Rinascere. Mª Del Mar Agulló

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Rinascere - Mª Del Mar Agulló

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style="font-size:15px;">      «Non dipingo tutto il giorno, prendo anche delle pause. Inoltre, per me, la pittura è la cosa migliore del mondo.»

      «Mia madre dice che sei la ragazza più redditizia di tutte le ragazze di Harkaj, penso che abbia torto, per me sei la ragazza più redditizia di tutta la Romania.»

      «Mihaela grazie mille, ma anche tu sei una giovane donna molto in gamba.»

      Mihaela era alta e snella, con capelli castani e occhi azzurri. Una ragazza molto bella e attraente che era anche simpatica, spontanea, allegra, divertente, tra le altre qualità.

      Mihaela giocava con Daria, mentre Aman continuava a dipingere.

      «Possiamo fare una passeggiata e poi continui a dipingere?»

      «Non posso, devo finire questo quadro quanto prima, è per i marchesi che sono venuti ad Harkaj.»

      «Ah! I parenti di Plamen.»

      «I cosa? Di Plamen? » Aman era confusa.

      «Li ho visti tutti insieme alla locanda, sai che lavoro lì al mattino e alla sera.»

      «Plamen è tornato?»

      «Sì, è quello che venivo a dirti, ha anticipato il suo viaggio di un giorno per stare con la sua fidanzata.»

      «Ed è un parente dei marchesi?»

      «Apparentemente sì, famiglia lontana della madre di Plamen. A proposito, oggi Plamen è molto bello.»

      In quel momento, la madre di Mihaela la chiamò da casa sua. Aman e Mihaela, oltre ad essere amiche, erano vicine di casa.

      «A dopo, Aman.»

      A Mihaela Plamen era sempre piaciuto, le sembrava l'uomo più bello che avesse mai visto, e sebbene lei avesse un grande successo con gli uomini, più di Aman, Plamen non l'aveva mai notata. Che Plamen cominciasse a corteggiare Aman era una crepa nella loro amicizia.

      Più tardi, quando Aman decise di fare una passeggiata con Daria, trovò Plamen; era molto elegante e sorrideva.

      «Ciao» disse timidamente Plamen.

      «Ciao Plamen, devo dirti una cosa.»

      «Aspetta, devo anch'io raccontarti molte cose.»

      «No Plamen, prima che tu dica qualcosa, devo dirti una cosa importante.»

      «Non può aspettare?»

      «No, Plamen.» Aman cominciò a piangere, sapendo che avrebbe spezzato il cuore di Plamen.

      «Che succede mio fiore di mezzanotte?»

      «Non mi piace che tu mi chiami così, non mi è mai piaciuto. Penso che tu sia un po’ possessivo. Assomigli sempre di più a tuo padre, e tuo padre è un controllore, voglio vivere con qualcuno con cui mi sento libera.»

      «Stronzate! Ciò che conta è ciò che sentiamo e io ti amo. Ti amo, Aman.»

      Plamen cercò di abbracciare Aman, ma lei si staccò, il che lo infastidì.

      «Beh, io no.»

      «Stai per sposarmi, che tu lo voglia o no.»

      «Mai» disse Aman singhiozzando.

      «Ma non vedi tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per te, perché ti amo.»

      «Ma io non ti amo Plamen, mi dispiace, troverai un' altra, ed io troverò un altro.»

      «Anche no, non troverai mai qualcuno come me.»

      Aman stava scoprendo un nuovo lato di Plamen che non conosceva, era autoritario ed egocentrico.

      «Lasciala in pace.»

      Qualcuno prese la mano di Aman, era Isaac. Ora era più calma. Per un momento si guardarono l'un l'altro senza dire nulla, finché Plamen non si voltò e iniziò a camminare.

      «Aman, stai bene?» Era molto spaventato.

      «Come sapevi che ero qui e che stava succedendo qualcosa?»

      «É tutto molto strano. Ero in panetteria a prendere delle torte dal forno quando all'improvviso mi voltai e vidi che c'era un biglietto sul tavolo.»

      «Un messaggio?»

      «Sì, un biglietto che diceva che avevi bisogno di aiuto e che eri sulla strada a nord-ovest della città.»

      «Ma chi l'ha scritto?» chiese Aman, volendo incontrare il suo salvatore.

      «Non lo so Aman, ma Plamen sembrava molto arrabbiato, chissà se ti avrebbe fatto qualcosa.»

      «Sì, lo era, sembrava un'altra persona totalmente diversa dal dolce e affettuoso Plamen che conoscevo.»

      «Sarà che la Bulgaria l'ha cambiato.»

      «Sì, deve essere questo.»

      Aman prese Daria tra le sue braccia, che dormiva un po’ e tornarono a casa. Quando arrivarono ormai era quasi buio, era stata una giornata impegnativa, ma alla fine aveva tagliato il giogo che la teneva prigioniera, era libera, libera da Plamen, di nuovo libera.

      7. Il migliore regalo di compleanno

      Kiara si stava affrettando con i preparativi, la torta e il gelato che stava preparando erano quasi pronti. La decorazione di Adriana era meravigliosa, aveva riempito l'intera parte inferiore della casa con i fiori preferiti di Aman, i gerani, soprattutto se erano di colore rosa. Anche il pontile era stato anche decorato con geranei e qualche pianta rampicante, una decorazione che avrebbero mantenuto dopo la celebrazione. Inoltre, Adriana aveva segretamente intessuto un bel vestito blu scuro per Aman. Isaac aiutava Kiara con la torta e Saul stava pescando in modo da poter preparare un pasto di pesce per Aman, che lo amava.

      Tutto questo per festeggiare il compleanno di Aman. Compiva diciotto anni. Era metà luglio, faceva molto caldo, tutte le finestre erano aperte. Tutto era pronto per quel sabato, Aman avrebbe avuto il compleanno sognato.

      La prima a scendere le scale fu Daria agitando la coda, che salutò uno a uno tutti i membri della famiglia. Poi scese Aman. Quel giorno era raggiante, aveva un grande sorriso sul viso, i suoi capelli erano completamente sciolti, e le arrivavano quasi alla sua vita.

      «Che bella!» disse Isaac.

      «Che bellezza di nipotina ho!»

      «Che cos'è tutto questo ?!» Aman non credeva ai propri occhi.

      «Auguri cara» Adriana la baciò.

      Uno ad uno i membri della famiglia si congratularono con lei. Era tanto felice!

      «Questa torta è per te» disse Kiara con orgoglio, mostrando la sua opera d'arte.

      «Grazie mamma.»

      «Ti piace la decorazione?» disse Adriana.

      «Mi piace molto, sono bellissimi geranei.»

      «Questo

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