Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

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nasce una nuova stella doppia di questa varietà. Successivamente possono formarsi numerosi piccoli pianeti come sottoprodotto di questa gigantesca disgregazione.

      15:5.8 (171.3) 6. Stelle da contrazione. Nei sistemi più piccoli il pianeta esterno più grande talvolta attira a sé i mondi vicini, mentre i pianeti vicini al sole cominciano il loro tuffo terminale. Nel vostro sistema solare un tale risultato significherebbe che i quattro pianeti interni sarebbero assorbiti dal sole, mentre il pianeta maggiore, Giove, risulterebbe grandemente accresciuto dalla cattura dei mondi restanti. Una simile fine di un sistema solare porterebbe alla produzione di due soli adiacenti ma disuguali, un tipo di formazione di stella doppia. Queste catastrofi sono rare, eccetto che ai margini delle aggregazioni stellari dei superuniversi.

      15:5.9 (171.4) 7. Sfere da accumulo. Dall’enorme quantità di materia circolante nello spazio possono formarsi lentamente dei piccoli pianeti. Essi s’ingrandiscono per apporti meteorici e per collisioni minori. In certi settori dello spazio le condizioni favoriscono queste forme di nascita planetaria. Molti mondi abitati hanno avuto una tale origine.

      15:5.10 (171.5) Alcune delle dense isole oscure sono il risultato diretto degli accumuli di energia trasmutante nello spazio. Un altro gruppo di queste isole oscure è venuto all’esistenza per l’accumulazione di enormi quantità di materia fredda, di semplici frammenti e di meteore, circolanti nello spazio. Queste aggregazioni di materia non sono mai state calde e, a parte la densità, la loro composizione è molto simile a quella di Urantia.

      15:5.11 (171.6) 8. Soli consumati. Alcune delle isole oscure dello spazio sono dei soli isolati consumati che hanno emesso tutta l’energia spaziale disponibile. Queste unità organizzate di materia si avvicinano alla condensazione totale, al consolidamento praticamente completo. E ci vogliono ere su ere a queste enormi masse di materia altamente condensata per essere ricaricate nei circuiti dello spazio ed essere così preparate per nuovi cicli di funzione nell’universo a seguito di una collisione o di qualche altro avvenimento cosmico egualmente rivivificante.

      15:5.12 (171.7) 9. Sfere da collisione. Nelle regioni in cui i raggruppamenti sono più fitti, le collisioni non sono rare. Un tale raggiustamento astronomico è accompagnato da formidabili modificazioni di energia e trasmutazioni di materia. Le collisioni che coinvolgono soli spenti hanno un’influenza peculiare nella creazione di fluttuazioni d’energia molto estese. Frammenti derivanti da collisioni costituiscono spesso i nuclei materiali per la successiva formazione di corpi planetari adatti all’abitazione di mortali.

      15:5.13 (172.1) 10. Mondi architettonici. Sono i mondi che vengono costruiti secondo dei piani e delle specificazioni per uno scopo particolare, come Salvington, capitale del vostro universo locale, ed Uversa, sede del governo del nostro superuniverso.

      15:5.14 (172.2) Vi sono numerose altre tecniche per far evolvere dei soli e separare dei pianeti, ma i procedimenti citati rappresentano i metodi con i quali la grande maggioranza dei sistemi stellari e delle famiglie planetarie è portata all’esistenza. Se volessimo descrivere tutte le varie tecniche implicate nella metamorfosi stellare e nell’evoluzione planetaria, dovremmo esporre quasi cento modi differenti di formazione dei soli e di origine dei pianeti. Via via che i vostri astronomi esploreranno i cieli, osserveranno dei fenomeni indicativi di tutti questi modi di evoluzione stellare, ma raramente scopriranno la prova della formazione di quei piccoli ammassi non luminosi di materia che servono da pianeti abitati, i più importanti delle vaste creazioni materiali.

      15:6.1 (172.3) Indipendentemente dalla loro origine, le varie sfere dello spazio si possono classificare nelle seguenti categorie maggiori:

      15:6.2 (172.4) 1. I soli — le stelle dello spazio.

      15:6.3 (172.5) 2. Le isole oscure dello spazio.

      15:6.4 (172.6) 3. I corpi spaziali minori — comete, meteore e pianetini.

      15:6.5 (172.7) 4. I pianeti, inclusi i mondi abitati.

      15:6.6 (172.8) 5. Le sfere architettoniche — mondi costruiti espressamente.

      15:6.7 (172.9) Ad eccezione delle sfere architettoniche, tutti i corpi dello spazio hanno avuto un’origine evoluzionaria; evoluzionaria nel senso che non sono stati portati all’esistenza per un fiat della Deità, evoluzionaria nel senso che gli atti creativi di Dio si sono svolti secondo una tecnica spazio-temporale tramite l’opera di molte delle intelligenze create ed eventuate della Deità.

      15:6.8 (172.10) I soli. Sono le stelle dello spazio in tutti i loro vari stadi d’esistenza. Alcuni sono sistemi spaziali solitari in evoluzione; altri sono stelle doppie, sistemi planetari in fase di contrazione o in via di estinzione. Le stelle dello spazio esistono in non meno di mille differenti stati e stadi. Voi conoscete i soli che emettono luce accompagnata da calore, ma vi sono anche soli che brillano senza calore.

      15:6.9 (172.11) I trilioni e trilioni di anni durante i quali un sole normale continua ad erogare luce e calore illustrano bene l’immensa riserva di energia contenuta in ciascuna unità di materia. L’energia effettiva immagazzinata in queste particelle invisibili di materia fisica è pressoché inimmaginabile. E questa energia diviene quasi interamente disponibile sotto forma di luce quando è sottoposta all’enorme pressione del calore ed alle attività energetiche associate che prevalgono all’interno dei soli ardenti. Altre condizioni ancora permettono a questi soli di trasformare e di emettere gran parte dell’energia spaziale che giunge loro tramite i circuiti stabiliti dello spazio. Molte fasi dell’energia fisica e tutte le forme della materia sono attratte dalle dinamo solari e successivamente da esse distribuite. In tal modo i soli servono da acceleratori locali della circolazione di energia, agendo da stazioni automatiche di controllo della potenza.

      15:6.10 (172.12) Il superuniverso di Orvonton è illuminato e riscaldato da più di diecimila miliardi di soli ardenti. Questi soli sono le stelle del vostro sistema astronomico osservabile. Più di duemila miliardi di essi sono troppo lontani o troppo piccoli per essere visti da Urantia. Ma nell’universo maestro vi sono tanti soli quanti bicchieri d’acqua negli oceani del vostro mondo.

      15:6.11 (173.1) Le isole oscure dello spazio. Sono i soli spenti ed altre grandi aggregazioni di materia privi di luce e di calore. Le isole oscure hanno talvolta una massa enorme ed esercitano una potente influenza sull’equilibrio dell’universo e sulla manipolazione dell’energia. La densità di alcune di queste grandi masse è quasi incredibile. Ed una tale grande concentrazione di massa permette a queste isole oscure di funzionare come potenti equilibratori, esercitando un efficace controllo sui grandi sistemi vicini. Esse mantengono l’equilibrio della forza di gravità in molte costellazioni. Molti sistemi fisici che altrimenti precipiterebbero rapidamente su soli vicini, distruggendosi, sono saldamente tenuti nella presa gravitazionale di queste isole oscure guardiane. È grazie a questa funzione che noi possiamo localizzarle con precisione. Abbiamo misurato la forza di gravità dei corpi luminosi e possiamo quindi calcolare le dimensioni e le posizioni esatte delle isole oscure dello spazio che funzionano così efficacemente per mantenere saldamente un dato sistema sulla sua traiettoria.

      15:6.12 (173.2) Corpi spaziali minori. Le meteore ed altre piccole particelle di materia che circolano e si evolvono nello spazio costituiscono un aggregato enorme di energia e di sostanza materiale.

      15:6.13 (173.3) Molte comete sono la discendenza disordinata e non stabilizzata delle ruote madri solari, che vengono gradualmente portate sotto il controllo del sole centrale governante. Le comete hanno anche numerose altre origini. La coda di una cometa si orienta in senso opposto al corpo o al sole che l’attira a causa della reazione elettrica dei suoi gas altamente espansi e della pressione effettiva della luce e di altre energie che emanano dal sole. Questo fenomeno costituisce una delle

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