Abigail Strega Per Caso. Sandro Dell'Orto
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Читать онлайн книгу Abigail Strega Per Caso - Sandro Dell'Orto страница 5
«Ah, pensi questo delle mie mani, che sono brutte?»
«Sei stata tu la prima a dirlo.» bofonchiò Rudolph.
Lei, con l’altra mano, prese quella di Rudolph e gli disse:
«Lo sai che con un incantesimo potrei trasformare la tua bella manina in una zampa di gallina?»
«No, ti prego, non farlo. Ti chiedo scusa.»
«Non è ancora abbastanza. Toglimi il guanto da questa mano.» disse Rachel senza mollargli il mento con l’altra.
«Cosa hai intenzione di fare?»
«Voglio solo che mi baci la mia mano piena di verruche e pustole.»
«Va… va bene.»
Rudolph fece come lei gli aveva chiesto, dopodiché lei mollò la presa, si rimise il guanto ed uscì dalla stanza mentre Rudolph corse in bagno a vomitare.
Intanto, anche Ken ed Abigail stavano discutendo sul da farsi.
«Mi sa che domani dovrò venire a scuola con te.» disse Ken.
«Ci vieni come insegnante o come pluriripetente?» chiese ridendo Abigail.
«Nessuno dei due, Rachel e Rudolph mi conoscono e vedendomi capirebbero al volo che sono nel posto giusto.»
«E allora come fai, diventi invisibile?»
«Non proprio, è una cosa che odio, ma sarò costretto a riprendere la mia forma originale: cioè ad essere alto solo venti centimetri o poco più così potrò nascondermi nel tuo zainetto.»
«E se qualcuno ti nota lo stesso?»
«Sono in grado di restare immobile e sembrare un pupazzetto. Se qualcuno mi nota puoi dirgli che sono un regalo che ti han fatto per il tuo compleanno e che sono un portafortuna.»
«È così pericolosa Rachel?»
«Finché ha le sembianze di una ragazzina della tua età no, in quanto la trasformazione molecolare le impegna tutte le sue energie magiche e non può fare magie quando non è con il suo vero aspetto. Però lei è anche un tipo molto teatrale e si esalta a trasformarsi in pubblico perché si diverte a spaventare la gente, e questo potrebbe farlo durante una lezione di Rudolph se le venisse il ghiribizzo.»
«Allora da domani mi terrò un nuovo bambolotto portafortuna nello zainetto, sperando che non mi mangi la merenda.»
«Stai tranquilla, non mi piacciono le merendine moderne. Piuttosto, non è che potesti prestarmi i vestiti di qualche tuo bambolotto? Non vorrei essere un portafortuna nudo in quanto siamo a gennaio e fa piuttosto freddo da queste parti.»
«Ho solo quelli della Barbie, potrebbero andarti bene?»
«Veramente preferirei vestiti più maschili, però pantaloni, maglioncino e una giacca potrebbero andar bene.»
«Allora corro a casa a cercare e appena trovo qualcosa te li porto. Ciao Ken.»
«A più tardi, Abigail.»
2 - E fu battaglia
Il giorno dopo, Abigail si recò a scuola con uno strano ospite nello zainetto, ma la mattinata procedette tranquilla: Rachel si comportò come una ragazzina normale e sembrava non sospettare nulla di Abigail. Anche le altre sue compagne non notarono lo strano bambolotto che aveva nello zainetto.
Nel pomeriggio, Ken fece il punto della situazione:
«Ci troviamo in una posizione di stallo.»
«Cosa vuoi dire?»
«Che siamo ad un punto morto: tu non puoi usare i guanti perciò io non posso continuare l’addestramento e Rachel non li può individuare. Si potrebbe continuare così finché Rachel non se ne vada, ma avendo sentito la loro energia non se ne andrà tanto presto.»
«E non c’è proprio nulla che si può fare per uscire da questa situazione?»
«Lasciami pensare… ma sì!! La bilocazione… che stupido a non averci pensato prima.»
««Bilocazione? Cosa sarebbe?»
«È una magia che serve a far credere alle persone che sentono l’energia magica, come Rachel, che ti trovi in un altro posto rispetto a dove sei.»
«Quindi, con questa magia posso far credere a Rachel di essere da qualsiasi altra parte?»
«Proprio così. »
«E come si fa?»
«È molto semplice: innanzitutto infilati i guanti, poi metti la mano sinistra sul cuore e infilati l’indice della destra nell’orecchio, pensa a un luogo qualsiasi e pronuncia la parola “fantagirus”; dopodiché tutta l’energia magica che produrrai usando i guanti verrà sempre localizzata nel luogo che avrai scelto.»
«Sempre quel luogo? E se volessi cambiarlo?»
«Non dovrai fare altro che ripetere quanto ti ho detto prima pensando a un posto diverso dal precedente. Come vedi è molto semplice.»
«Già, voglio provarci subito.»
Abigail si infilò i guanti, si mise nella posizione suggerita da Ken e pronunciò la parola magica.
«Che magia posso fare, ora?» chiese Abigail.
«Una qualsiasi.» rispose Ken «Fai apparire qualcosa, per esempio. Posso sapere dove hai indirizzato la tua energia?»
«A scuola.»
Abigail si concentrò e fece apparire una pallina da ping-pong.
«Bene,» disse Ken «se adesso fai apparire anche il tavolo e le racchette ci facciamo una partita.»
Nel momento in cui Abigail fece apparire la pallina, Rachel ebbe un sobbalzo.
«Eccoli! Ho sentito la loro energia, sono proprio qui.»
«Riesci ad individuare il luogo esatto?» chiese Rudolph.
«Lasciami concentrare… Sì, li stanno ancora usando… sono a scuola! Andiamo!»
Rachel prese Rudolph per mano e se lo trascinò dietro. Arrivati alla scuola scoprirono però che era già chiusa.
«La scuola è chiusa.» disse Rudolph.
«Lo vedo anch’io. Eppure sono sicura che l’energia veniva da qui.»
«Ma dentro non c’è nessuno.»
«Ci deve essere una spiegazione. Un momento, mi sta tornando in mente qualcosa a proposito di una lezione… ma sì, la bilocazione!»