Cuori Svelati. Dawn Brower
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L’esperienza di Claire con la propria famiglia lasciava poco a desiderare. In un certo senso poteva comprendere, ma Sullivan sembrava una brava persona. Potrebbe essere stato diverso se le fosse stato accollato un fratello maggiore che non sapeva di avere. Suo fratello, Carter, non era niente male. Faceva le sue cose e la lasciava in pace. Si aiutavano quando potevano e facevano fronte unito quando sua madre diventava troppo difficile. Più tardi si sarebbe fermata da lui e gli avrebbe raccontato la telefonata di prima.
“È stato prepotente?” domandò Claire. “Mandalo a quel paese”.
Dani scoppiò a ridere. “Non glielo direi mai in faccia—complimenterei il suo ego, e non ne ha bisogno—ma è stato bravo. Mi sono persa molto causa Andersen Nettles. È bello sapere che pagherà per ciò che mi ha fatto”.
A Claire vennero i brividi. Ci era mancato poco che Dani ci rimettesse la vita. Dovevano ancora pulire le macchie di sangue dalla moquette nel suo ufficio. Forse sarebbe stato meglio rimuoverla e sostituirla. Sembrava una buona scusa per ridecorare l’ufficio.
“Il tuo segreto è al sicuro con me” Claire esalò. “Di che cosa dovevi parlarmi? Amy ha detto che era importante”.
Dani afferrò un bicchiere d’acqua e ne prese un lungo sorso. Poi lo posò e si appoggiò allo schienale del divano. “Ridurrò le mie ore in ufficio”. Alzò una mano quando Claire aprì la bocca per parlare. “Fammi finire prima di pormi delle domande”.
Claire annuì. Che cosa voleva fare? Non potevano portare avanti lo studio ed il carico di clienti se Dani avesse ridotto le sue ore all’ufficio. Avrebbe potuto significare meno introiti per lei, e come sarebbe sopravvissuta ad un taglio sulla busta paga?
“Devo analizzare tutti i documenti inerenti la mia eredità”. Scosse il capo. “Non riesco a credere di essere multi-milionaria ed avere il controllo competo su una compagnia che il nostro studio ha rappresentato in tribunale”. Concluse la frase con un gesto di congedo della mano. “Ad ogni modo avrò ancora un ruolo attivo allo studio, ma sarò selettiva sui clienti che accetterò. Voglio fare più lavoro gratis ed aiutare le famiglie, quindi sarò dentro fino alle ginocchia nell’impiego aziendale della compagnia. Non devo farlo tutto i giorni allo studio”.
Claire era un po’ invidiosa della nuova posizione di Dani. Aveva i mezzi per fare cose che Claire si limitava a sognare—al suo capo era bastato perdere la propria famiglia per la maggior parte della propria vita, e poi rischiare di morire per riaverla. Era un prezzo alto da pagare. Ciononostante, se Claire avesse dovuto essere sincera, a volte sperava di potersi dimenticare dell’esistenza della sua famiglia. La facevano impazzire nel migliore dei casi, ed oggi non era uno di quelli…Dani aveva avuto una vita difficile, e forse questa era la sua ricompensa. I soldi, il lavoro ed una famiglia che aveva sempre desiderato avere ma non aveva mai osato sperare di avere. Era ammirabile il fatto di essere riuscita a superare tutte le avversità nella sua vita. I soldi erano una bella cosa, ma Claire si sarebbe accontentata di una somma discreta e di un uomo che l’amava.
“Quindi chiuderemo i rapporti anche con clienti che abbiamo già?” Claire era spaventata. Era una brutta situazione…bella per Dani, era contenta per il suo capo, ma per il resto dello studio sarebbe stata una decisione sofferta. Matt non era in grado di fare molto causa la sua vista diminuita. “Ne hai parlato con Matt?”
“No” si accigliò Dani. “Passerò da lui questa settimana e gli illustrerò la mia posizione” sospirò. “No, non lasceremo andare i clienti che abbiamo già. Vorrei però che pubblicizzassi il fatto che abbiamo una posizione vacante da associato. Fai passare i curriculum, fissa dei colloqui, e scegli qualcuno con il quale ti piacerebbe molto lavorare. Mi fido del tuo giudizio”. Prese un pezzo di carta dal tavolino e glielo porse. “Questi sono i requisiti che vorrei che avessero, ed ho aggiunto lo stipendio che siamo disposti ad offrire”.
Claire esaminò il foglio di carta. Fischiò quando lesse l’importo. “Generoso. Dovremmo ricevere molte risposte. Lo studio se lo può permettere?” non riuscì a non domandare. Non sapeva quali fossero le reali possibilità economiche dello studio, ma non potevano essere abbastanza alte da sostenere uno stipendio a quattro zeri.
“Sono ricca, ti ricordi?” sorrise Dani caldamente. “Non ti preoccupare. Quando inizieranno a lavorare porteranno un sacco di ore fatturabili. Coprirò la maggior parte dei costi che serviranno per sostenere la studio fino a quel momento. Funzionerà”.
Claire lo sperava. Era contenta che Dani avesse fede nello studio. Le piaceva il suo lavoro e non voleva perderlo. Il suo impiego precedente—scosse il capo per evitare di pensarci. Non aveva funzionato. Nella sua mente scorsero diverse immagini del suo ex. Era uscita con Nolan brevemente dopo aver iniziato a lavorare lì. Era uno degli associati dello studio ed aveva un’attitudine ambiziosa. Sperava di diventare un socio, e lavorava a lungo per raggiungere il suo obiettivo. Claire voleva una famiglia ed un luogo da chiamare casa, ma principalmente voleva sapere com’era avere un uomo che l’amasse quanto lei amava lui. Pensava che Matt reciprocasse i suoi sentimenti. Ora però lo dubitava. Era stato un vero stronzo nelle precedenti due settimane. Stava cominciando a sembrarle di innamorarsi solo di uomini con i quali aveva lavorato. Doveva avere a che fare con la prossimità—aveva bisogno di supporto psicologico o qualcosa del genere.
Dani raccolse i documenti che Claire le aveva portato e ne sfogliò alcuni. Aprì una spessa cartella, e da quest’ultima cadde una busta bianca. Si abbassò per raccoglierla e disse, “Che cos’è?”
“Non lo so”. Claire fece spallucce. “Ho portato i documenti che hai richiesto. Non avevo abbastanza tempo per farli passare tutti. Forse Amy ha aggiunto qualcosa?” Di solito non lo faceva, ma poiché lo studio era stato un circo ultimamente, non era impossibile.
Dani studiò il foglio e scosse il capo. “È intestato a te”.
Claire si accigliò. Che diavolo era? Prese la busta da Dani e la girò. Il suo nome era stato scritto in una prestigiosa calligrafia di colore rosso. Le ricordava del—sangue. Deglutì la paura irrazionale che provava e l’aprì.
Mia carissima Claire,
possiedi il mio cuore, la mia anima e tutto ciò che sono.
Perché non torni da me? Un dono aiuterebbe?
Qualcosa di morbido e bellissimo come te? Ti manderò presto qualcosa per spronarti a tornare da me di tua spontanea volontà. Per favore non scappare più da me. Sarà così bello quando saremo insieme.
Non ti preoccupare, ci vedremo presto.
A Claire venne la pelle d’oca e ripose la lettera nella busta. Quindi la camicia da notte era forse un dono per lei. Questa busta come aveva fatto a finire in questa cartella? Forse l’aveva messa lì per sbaglio. Allontanò il disagio che provava e riportò l’attenzione su Dani.
“Non è niente” disse. “Un biglietto da parte di qualcuno che conoscevo”.
“Non qualcuno che ti piaceva molto, data l’espressione sul suo volto”. Disse Dani. “Un ex?”
Potrebbe essere stato un ex, ma lei ne aveva solamente uno, e non le avrebbe mai mandato dei regali per farla ritornare nella sua vita. Aveva voltato pagina insieme a qualcun altro. Era solo una pazzia, e non voleva pensarci troppo. Ad un certo punto l’avrebbe dovuto dire a suo fratello—Carter era un detective e sarebbe stato in grado di scoprire chi era questo suo ammiratore segreto. Fino a quel momento aveva molto lavoro da fare. Non avrebbe lasciato che un pazzo