Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Il Libro di Urantia - Urantia Foundation страница 110

Автор:
Серия:
Издательство:
Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

Скачать книгу

dello spazio. Noi comprendiamo totalmente l’organizzazione delle creazioni materiali a partire dallo stadio ultimatonico in avanti, ma non comprendiamo pienamente l’origine cosmica degli ultimatoni. Siamo fiduciosi che queste forze ancestrali hanno origine nel Paradiso, perché girano sempre nello spazio penetrato seguendo l’esatto gigantesco contorno del Paradiso. Benché non risponda alla gravità del Paradiso, questo carico di forza dello spazio, l’antenato di tutta la materializzazione, risponde sempre alla presenza del Paradiso inferiore, essendo apparentemente messo in circuito all’interno ed all’esterno del centro del Paradiso inferiore.

      15:4.2 (169.2) Gli organizzatori di forza del Paradiso trasmutano la potenza spaziale in forza primordiale e fanno evolvere questo potenziale premateriale nelle manifestazioni di energia primaria e secondaria della realtà fisica. Quando questa energia raggiunge i livelli di risposta alla gravità, i direttori di potere ed i loro associati del regime superuniversale entrano in scena e cominciano le loro incessanti manipolazioni intese ad istituire i molteplici circuiti di potere ed i canali d’energia degli universi del tempo e dello spazio. In tal modo appare nello spazio la materia fisica, e così è pronto lo scenario per l’avvio all’organizzazione degli universi.

      15:4.3 (169.3) Questa segmentazione dell’energia è un fenomeno che non è mai stato chiarito dai fisici di Nebadon. La loro principale difficoltà sta nella relativa inaccessibilità degli organizzatori di forza del Paradiso, giacché i direttori di potere viventi, pur essendo competenti ad occuparsi dell’energia spaziale, non hanno il minimo concetto dell’origine delle energie che manipolano con tanta abilità ed intelligenza.

      15:4.4 (169.4) Gli organizzatori di forza del Paradiso sono coloro che danno origine alle nebulose. Essi sono capaci di avviare attorno alla loro presenza spaziale gli enormi cicloni di forza che, una volta generati, non possono più essere arrestati o limitati fino a quando queste forze onnipervadenti non sono mobilitate per l’apparizione finale delle unità ultimatoniche di materia universale. In tal modo sono portate all’esistenza le nebulose a spirale e di altro tipo, le ruote madri dei soli di origine diretta e dei loro vari sistemi. Nello spazio esterno si possono osservare dieci forme differenti di nebulose, dieci fasi di evoluzione universale primaria, e queste enormi ruote d’energia hanno avuto la stessa origine di quelle dei sette superuniversi.

      15:4.5 (169.5) Le nebulose differiscono molto per dimensione, per numero totale e per massa aggregata della loro discendenza stellare e planetaria. Una nebulosa formatrice di soli situata a nord dei confini di Orvonton, ma all’interno del livello spaziale dei superuniversi, ha già dato origine a circa quarantamila soli, e la ruota madre continua ad eiettare soli, la maggior parte dei quali ha molte volte la dimensione del vostro. Alcune delle più grandi nebulose dello spazio esterno stanno dando origine a qualcosa come cento milioni di soli.

      15:4.6 (169.6) Le nebulose non sono direttamente collegate con nessuna delle unità amministrative quali i settori minori o gli universi locali, sebbene certi universi locali siano stati organizzati con i prodotti di una sola nebulosa. Ogni universo locale ingloba esattamente la centomillesima parte del carico totale d’energia di un superuniverso indipendentemente dalle relazioni nebulari, poiché l’energia non è organizzata dalle nebulose — essa è ripartita universalmente.

      15:4.7 (170.1) Non tutte le nebulose a spirale sono impegnate nella produzione di soli. Alcune hanno mantenuto il controllo di molti dei loro discendenti stellari separati, ed il loro aspetto a spirale è dovuto al fatto che i loro soli escono dal braccio nebulare in formazione serrata ma vi ritornano per vie diverse, rendendo così facile osservarli in un certo punto, ma più difficile vederli quando sono molto sparsi sulle loro differenti vie di ritorno e lontani dal braccio della nebulosa. Non vi sono molte nebulose formatrici di soli attualmente attive in Orvonton, benché Andromeda, che è fuori del superuniverso abitato, sia molto attiva. Questa lontanissima nebulosa è visibile ad occhio nudo, e quando la guardate, soffermatevi a considerare che la luce che osservate ha lasciato quei lontani soli quasi un milione di anni fa.

      15:4.8 (170.2) La galassia della Via Lattea è composta di un gran numero di antiche nebulose a spirale e di altro genere, e molte conservano ancora la loro configurazione originaria. Ma a seguito di catastrofi interne e di attrazioni esterne, molte hanno subito tali alterazioni e rimaneggiamenti da portare queste enormi aggregazioni a sembrare delle gigantesche masse luminose di soli ardenti, quale la Nube di Magellano. Il tipo globulare di ammassi di stelle predomina in vicinanza dei margini esterni di Orvonton.

      15:4.9 (170.3) Le immense nubi stellari di Orvonton devono essere considerate delle singole aggregazioni di materia paragonabili alle nebulose separate osservabili nelle regioni dello spazio esterne alla galassia della Via Lattea. Molte delle cosiddette nubi stellari dello spazio, tuttavia, sono formate di sola materia gassosa. Il potenziale d’energia di queste nubi di gas stellari è incredibilmente enorme, e parte di essa viene assorbita dai soli vicini e rimandata nello spazio sotto forma di emanazioni solari.

      15:5.1 (170.4) La maggior parte della massa contenuta nei soli e nei pianeti di un superuniverso ha origine dalle ruote nebulari; una parte minima della massa dei superuniversi è organizzata dall’azione diretta dei direttori di potere (come nella costruzione delle sfere architettoniche), sebbene una quantità costantemente variabile di materia abbia origine nello spazio aperto.

      15:5.2 (170.5) Per quanto concerne la loro origine, la maggior parte dei soli, dei pianeti e di altre sfere possono essere classificati in uno dei dieci gruppi seguenti:

      15:5.3 (170.6) 1. Anelli concentrici di contrazione. Non tutte le nebulose sono a spirale. Molte immense nebulose, invece di scindersi in un doppio sistema di stelle o di evolversi a spirale, subiscono una condensazione con formazione di anelli multipli. Per lunghi periodi queste nebulose sembrano enormi soli centrali circondati da numerose nuvole gigantesche aventi l’aspetto di formazioni di materia circolari, a forma di anello.

      15:5.4 (170.7) 2. Le stelle roteanti comprendono i soli proiettati fuori delle grandi ruote madri di gas ad alta temperatura. Esse non vengono emesse sotto forma di anelli ma in processioni destrorse e sinistrorse. Vi sono anche stelle roteanti originate da nebulose non a spirale.

      15:5.5 (170.8) 3. Pianeti da esplosione gravitazionale. Quando un sole è nato da una nebulosa a spirale o sbarrata, non di rado viene scagliato a considerevole distanza. Un tale sole è altamente gassoso, e successivamente, dopo essersi un po’ raffreddato e condensato, può accadere che passi vicino ad una massa enorme di materia, ad un sole gigantesco o ad un’isola oscura dello spazio. Questo avvicinamento può non essere sufficiente a provocare una collisione, ma è tuttavia sufficiente per consentire all’attrazione di gravità del corpo più grande, di provocare delle convulsioni cicliche nel più piccolo, dando così origine ad una serie di sollevamenti ricorrenti che si verificano simultaneamente sulle due facce opposte del sole in convulsione. Al loro culmine queste eruzioni esplosive producono una serie di aggregazioni di materia di varie dimensioni che possono essere proiettate al di là della zona di recupero gravitazionale del sole in eruzione, stabilizzandosi così su orbite proprie attorno ad uno dei due corpi coinvolti in questo episodio. In seguito gli aggregati di materia più grandi si uniscono ed attraggono gradualmente i corpi più piccoli. In tal modo vengono portati all’esistenza molti dei pianeti solidi dei sistemi più piccoli. Il vostro stesso sistema solare ha avuto proprio una tale origine.

      15:5.6 (171.1) 4. Figlie planetarie centrifughe. Gli enormi soli, quando sono a certi stadi di sviluppo e se la loro velocità di rotazione aumenta considerevolmente, cominciano a liberare grandi quantità di materia che possono successivamente riunirsi per formare dei piccoli mondi che continuano a girare attorno al sole che li ha originati.

      15:5.7 (171.2) 5. Sfere con insufficiente gravità. C’è un limite critico alla dimensione delle singole stelle. Quando un sole raggiunge questo limite, se la sua

Скачать книгу