Il frutto acerbo: Commedia in tre atti. Bracco Roberto
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(dopo breve pausa) Vogliamo venire ad un accomodamento? Io vi chiamerò bébé, vostro malgrado, sempre che queste due sillabe carine mi verranno sulle labbra, e in compenso, stamane, v'invito a fare colezione con me.
(con gli occhi luminosi) Colezione con voi? Non a table-d'hôte?
Qui, qui, soltanto con me, in questo salotto.
(folleggiando) In questo salotto?! Come due sposini?!.. Come due sposini in tutto e per tutto?!.. Io griderò per le vie la mia gioia.
Prima di gridarla per le vie, andrete a vestirvi correttamente. Non crederete che in cotesti arnesi si possa far colezione con una signora. E poi, un uomo in costume di ciclista rassomiglia sempre un po' a una donna travestita da uomo.
Io rassomiglio a una donna?! Vado subito a mutare d'abito.
Attento nell'uscire! Che i camerieri non vi vedano.
Un'idea! Esco dalla finestra. Scavalco il parapetto e, con un salto, me la svigno per il giardino, dove non c'è mai un'anima viva.
No no, potreste cascar male.
Siamo quasi a pianterreno e sotto la finestra c'è anche un arancio che può aiutarmi con i suoi rami.
No, bébé, avrei paura. Lasciate stare la ginnastica. Piuttosto… facciamo la spia. (Va alla porta a sinistra. Apre. Sporge la testa al di fuori. Indi, a voce bassa:) Il cammino è libero. Profittate.
(prendendo il suo berretto) Arrivederci.
(stringendogli la mano) Arrivederci!.. Non perdete tempo.
(indugiando) Neanche un bacio?
Per carità! Con l'uscio aperto!
Vi avverto che, dopo colezione, vi disobbedirò molto.
Quanto vorrete!
(chiude la porta. Resta un po' pensosa. Poi, scacciando le preoccupazioni, ha un gesto come per dire: tanto è fatta! – Respira ed esclama:) Ah sì! N'era tempo! (Tocca il bottone del campanello elettrico.)
Avanti, avanti.
La colezione, a mezzogiorno. Per due.
Sta benissimo. (Esce.)
(Dopo qualche istante, si vede comparire la testa di Nino di là dal parapetto della finestra. Poi, sul parapetto, se ne vedono le mani e le braccia. Poi, mezza la persona. Egli scavalca, ed eccolo un'altra volta dentro. Si toglie il berretto. Si avanza timoroso. Come pentito, torna indietro. Ci ripensa. Torna ad avanzarsi. Va per picchiare alla porta a destra. Riflette che sarebbe sconveniente. Desiste. E, risolutamente, siede!)
(entra, ancora intenta alla sua toilette, mettendosi una cintola o annodandosi un nastro. Alzando gli occhi e vedendo Nino, ha un sussulto.) Ancora?!
Ma, se ho chiusa io stessa la porta con la chiave!.. Per dove siete entrato?
No… io non sono entrato.
Non siete entrato?!
Non sono entrato per la porta, ecco.
(indicando la finestra) Vi siete arrampicato per i rami dell'arancio?!
Come uno scimpanzè?
(compiaciuta e, nondimeno, ostentando severità) Ma io dico: non vi pare che, in fin dei conti, sia un po' troppo?
Per non compromettervi…
S'era però stabilito che sareste andato al vostro hôtel per mutare d'abito e che sareste venuto a colezione in forma ufficiale.
Per non compromettervi…
E dàgli. Com'è che credete di non compromettermi con queste pazzie?
Nessuna pazzia. Tutt'altro! Ho dimenticato nella vostra stanza da letto… il cosino…
Che cosino?
… La targhetta che avevo qui all'occhiello della giacca: il distintivo del Touring-club. Ricordate? Me l'avete fatto togliere perchè… in quel momento… vi dava fastidio: urtava… non so dove.
Avreste potuto riprenderlo più tardi il cosino.
E se qualche cameriera l'avesse trovato nella vostra stanza? Non era forse una compromissione? Voi non appartenete mica al Touring-club.
Approvo la vostra scrupolosità; ma non c'era da allarmarsi per questo.
Posso andare a riprenderlo?
Andateci.
Non sarebbe meglio… andarci insieme?
Ah no! Ah no! Ci andate solo. E alla svelta!
(rassegnato) Alla svelta. (Esce lentissimamente dalla sinistra.)
(tra sè, sorridendo) Santa pazienza!
(Un silenzio.)
Avete trovato?
(dalla stanza attigua) Sì.
Sia lodato il cielo! (Aspetta. Ma Nino non si decide a lasciare quella stanza. Ella gli grida:) Io vorrei sapere che diavolo fate lì dentro.
(come sopra) Odoro.
Ma che cosa odorate!
Tutto.
(in tono