Il trionfo: Dramma in quattro atti. Bracco Roberto

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Il trionfo: Dramma in quattro atti - Bracco Roberto

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style="font-size:15px;">      (accostandosi a Lucio) Non le pare d'aver udita quella risatina più col pensiero che con gli orecchi?

Lucio

      (dilatando istantaneamente le pupille) Perchè lo vuol sapere?

      SCENA II.

      LUCIO, GIOVANNI, FELSANI, ZIEGLER, NORA

Nora

      (porta in mano un mazzo di fiori. Ha un'elegante e semplicissima veste bianca dallo strascico molto lungo. La ciarpa che le covre i capelli, e un po' il viso, e il mantello in cui si avvolge, mettono nell'ambiente caldo l'impressione dell'aria fredda della strada.)

Ziegler

      (indossa, sbottonato e col bavero alzato, un largo e vecchio paltò svolazzante, sotto il quale il frak inelegante e il nitido cravattone bianco completano il carattere della figura alquanto bizzarra. Ha in mano il violino chiuso nella cassetta e alcune carte di musica avvoltolate.)

Nora

      (entrando) Buone notizie, nevvero?

Felsani

      Sempre buone quando un medico tiene a darle egli stesso.

Nora

      (a Felsani:) Lei qui a quest'ora? Giù, non avevo riconosciuta la sua carrozza.

Ziegler

      (andando premuroso verso Lucio) Si va bene, eh? (Mette in un angolo la cassetta, il cappello, le carte.)

Felsani

      (a Nora) Io qui a quest'ora. Ma non tema, signorina, non usurpo il suo posto d'infermiera. Glielo abbandono tutto intero il nostro ex ammalato. (Prende di su una seggiola la sua pelliccia. – Giovanni lo aiuta a indossarla.)

Nora

      Oh, garbata questa infermiera che entra munita di fiori nella camera dell'infermo! Ziegler, abbiate pazienza, buttateli via. (Glieli dà.)

Ziegler

      Lusinghiero pel Comitato che ve li ha offerti. Piuttosto ve li porto in casa. Volete?

Nora

      No, no: buttateli via. Tanto, domani saranno secchi.

Lucio

      I fiori!.. Colore… profumo… niente altro!

Felsani

      (a Giovanni:) Grazie. (A Ziegler:) Dia a me, se non le dispiace, dia a me…

Ziegler

      (consegnandogli il mazzo di fiori) Volentieri.

Felsani

      Sino a domani li serberò io.

Nora

      Così poetico, dottore? (Si toglie la ciarpa, il mantello, i guanti.)

Felsani

      Poetico, precisamente, no. Ma mi permetto di fare osservare alla signorina Nora che è una crudeltà il buttar via dei fiori freschi solo perchè domani saranno secchi. Secondo lei, signorina, invece di curare un uomo, noi dovremmo ucciderlo, cioè… buttarlo via, solo perchè, tanto, un giorno o l'altro dovrà morire. Poetico, no. Un po' umanitario, ecco. E l'umanità comincia dove si vuole. Per alcuni comincia dalla scimmia… Benissimo! Per me comincia… dai fiori. «Vivere! Vegetare forse?» si domanderebbe un Amleto a rovescio… E lei, signorina, che ne dice?.. Qual è la sua opinione?..

Nora

      Non ne ho, dottore. Sono una ignorante, io.

Felsani

      (sorpreso di sentire la stessa dichiarazione fatta poco prima da Lucio) Ah?.. Anche lei?

Nora

      Perchè «anche»?

Felsani

      Nulla… Non ci badi. (A Lucio:) A rivederci, collega. E si ricordi che la vittoria è nostra.

Lucio

      (sorride.)

Felsani

      (salutando) Signorina… Signor Ziegler… Signor Giovanni…

Nora, Giovanni e Ziegler

      (cortesemente, lo accompagnano.)

Felsani

      (uscendo lentissimamente) Chi vedesse uscire a quest'ora da una casa un vecchio medico con un mazzo di fiori in mano, farebbe le più varie e fantasiose supposizioni, ma di certo non sospetterebbe che il vecchio medico abbia voluto salvare il mazzo di fiori… dalla crudeltà d'una infermiera gentile… (Ancora salutando) Signori… (Via.)

Nora

      (resta sulla soglia.)

Giovanni e Ziegler(escono con lui e poi ritornano.)

      SCENA III.

      LUCIO, NORA, GIOVANNI e ZIEGLER

Ziegler

      (rientra, imitando lievemente l'andatura e l'accento del dottor Felsani) «E così il benefico Comitato ha finito coll'offrire dei fiori al dottor Felsani. Benissimo!.. (a Nora:) E lei, signorina, che ne dice?»

Nora

      Oh! Io dico, sul serio, di non averli meritati.

Ziegler

      Non le prestar fede, Lucio. Ha suonato divinamente. E anch'io mi sono piaciuto. La sonata di Grieg l'abbiamo – come dire? – … l'abbiamo sviscerata. E al secondo tempo, Nora, a suo marcio dispetto, è stata grande…

Nora

      (ridendo e declamando:) «Come nessun fu mai!»

Giovanni

      (pazientemente si sdraia sulla poltrona, ascoltando.)

Ziegler

      (a Nora:) Date retta a me. In quell'andante appassionato(a Giovanni:) Bada, era il secondo tempo della seconda sonata di Grieg; e lì dentro, sai, c'è tutta la Norvegia coi suoi fiordi e con le sue aurore boreali… (Continuando a rivolgere la parola a Nora e alzando il tono affinchè Lucio non resti estraneo alla conversazione:) Sì, perdinci, in quell'andante appassionato avete messo tanta profondità d'intenzioni e tanta intensità di dolcezza sentita… quasi direi, di dolcezza vissuta… che quel Kaps, non so, pareva avesse un cuore, pareva vivere come voi, come me… (entusiasmandosi) e le corde del mio violino sconquassato cantavano, non perchè io le grattavo con l'archetto, no, ma perchè vivevano esse pure… Proprio così!.. Vivevano, intendete?, vivevano per una suggestione. Già, io non so esattamente che diamine significhi la parola suggestione, che tutti diciamo cento volte al giorno…; ma questa volta devo averla detta a proposito. Suggestione, incantesimo, malìa, magìa, miracolo!.. Una di queste cose, insomma, ovvero… tutte quante insieme!

Nora

      (ridendo) Addirittura?!

Ziegler

      Addirittura! (Sempre più entusiasmandosi) Vi garantisco io che, dato un accompagnamento come il vostro, un violino suona da sè. E quando voi sedete al piano, Norina, parola d'onore, o che suoni io o che suoni Tartini redivivo, è precisamente lo stesso!..

Nora e Giovanni

      (lo guardano comicamente.)

Ziegler

      Cioè… credo di avere un poco esagerato. Ritiro la parola d'onore.

Lucio

      (sorride.)

Giovanni

      (levandosi) Hai finito, chiacchierone?

Ziegler

      (mortificato) Vi vedevo attenti: supponevo di farvi piacere, parlando.

Giovanni

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