La Notte Oscura Dell’anima. Aldivan Teixeira Torres
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Il primo incontro con il guardiano
È l'alba di un nuovo giorno: gli uccellini cinguettano, il sole sta nascendo e la brezza mattutina avvolge tutto il mio corpo e mi risveglia in questa atmosfera mistica della montagna sacra. In questo momento esatto, penso alla sera prima, concludendo che è stata una notte da dimenticare, perché non mi ha fatto riaffiorare ricordi positivi, il tutto grazie anche al fatto che il terreno fosse duro e grazie allo strano sogno che ho fatto. Che cosa si aspettava la montagna da me? Penso che sia un'inesorabile volontà quella di avere la meglio su un argomento che mi ero riproposto di approfondire. Cercando di raccogliere le forze, mi alzo, faccio degli esercizi, e subito consumo la mia colazione quando alzo gli occhi e vedo niente meno che il guardiano della montagna. I nostri sguardi si incrociano e dopo una rapida occhiata mi rendo conto che lei sembra più giovane rispetto all'ultima volta che ci siamo incontrati. Decido così di iniziare a parlarle.
– Guardiano ?! Sei veramente tu, mia signora? Ti stavo disperatamente cercando.
– Lo sapevo, ma non capisco il perché. A che cosa devo l’onore della visita del sognatore, figlio di Dio, che non ho più visto per così tanto tempo?
Ci abbracciamo immediatamente, e questo mi rilassa e mi da molta fiducia. In quel momento ero assolutamente certo che avrei potuto contare sul suo aiuto per svelare i misteri e rispondere alle mie ansie più profonde. Dopo quel momento di euforia, ci separiamo, ci sediamo l'uno di fronte all'altro e ricominciamo la conversazione.
– Sono venuto alla ricerca di risposte sulla notte oscura dell'anima, un momento che ho già vissuto circa due anni fa, ma che ancora mi lascia molti dubbi e ansie. Solo dopo aver riflettuto per un po' e sono arrivato alla conclusione che la montagna mi ha dato così tanta felicita in passato che forse sarebbe stato necessario un nuovo viaggio, pericoloso e ardito.
– Capisco ma potresti darmi un’idea di ciò che chiami la notte oscura dell’anima?
– Ebbene, nonostante il fatto che io non sia evoluto a sufficienza, posso dirti un concetto basilare. La Notte oscura è esattamente il momento in cui distacchiamo noi stessi dal sacro, da Dio, e iniziamo a pensare solo alle nostre vanità. E 'un momento in cui l'oscurità è intensa e questo può condannare o addirittura salvare la gente.
– Una definizione appropriata, ma incompleta. Impara oh giovane, la notte oscura è molto più profonda che ciò che immaginiamo e solo gli spiriti più evoluti sono davvero in grado di controllarla e comprenderla. Sei pronto a rischiare ancora una volta? Se lo sei, io penso di poterti aiutare nel tuo viaggio. Tuttavia, devo avvertirvi che qui non troverai esattamente tutte le risposte che stai cercando. È necessario molto coraggio e molta determinazione da parte tua, per affrontare le sfide.
– Farò tutto ciò che la padrona mi ordina. puoi star certa che io sono pronto a andare dritto fino in fondo al problema, anche se dovrò compiere sacrifici ardui e complessi. Bene, in cosa consiste la prima tappa stavolta?
– Prima di tutto sarà necessario conoscere profondamente i sette peccati capitali, perché normalmente questi aprono le porte delle tenebre. Con me dovrai affrontare tre sfide, e se le supererai passerai alla seconda fase. Ci sono tre fasi in totale prima che tu sia finalmente in grado di capire il significato della notte oscura. Stai pronto, perché non sarà facile. Inoltre, è mio dovere farti sapere che chi prosegue per questa strada va in contro a tanti rischi, affrontando i quali molti hanno già perso la vita. Sei sicuro di voler proseguire? Se mi dirai di sì, stai pronto perché la prima sfida si terrà stasera stessa.
– Si, sono preparato a pagare il prezzo per la profonda conoscenza. Sono pronto.
– Passa una buona giornata, Io tornerò stasera.
Con queste parole, il guardiano mi saluta con affetto. Io Comincio a prepararmi per la notte. Che cosa mi attenderà? Andiamo a scoprirlo insieme, lettore.
L’attesa della sfida
Mi continuo a preparare, senza fare caso allo scorrere del tempo ed è già mezzogiorno. Quindi, mi concentro sul pranzo, perché mi sentivo già molto affamato. Prendo il cibo che ho raccolto dagli alberi e inizio a cucinarlo. Inizialmente, seppure per poco, avverto una leggera preoccupazione che disturba i miei sentimenti, e mi chiedo: cosa intendeva il guardiano con l'espressione “Molti hanno già perso la loro vita cercando le risposte”? Era possibile che il suo discorso avesse un significato del tutto letterale? Bene, ad ogni modo ero perfettamente preparato a correre ogni rischio necessario per raggiungere tale profonda conoscenza e il rispettivo successo nella sfida. Pensando a ciò arrivo alla conclusione che dalla prima volta che sono arrivato alla montagna ho dimostrato sufficiente coraggio, la forza e la fede necessari per compiere le sfide e affrontare gli ostacoli fino a quando finalmente ho ottenuto il permesso di entrare nella sacra grotta della disperazione che in quel momento era la mia ultima speranza di successo. Analizzando meglio questa parte del mio viaggio, io mi rendo conto di aver davvero avuto la possibilità di raggiungere il successo. Alla fine, sono dovuto diventare il veggente, un essere con un grande dono, capace di trascendere il tempo e lo spazio per giungere ai suoi obiettivi. Dopo questa breve analisi, decido di concentrarmi solo sul pranzo e su cosa mangiare. Subito dopo, decido di sdraiarmi sul letto di fortuna che mi ero fatto, avendo bisogno di un po' di tempo per recuperare e raccogliere le energie per la sfida della notte. Mi prende sonno, un sonno ristoratore che mi avvolge completamente. Durante il mio riposo, faccio dei sogni rivelatori, ma indecifrabili, finché uno particolarmente turbolento, mi sveglia, e guardando il mio orologio da taschino mi rendo conto che è quasi notte e aspetto la chiamata del guardiano.
Orgoglio
Uscendo, l'arrivo della notte mi rende più ansioso e nervoso. Che cosa avrei affrontato? In cosa consisteva la prima sfida? Queste domande mi rimbalzavano in testa, mi sentivo preoccupato. Subito dopo, provo a controllarmi e a convincermi della mia decisione, sapendo che avrei affrontato tutti gli ostacoli, qualunque essi fossero. La strategia da i suoi frutti, inizio ad acquistare sicurezza e determinazione, viene fuori anche l'istinto avventuroso nato nella prima missione. Mi sento felice e mi riprometto di scoprire tutte le affascinanti sfaccettature della notte oscura dell'anima, così pericolosa e cupa. decido così di entrare nella cucina della cabina per preparare una cena adeguata per il guardiano, nonostante tutte le difficoltà. Mi ricordo i suoi gusti e decido di prepararle una zuppa come l'ultima volta che ci siamo incontrati. È fondamentale non correre rischi.
Finalmente la zuppa è pronta, e assaggiarla mi riempie di gioia, perché è deliziosa, per quanto sia possibile. Nonostante la fame non mangio, esco di nuovo alla ricerca di indizi in quel cielo stellato, rimango così affascinato dalle stelle del firmamento, che per un momento sembrano brillare ancor più luminosamente, come se volessero dirmi qualcosa. Cosa poteva significare? Mi immagino diverse situazioni,