Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

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dei tempi in cui gli uomini ritenevano che l’universo fosse guidato e dominato dai capricci di questi dei immaginari. Ma l’uomo mortale comincia a capire che vive in un regime di legge e d’ordine comparativi per quanto riguarda la politica amministrativa e la condotta dei Creatori Supremi e dei Controllori Supremi.

      4:5.4 (60.3) L’idea barbara di placare un Dio adirato, di propiziarsi un Signore offeso, di conquistare il favore della Deità mediante sacrifici, penitenze e perfino con il versamento di sangue, rappresenta una religione totalmente puerile e primitiva, una filosofia indegna di un’era illuminata di scienza e di verità. Tali credenze sono assolutamente ripugnanti per gli esseri celesti e per i capi divini che servono e regnano negli universi. È un affronto a Dio il credere, sostenere od insegnare che si debba versare del sangue innocente per conquistare il suo favore o per deviare la presunta collera divina.

      4:5.5 (60.4) Gli Ebrei credevano che “senza il versamento di sangue non ci potesse essere remissione dei peccati”. Essi non erano riusciti a liberarsi della vecchia idea pagana che gli Dei potevano essere placati solo dalla vista del sangue, benché Mosè avesse segnato un netto progresso quando proibì i sacrifici umani e li sostituì, nelle menti primitive dei suoi infantili compagni Beduini, con i sacrifici cerimoniali di animali.

      4:5.6 (60.5) Il conferimento di un Figlio del Paradiso al vostro mondo era inerente alla situazione di chiusura di un’era planetaria. Esso era inevitabile e non si era reso necessario allo scopo di conquistare il favore di Dio. E questo conferimento fu anche l’atto finale personale di un Figlio Creatore nella lunga avventura di acquisire la sovranità esperienziale del suo universo. Quale travisamento del carattere infinito di Dio l’insegnare che il suo cuore paterno, in tutta la sua austera freddezza e durezza, fosse tanto indifferente alle disgrazie e alle sofferenze delle sue creature da mostrare amorevole misericordia solo dopo aver visto il suo Figlio innocente sanguinare e morire sulla croce del Calvario!

      4:5.7 (60.6) Ma gli abitanti di Urantia devono liberarsi da questi antichi errori e superstizioni pagane riguardo alla natura del Padre Universale. La rivelazione della verità su Dio sta apparendo e la razza umana è destinata a conoscere il Padre Universale in tutta la sua bellezza di carattere ed amabilità di attributi, così stu pendamente rappresentati dal Figlio Creatore che soggiornò su Urantia come Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio.

      4:5.8 (61.1) [Presentato da un Consigliere Divino di Uversa.]

      Il Libro di Urantia

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      Fascicolo 5

      5:0.1 (62.1) SE LA mente finita dell’uomo è incapace di comprendere come un Dio così grande e maestoso qual è il Padre Universale possa discendere dalla sua dimora eterna in perfezione infinita per fraternizzare con le singole creature umane, allora questo intelletto finito deve basare la sua certezza della comunione divina sulla verità del fatto che un frammento reale del Dio vivente risiede nell’intelletto di ogni mortale di Urantia dotato di una mente normale e di una moralità cosciente. Gli Aggiustatori di Pensiero interiori sono parte della Deità eterna del Padre del Paradiso. L’uomo non ha bisogno di andare oltre la propria esperienza interiore di contemplazione dell’anima di questa presenza di realtà spirituale per trovare Dio e cercare la comunione con lui.

      5:0.2 (62.2) Dio ha distribuito l’infinità della sua natura eterna in tutte le realtà esistenziali dei suoi sei coordinati assoluti, ma in ogni momento egli può stabilire un contatto personale diretto con ogni parte, fase o genere della creazione tramite i suoi frammenti prepersonali. Il Dio eterno ha riservato a se stesso anche la prerogativa di conferire la personalità ai Creatori divini e alle creature viventi dell’universo degli universi. Si è inoltre riservato la prerogativa di mantenere un contatto diretto e paterno con tutti questi esseri personali tramite il circuito della personalità.

      5:1.1 (62.3) L’incapacità delle creature finite di avvicinare il Padre infinito è inerente non al riserbo del Padre, ma al carattere finito e alle limitazioni materiali degli esseri creati. La vastità della differenza spirituale tra la più alta personalità d’esistenza universale ed i gruppi inferiori d’intelligenze create è inconcepibile. Se fosse possibile agli ordini inferiori d’intelligenze essere istantaneamente trasportati alla presenza del Padre stesso, essi non si renderebbero conto di trovarvisi. Sarebbero altrettanto ignari della presenza del Padre Universale quanto lo sono dove si trovano ora. Vi è una lunga, lunga strada davanti all’uomo mortale prima ch’egli possa chiedere, ragionevolmente e con possibilità di successo, un salvacondotto per l’ammissione alla presenza del Padre Universale in Paradiso. Spiritualmente, un uomo deve passare da uno stato all’altro molte volte prima di poter raggiungere un livello che gli consenta la visione spirituale che lo renderà capace di vedere anche uno solo dei Sette Spiriti Maestri.

      5:1.2 (62.4) Nostro Padre non si nasconde; non vive in un isolamento arbitrario. Egli ha mobilitato le risorse della saggezza divina in uno sforzo senza fine per rivelare se stesso ai figli dei suoi domini universali. Vi sono una grandiosità infinita ed una generosità inesprimibile congiunte con la maestà del suo amore che gli fanno anelare l’associazione con ogni essere creato capace di comprenderlo, di amarlo o di avvicinarsi a lui. Sono quindi i limiti insiti in voi, inseparabili dalla vostra personalità finita e dalla vostra esistenza materiale, che determinano il momento, il luogo e le circostanze in cui potete raggiungere la meta del viaggio d’ascensione dei mortali e stare alla presenza del Padre al centro di tutte le cose.

      5:1.3 (63.1) Benché per avvicinarvi alla presenza del Padre in Paradiso dobbiate attendere di aver raggiunto i livelli finiti più elevati di progressione spirituale, dovreste rallegrarvi al riconoscimento della possibilità sempre presente di una comunione diretta con lo spirito di conferimento del Padre, così intimamente associato alla vostra anima interiore ed al vostro io in corso di spiritualizzazione.

      5:1.4 (63.2) I mortali dei regni del tempo e dello spazio possono differire grandemente per capacità innate e per dotazione intellettuale, possono beneficiare di condizioni ambientali eccezionalmente favorevoli all’avanzamento sociale ed al progresso morale, o invece possono soffrire della mancanza quasi totale di aiuto umano per un’istruzione e per un possibile avanzamento nelle arti della civiltà. Ma le possibilità di progresso spirituale nella carriera d’ascensione sono uguali per tutti. Livelli crescenti d’intuizione spirituale e di significati cosmici si raggiungono del tutto indipendentemente da tali disuguaglianze sociomorali dei differenti ambienti materiali dei mondi evoluzionari.

      5:1.5 (63.3) Per quanto i mortali di Urantia possano differire nelle loro possibilità e dotazioni intellettuali, sociali, economiche ed anche morali, non dimenticate che la loro dotazione spirituale è uniforme ed unica. Essi beneficiano tutti della medesima presenza divina del dono venuto dal Padre, ed hanno tutti l’uguale privilegio di cercare un’intima comunione personale con questo spirito interiore d’origine divina. Allo stesso tempo tutti possono ugualmente scegliere di accettare la guida spirituale uniforme di questi Monitori del Mistero.

      5:1.6 (63.4) Se un uomo mortale ha motivazioni spirituali sincere e si consacra senza riserve a fare la volontà del Padre, allora, poiché è spiritualmente dotato in maniera così certa ed efficace dal divino Aggiustatore interiore, non può mancare di concretizzarsi nell’esperienza di quell’individuo la coscienza sublime di conoscere Dio e la certezza superna di sopravvivere al fine

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