Anima Nera Anima Bianca. Patrizia Barrera

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Anima Nera Anima Bianca - Patrizia Barrera

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      Son House

       Molti considerarono Charlie Patton un grande intrattenitore più che un Bluesman. Decisamente l’impatto visivo sul palco era notevole: pensate forse che il primo a coniare esibizioni Shock, con tanto di rogo di chitarra e sfumazzate di spinelli, sia storia recente e che sia patrimonio di Jimmi Hendrix negli anni ’70? Se è così vi sbagliate di brutto. Patton saliva su un palco con l’atteggiamento di un clown triste e aggressivo, che prendeva a calci i tavoli, aggrediva i clienti e suonava la chitarra in tutti i modi possibili: di schiena, bendato, ponendola tra le gambe, con una sola mano e a testa in giù. A volte il respiro affannoso miscelato alla voce gutturale calamitava le donne e atterriva gli uomini, che vedevano in lui un ”posseduto”. Probabilmente era così. Non sappiamo se la figura ammaliatrice di Sloan lo abbia condizionato al punto da ritenersi un ”perduto” o se invece il suo mentore non abbia invece ”liberato” le ossessioni naturali della sua psiche. Non conosciamo molto della primissima giovinezza di Patton, tranne quello che riferirono le sorelle all’ indomani della sua morte. Sappiamo quindi che non amava andare a scuola e che non si recava mai in chiesa. Che era un bambino obbediente sul lavoro quanto scapestrato coi compagni di gioco. E, soprattutto, sappiamo che fino all’ incontro col temuto Sloan NON SAPEVA SUONARE LA CHITARRA. Quando approfondiremo altri personaggi del Blues vedremo che QUESTO è uno dei fulcri su cui si innestano moltissime delle leggende metropolitane che hanno ampliato e corroso la fama degli artisti del periodo. Comunque sia, se l’influenza artistica di Sloan è documentata, è probabile che anche tutto il contorno ne venga di conseguenza. Patton era un donnaiolo incallito, un bevitore eccezionale e un attaccabrighe incorreggibile. In più fumava come un turco, era dedito all’ oppio e maltrattava le donne. Malgrado ciò si sposò 8 volte, ebbe innumerevoli amanti e numerosi figli, dei quali quasi nessuno gli sopravvisse. Qualcosa su di lui la riportò, tanti anni dopo, una vecchissima Rosetta Patton cresciuta anch’ ella nel ricordo del malefico padre: ma il ritratto che ne viene fuori non è affatto confortante.

      Rosetta Patton, unica figlia sopravvissuta dell'artista, negli anni '60 con in mano la fotografia del padre.

       In tutta la sua follia ( vera o costruita?) Patton scrisse testi che fecero storia.

      Accanto alle commercialissime canzoni d’ amore commissionate dalla Paramount al solo scopo di vendere dischi, troviamo brani crudi e suggestivi che ci parlano di emigrazione (Pony Blues), di carcere (High Sheriff Blues), e di vita (Oh,Death! ).

      Era un cantore delle piaghe sociali spesso volutamente sottovalutato e ostracizzato, proprio perché poneva l’accento sulle mancanze del Governo.

      Ma imbavagliarlo non era facile. Se gli si poneva un veto Patton faceva di tutto per abbatterlo e, quando proprio non gli era possibile, egli partiva lasciando a metà delle sessioni di registrazione, facendo perdere le sue tracce per mesi. Aveva uno stile chitarristico molto particolare, ruvido e duro, e utilizzava spesso lo slide che con lui raggiunse vette liriche ed espressive fino ad allora impensate. Benché non sia stato l’ inventore del Delta Blues, tuttavia ne fu il più grande interprete e l’appellativo ”Padre del Blues” gli rende giustizia. Dopo di lui, a parte l’influenza che BLIND LEMMON JEFFERSON esercitava sui musicisti dello steso periodo, TUTTI GLI ALTRI venuti dopo (e questo mi attirerà le ire di moltissimi estimatori) son stati ESECUTORI VIRTUOSI, Robert Johnson compreso. Ognuno dei grandi Bluesmen, chi più chi meno, attingerà alla grande scuola di Patton, apportandovi modifiche personali che non incideranno mai sulla STRUTTURA del Delta Blues, anche se meravigliose e appassionate. Qualche critico ha addirittura considerato Patton come il Primo Rock and Roller della storia…ma questo, francamente, non posso sottoscriverlo

      Inondazione del Mississippi del 1935. Patton si ispirava a scene di vita vere nelle sue canzoni, e parla di una delle tante esondazioni del fiume proprio In HIGH WATER BLUES. Inondazione del Mississippi del 1935. Patton si ispirava a scene di vita vere nelle sue canzoni,e parla di una delle tante esondazioni del fiume proprio In HIGH WATER BLUES.

      Uno dei più grandi musicologi del settore, ROBERT PALMER, lo descrive come un ”jack-of-all-trades bluesman”, cioè un tuttofare della musica, capace di suonare con la stessa maestria il Blues quanto le ballate folk, l’Hillibilly e tutto ciò che era in circolazione nel periodo, senza fare distinzioni tra musica White o Black. Oltretutto Patton era un grande imprenditore di se stesso, in grado di abbinare senza sforzo l'Arte con il denaro arricchendosi smisuratamente, il che non fece che gonfiare la sua fama oscura. (Tutto ciò che lui tocca diventa oro.) Troppo bravo, troppo capace, troppo furbo e troppo ”perduto” per non essere stato toccato dal Maligno! Possiamo definire il suo personaggio come la prima grande Rock Star che si ricordi: a differenza degli altri Bluesmen tutte le sue esibizioni erano studiate e progettate a tavolino, organizzate fin nei minimi dettagli e sempre in pompa magna, nei locali di lusso quanto nelle bettole. Amava intrattenere il pubblico con la sua voce rumorosa e le sue porcate da bordello, e resisteva a qualsiasi fatica bevendo, fumando e litigando con tutti. Malgrado la protezione della Paramount finì in galera almeno un paio di volte, per rissa e lesioni nonché per vilipendio alle forze dell’ Ordine, e ogni volta ficcava le esperienze personali nelle proprie canzoni. Questa è la sua ingente discografia, realizzata in poco più di cinque anni:

      Mississippi Boweavil Blues

      Screamin’ and Hollerin’ The Blues

       Down The Dirt Road Blues

       Banty Rooster Blues

       Pea Vine Blues

       It Won’t Be Long

       Tom Rushen Blues

       A Spoonful Blues

       “Shake It And Break It (But Don’t Let It Fall Mama)”

       “Prayer Of Death Part 1 & 2”

       “Lord I’m Discouraged”

       “I’m Goin’ Home”

       1929, Grafton

      “Going To Move To Alabama”

       “Elder Greene Blues”

       “Circle Round The Moon”

       “Devil Sent The Rain Blues”

       “Mean Black Cat Blues”

       “Frankie And Albert”

       “Some These Days I’ll Be Gone”

       “Green River Blues”

       “Hammer Blues”

       “Magnolia Blues”

       “When Your Way Gets Darl”

       “Heart Like Railroad Street”

       “Some Happy Day”

       “You’re Gonna Need Somebody When You Die”

       “Jim Lee Blues Part 1”

       “Jim Lee Blues Part 2”

       “High Water Everywhere Part 1”

       “High

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