Maternità: Dramma in quattro atti. Bracco Roberto
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу Maternità: Dramma in quattro atti - Bracco Roberto страница 5
Io, non l'ho vista uscire.
Perchè sei uno stordito. (Martellando le parole) Se ne è andata!
(ride) Eh eh eh!
Non ridere quando ti do degli ordini.
Se ne è andata.
Se viene il marchese di Montefranco, può entrare liberamente come al solito.
Il marchese è venuto un minuto fa.
(spaventato) Santi numi! E che gli hai detto?
L'ho pregato di aspettare un momento.
Non gli hai detto altro?
Non una parola di più. Conosco i miei doveri.
Va! Presto! Chiamalo! Presto, Decio! Muoviti! Muoviti!
(esce correndo.)
Io ne piglio una malattia!
(entrando) Come?!.. Sei solo?
O perchè non dovrei essere solo?
Il tuo servo mi ha fatto aspettare.
Ti domando mille scuse. È stato un equivoco.
Egli aveva una certa faccia!
(accalorandosi) Ma che faccia si è permesso di avere quell'animale!?
La faccia del servo di un padrone che è in buona compagnia.
Io mi meraviglio di te che stai a guardare la faccia del mio servo! Quell'uomo è un bugiardo.
Se non ha parlato!
È un bugiardo sopra tutto quando tace. Io non ero nè in buona nè in cattiva compagnia. E ti prego di credermi. Domando e dico: perchè non dovrei essere solo?
Ma finiscila. Avevo creduto che non ti fossi ancora liberato dalla piccola Olga.
(rasserenandosi) Ah! Dalla piccola Olga?.. Difatti…
Ma guarda che gesuita! Ci scommetto che per non farmela incontrare l'hai mandata via, alla chetichella, per la porta di servizio!
È probabile.
Come se io poi non fossi al corrente di tutto! Era… il primo turno del nuovo abbonamento. Lunedì, mercoledì e venerdì. Oh! Hai fatto un buon contratto. Olghina è un'oca, ma ha delle attrattive. Poco sfruttata, salute eccellente…
Ottima salute, questo sì.
Ieri sera mi fece ridere tanto Elvira Melfi, con cui Olghina si era consigliata. Già, il salotto della Melfi, è diventato divertentissimo: una specie di Borsa in cui…
(dando un'occhiata alla porta a destra e interrompendo vivamente) Hai visto il risultato della gara Parigi-Vienna? Il trionfo delle Mercedes! Ma le Panhard si sono battute bene! Io, per me, sono sempre per le Panhard. È vero che non possederò mai un'automobile, perchè l'automobile è decisamente il meno igienico dei veicoli. Chi ci sta dentro non ha come respirare. Chi non ci sta dentro ne è investito. L'uno crepa d'asfissia, l'altro si rompe la nuca, quando non se la rompono l'uno e l'altro. Tutto ciò non è igienico… Ma non importa. Io sono per le Panhard. Se mi si condanna ad andare in un'automobile, io vado in una Panhard. È inutile! La sento così. Le corse non provano niente. Mi dirai: la velocità. Per conto mio, potrei rispondere: io della velocità me ne impipo. Ma comprendo che i miei gusti non fanno legge! E neppure l'igiene fa legge! La migliore igiene, del resto, è quella di scomodarsi il meno possibile. La questione della velocità è ritenuta di primaria importanza? Ebbene, ragioniamone un po'!..
Ma che diamine hai con le automobili?
No, volevo assodare che…
Mi sembri uno scimunito, stamane. Il nuovo abbonamento ti ha dato alla testa. Si vede che invecchi. Lascia stare le automobili, e dammi retta perchè ho da parlarti di cose molto… stabili.
(paurosamente) Parla, parla.
Dunque…
Scusa però una breve sospensiva per soddisfare una curiosità. Com'è andata ieri sera la partita? Che giuoco ha fatto quel buon Gorlini? Bada che io sono uno di quelli che lo manderebbero diritto in Corte d'Assise. Mi dirai: la fortuna! Nix! Altro che fortuna! S'intende che avrà guadagnato anche iersera, e tu sarai stato una delle vittime…
Ma no, ma no, non ci stetti ieri sera al club. Fui sequestrato dalla Melfi, e capirai…
(sùbito, levando la voce) Io sono uno di quelli che lo manderebbero diritto in Corte d'Assise. Abbi pazienza: come mi spieghi…
(interrompendo) Vuoi sentire sì o no ciò che ho da dirti?
Sono qui per ascoltarti!
E cerca di essere chiaroveggente come eri prima di fare il nuovo contratto, perchè è probabile che tu debba un po' aiutarmi. (Siede.)
(perplesso) Figùrati! A tua disposizione. (Siede anche lui.)
Mio caro Maurizio, io sono un grand'uomo.
Questa è una buona notizia.
Ieri, io avevo dei debiti… molti debiti… E oggi…
Non ne hai più?!
Ne ho sempre. Ma posso farne degli altri.
Non mi pare eccessivamente facile!
Ti parrà facilissimo quando saprai che sono riuscito a far la pace con mio zio.
Perbacco! È un miracolo! E come è accaduto ciò? Come hai potuto calmare il suo sdegno annoso? Aveva giurato di non darti quartiere. Ti aveva diseredato così cordialmente! Aveva testato in favore di cinque ospedali.
Gli ospedali, amico mio, sono spacciati!
(levando