Tornanti. Pamela Fagan Hutchins

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Tornanti - Pamela Fagan Hutchins

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pressione delle gambe su Goldie. La cavalla rispose con un lento trotto. Reno fece resistenza e la lunghina si tese. Trish scosse la testa. Reno era una bestia testarda. Goldie insistette e Reno si arrese, anche se la corda era sempre tesa.

      Perry gridò: «Aspettami.»

      Dietro di loro si avvicinava un rombo di motori. Trish spostò i suoi due cavalli sul lato destro della strada, contro la parete della montagna. Non si voltò a guardare, sapendo che avrebbe creato una reazione a catena con Goldie e Reno, che sarebbero tornati in mezzo alla strada.

      «Spostati, Perry.»

      Se le rispose, non poté udirlo. Qualche manciata di secondi dopo, due motociclisti la affiancarono. Erano in sella a grandi moto nere con cromature argentate. Le selle avevano una forma a banana che li faceva piegare all’indietro. I due uomini indossavano jeans con copripantaloni di pelle, giubbotti di pelle e bandane sulla fronte. Entrambi portavano barba e baffi lunghi e fini. Uno aveva la coda di cavallo. L’altro aveva un bizzarro taglio a spazzola come quello di Perry. Il tipo con la coda di cavallo, che era a torso nudo sotto la giacca, le fece un verso di apprezzamento quando la vide. Trish cercò di non vedere i peli sotto le sue ascelle. Che schifo. L’uomo frenò davanti a lei e girò la modo di traverso, bloccandole la strada. L’altro fece lo stesso.

      I cavalli si fermarono di colpo.

      «Ehi, piccola bellezza. Chi è questo che hai con te?» L’uomo con la coda indicò Perry con il pollice.

      Scioccata, Trish guardò dritto davanti a sé e guidò Goldie per aggirare le moto. Il suo accento non era del posto. Il che aveva senso, perché nessuno del Wyoming si sarebbe comportato in quel modo. Ma non riusciva a capire da dove venisse. Non era texano. Non era del Nord. Non era del Sud. Né della costa orientale, come Boston o New York.

      «Non fare la presuntuosa solo perché sei carina.»

      La voce di Perry, quando parlò, era così stridula che sembrava uno dei Chipmunks. «Lascia in pace mia sorella.»

      Gli uomini si guardarono e scoppiarono a ridere.

      Quello con i capelli a spazzola disse: «Il suo eroe. Bella questa.»

      Quello con la coda fissò Perry con occhi minacciosi. «Cosa farai se non lo facciamo, microbo?»

      «Andiamo, Perry», disse Trish. «Ignorali.»

      «Dove sei diretta, dolcezza? Forse ci vediamo più tardi.»

      Di nuovo Trish non rispose. Perry aveva problemi a far procedere Duke oltre le motociclette.

      «Dagli una pacca sul sedere. Deve sentire che sei tu che comandi», disse a suo fratello.

      Perry fece come gli aveva suggerito, e Duke sbuffò e avanzò al trotto con Cindy, superando Trish, Goldie e Reno.

      «La tipa ha carattere. Mi piace», disse l’uomo con i capelli a spazzola.

      I due avviarono i motori sgasando, per poi superare Trish, Perry e i cavalli, ma senza fermarsi. Una delle moto scoppiettò sfiammando. Duke scartò bruscamente a sinistra. Perry si aggrappò al corno della sella. Alcune persone avevano una predisposizione per l’equitazione, lui no. Il suo corpo vacillò e si inclinò, ma rimase in sella. Goldie scosse la testa, sbuffando.

      Le moto scomparvero in lontananza.

      Trish tirò un sospiro di sollievo.

      SETTE

      FORESTA NAZIONALE DI BIGHORN, WYOMING

      18 settembre 1976, ore 2 del pomeriggio

       Perry

      Cavalcando su per la ripida strada, con un notevole precipizio alla sua sinistra e una salita quasi diritta alla sua destra, il cuore di Perry non voleva rallentare. Di solito non aveva paura dell’altezza, ma sentiva come se una calamita gigante lo stesse tirando verso il bordo. Duke e Cindy non rendevano le cose più facili. Non riusciva a convincerli a starne lontani. Duke era quasi saltato oltre il bordo quando gli uomini sulle motociclette se ne erano andati facendo andare su di giri i motori e sfiammando con la marmitta.

      Quegli uomini avevano guardato sua sorella in un brutto modo. Era così infuriato. Come lo era stato la volta un cui Judd, un bullo della scuola, lo aveva chiamato “viscida ragazzina”. Perry si era sbracciato per tirargli dei pugni e Judd gli aveva riso in faccia afferrandogli i polsi, senza nemmeno prendersi la briga di colpirlo. Al posto della faccia di Judd c’erano ora i denti macchiati dal fumo di Coda di Cavallo e gli occhietti di Testa Rasata; al posto della sua risata, le loro voci. Neanche loro lo avevano preso sul serio. Non c’era stato niente che Perry avesse potuto fare per proteggere Trish. Non era nemmeno riuscito a far fuggire il suo stupido cavallo senza il suo aiuto.

       Perché tutti mi trattano come un bambino?

      Le lacrime gli bruciavano gli occhi ed era sollevato di essere dietro a sua sorella. Le lasciò scorrere e asciugarsi al vento del Wyoming. Avrebbe voluto essere più grande e più forte — all’istante.

      Il silenzio era pesante, rotto solo dal rumore degli zoccoli, dal forte respiro dei cavalli e, occasionalmente, dai loro sospiri tra le labbra. Gli sembrava di avere la bocca piena di marshmallow. Non riusciva nemmeno a dire a Trish quello che avrebbe voluto. Che gli dispiaceva di non essere stato d’aiuto. Gli dispiaceva e aveva paura. Era quello che sentiva anche lei? Era per questo che non gli diceva niente?

      Sperava solo che i due uomini non tornassero.

      Un instabile camion scendeva traballando verso di loro. Duke tese le orecchie in avanti e sollevò la testa. Mentre il mezzo si avvicinava, Perry vide che aveva una piattaforma di legno sopra la cabina, recintata da assi verticali. Dalla parte anteriore del recinto facevano capolino le minuscole zampe, il naso appuntito e le orecchie ciondolanti di un cane bassotto, a fianco di un san Bernardo così enorme che sembrava impossibile che il camion non si fosse ancora rovesciato.

      Un autista con una folta barba nera sollevò due dita in segno di saluto mentre passava. Perry guardò il veicolo a bocca aperta. Il pianale aveva una recinzione che raggiungeva l’altezza di quella anteriore, anche se era fatta con i più tradizionali assi di legno orizzontali. Dietro il camion c’era un vecchio rimorchio per cavalli scoperto. Un cavallo maculato come un dalmata nitrì a Duke.

      Duke sbuffò.

      Trish mise una mano sulla sella dietro di sé e si voltò completamente per guardare il camion. «Solo nel Wyoming.»

      Perry fece di sì con la testa. Il buffo veicolo lo fece sentire un po’ meglio. La gente del Wyoming era decisamente diversa da quella del Texas. Più avanti, vide finalmente il pick-up e il trailer di suo padre. Quando lui e Trish lo raggiunsero, lo trovarono mentre leggeva le cartine distese sul cofano.

      «Ci avete messo un bel po’.» Patrick sorrise e iniziò a ripiegare le cartine. «Pronti per caricare?»

      Trish gli chiese: «Hai visto le motociclette?»

      «Sì. Delle Harley Davidson. Non se ne vedono molte in montagna.»

      Perry squittì: «Quelli là erano dei

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