino in base alle deformità facciali era considerata una scienza esatta. Essere inumani era un gesto magnanimo e superlativo. I cittadini accusavano i migranti di portare il crimine e le malattie. Lo spettacolo pubblico di dilaniare un essere umano era una delizia dolce-amara.

      In tutta onestà, il periodo in cui un impero o una civiltà è al suo massimo e i suoi costumi raggiungono il massimo degrado è di solito una coincidenza frequente. Ogni civiltà ha la sua peculiare decadenza morale. Alle spose della Mesopotamia era ordinato di fare sesso con degli stranieri a caso prima che i loro mariti toccassero la mercanzia. Non ci sono eccezioni nelle iniquità compiute da egiziani e aztechi contro i poveri e gli sconfitti. Nel Zhong Guo, ricette di atroci torture sono state celebrate e ammazzare i polli per spaventare le scimmie era una tattica comunemente usata. I Persiani andarono oltre castrando i figli dei loro nemici, mentre gli Irochesi cancellarono semplicemente l’esistenza della Confederazione Neutrale. Ogni festività pubblica di trionfi in feroci battaglie archetipamente comprendevano lo stupro di massa delle figlie e delle mogli degli sconfitti. I Māori avevano un approccio differente; mettevano in gabbia sulla spiaggia le donne e i bambini conquistati per farli morire con grande dolore e mangiavano gli uomini.

      Poche turpitudini morali hanno superato come pretesto e perversità il più vecchio accordo sociale e la più vecchia divisione asimmetrica del lavoro, la schiavitù. In gran parte, la schiavitù era intrecciata nel tessuto della ricchezza degli imperi e nelle psicosi delle società. Gli esseri umani catturavano gli altri per ogni deplorevole ragione che uno possa immaginare: spettacoli atroci, lavori forzati o materie prime. I Vichinghi andarono verso le coste inglesi per raccogliere facili prede. Il regno di Oyo affinò la cavalleria di assalto per catturare schiavi bene e rapidamente. Ovunque i figli degli schiavi non diventavano altro che schiavi. Nella maggior parte dei casi gli schiavi erano servi domestici. Tuttavia le comunità non affinarono le capacità umane nella caccia per rendere la loro vita più facile. Alcune persone sequestrate trovarono una brutta fine per accontentare gli dei assetati di sangue.

      Diabolicamente ogni nazione ha dimostrato una consapevolezza dei rimbalzi degli investimenti sulla produttività e la crescita dell’impiego. La schiavitù non è stata basata sul colore, fino alla fine del gioco. Confucio ha combattuto con forza per preservare l’istituzione cinese della schiavitù quando si stava riducendo. Malvagi africani come il re Diogo ha liberato lo spirito dell’africanizzazione del commercio degli schiavi. Il sultanato dell’Oman ha giocato un ruolo essenziale nell’infangare questo sinistro commercio. Le loro azioni alla fine hanno portato all’estinzione della nozione che i neri fossero umani. La brama e il desiderio dei conquistadores per il commercio degli schiavi è stata una bestia di un altro tipo. Per evitare errori di concisione e per accrescere la comprensione, dirò che molti saggi spagnoli si sono pronunciati contro l’ipocrita terminologia commercio. Tuttavia,

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