Maternità: Dramma in quattro atti. Bracco Roberto
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Ce n'è un'altra!?
Un'altra donna. Per un punto non si sono incontrate tutte e due!
E chi è?
Non ha voluto dire il suo nome. Io intendevo di rimandarla, perchè sapevo che… essendoci stata quella lì… non c'era più speranza… di niente. Ma ha insistito.
Che aspetto ha?
Buono.
Che vuol dire buono?
Belloccia… elegante…
Una cocotte?
(filosoficamente) Chi lo sa! Le cocottes dalle signore io non le ho mai saputo distinguere.
Giacchè ti sei preso l'incarico di annunziarla, la devo ricevere per forza. Falla passare.
(via.)
(tra sè) Santo cielo! Chi è che viene a seccarmi a quest'ora?
(entra dal fondo.)
(scatta in piedi in un sussulto di meraviglia.) Voi, marchesa!
Vi sembra strano che io vi faccia una visita?
(confuso) Non lo nego… Mi sembra stranissimo… Io non ho mai sperato d'avere questo onore… E poi… alle undici del mattino… Non so… Non intendo… E vi chiedo perdono, marchesa… della mia… delle mie… dei miei…
Dei vostri?..
No:… del mio imbarazzo, ecco. Accomodatevi, vi prego. Accomodatevi… Io sono mortificato di dovervi ricevere in questo disordine, in questo piccolo salotto… Se l'avessi saputo…
L'avreste fatto ingrandire?
Sì!.. cioè… forse… Scusatemi, marchesa, io sono emozionato!
Ma non c'è di che. Calmatevi. Prendete fiato.
Non vi è accaduto nulla di grave?
Nulla, nulla. Non vedete che sono sorridente?
Lo vedo. Siete molto sorridente. E allora… io non mi spiego la vostra… preziosa… inaspettata… inverosimile presenza in casa mia. Certo, io sono un vostro antico e devoto servo, sono l'amico più intimo di vostro marito, ma sono anche…
Uno scapolo.
Uno scapolo. È la verità.
E una signora che alle undici del mattino bussa alla porta di uno scapolo è una signora… Aiutatemi a dire…
Dite, dite voi.
È una signora… piuttosto bizzarra.
E piuttosto imprudente, mi permetterei di aggiungere.
Aggiungete senza cerimonie.
Imprudente, intendiamoci, dal punto di vista delle convenienze sociali. La marchesa di Montefranco è tale donna da costringere al rispetto i più audaci; e io sono tale uomo da rispettare…
… anche le signore che vengono a vedervi alle undici del mattino?
Marchesa… una donna come voi è rispettabile a tutte le ore!
Resta a sapere se a tutte le ore è rispettoso un uomo come voi.
Certamente.
Mi fa piacere di apprenderlo. E poichè avete di me e di voi questa magnifica opinione, io ne profitto e vi chiedo un po' di ospitalità. (Siede.)
(sempre più confuso) Voi, marchesa di Montefranco, chiedete ospitalità a questo misero mortale?
Vorreste… indorare la pillola della paura.
Io non indoro niente.
Ma che avete paura si vede ad occhio nudo.
Tutt'altro! Soltanto, io supplico la vostra cortesia di non tacermi più oltre il motivo per cui vi degnate di chiedermi ospitalità.
Se io fossi nei vostri panni, la concederei sùbito e illimitatamente. (Con grazia umoristica) È vero che voi siete rispettoso e io sono rispettabile; ma la rispettabilità d'una donna non è che un pallone di carta. Un vento lo dirige di là, un altro lo dirige di qua… Poi, a un tratto, si brucia in aria o si sgonfia e… cade dove meno lo credete.
(sudando freddo e impappinandosi) Marchesa!..
Dio buono, non vi turbate di nuovo. Vi pare forse che la caduta sia imminente?
Marchesa!..
Parola d'onore, se tutti i mariti avessero degli amici intimi come voi, le povere mogli mi farebbero pietà! Ma rassicuratevi. Il pallone di carta è ancora gonfio. È ancora su. Non sono qui per offrirvi la mia mano… sinistra.
Ne ho la profonda convinzione.
Io sono qui, a quest'ora, esclusivamente perchè so che a quest'ora, di solito, ci viene mio marito.
E appunto perciò mi par di essere sui carboni ardenti. È indiscutibile che se egli vi trova in casa mia, sarà un fatto orribile! Io non saprò come regolarmi, non saprò come salvarvi…
Siete d'una inesperienza commovente! Quando verrà lui, io mi nasconderò. Si capisce.
Vi nasconderete?!
E ascolterò, dalla prima all'ultima parola, la vostra conversazione.
(cominciando a raccapezzarsi) Ah!.. Questo è il vostro progetto?
Voi siete il confidente di mio marito. Egli è con voi come con un fratello. Vi racconta tutto. Vi fa i suoi sfoghi. Vi rivela quel che pensa, quel che sente, quel che desidera, quel che vuole, quel che gli passa pel capo anche fugacemente, quel