First Italian Readings. Various

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First Italian Readings - Various

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le offrì la mano per iscendere di carrozza, e la condusse nella sala dov'erano gl'invitati.

      Si fece allora un gran silenzio: le danze rimasero interrotte, i violini smessero di suonare, tutti gli occhi erano rivolti a contemplare le grandi bellezze della sconosciuta.

      Non si sentiva altro che un bisbiglio confuso, e un dir sottovoce:—Oh! com'è bella!…—

      Lo stesso Re, per quanto vecchio,42 non rifiniva dal guardarla, e andava dicendo sottovoce alla Regina, che da molti anni non gli era più capitato di vedere una donna tanto bella e tanto graziosa.

      Tutte le dame avevano gli occhi addosso a lei, per esaminarne la pettinatura e i vestiti, e farsene fare degli uguali per il giorno dopo, sempre che fosse stato possibile trovare delle stoffe così belle e delle modiste così valenti.

      Il figlio del Re la collocò nel posto d'onore; quindi andò a prenderla per farla ballare.43 Ella ballò con tanta grazia, da far crescere in tutti lo stupore.

      Fu servito un magnifico rinfresco, che il giovine Principe non assaggiò nemmeno, tanto era assorto nel rimirare la bella sconosciuta.

      Ella andò a porsi accanto alle sue sorelle: usò loro mille finezze: e fece parte ad esse delle arance e dei cedri, che il Principe le aveva regalato; la qual cosa le meravigliò moltissimo, perchè esse non la riconobbero nè punto nè poco.44

      In quella che45 stavano discorrendo insieme, Cenerentola sentì battere le undici e tre quarti; e fatta subito una gran riverenza a tutta la società, scappò via come il vento.

      Appena arrivata a casa, corse a trovare la Comare, e dopo averla ringraziata, le disse che avrebbe avuto un gran piacere di tornare anche alla festa del giorno dipoi, perchè il figlio del Re l'aveva pregata molto.

      Mentre stava raccontando alla Comare tutti i particolari della festa, le due sorelle bussarono alla porta: Cenerentola andò loro ad aprire.

      –Quanto siete state a tornare!—disse ella stropicciandosi gli occhi e stirandosi come se si fosse svegliata in quel momento.

      E sì, che ella non aveva avuto davvero una gran voglia di dormire, dacchè s'erano lasciate.

      –Se tu fossi stata al ballo,—le disse una delle sue sorelle,—non ti saresti dicerto annoiata: vi è capitata la più bella Principessa, ma di' pure la più bella che si possa vedere al mondo: essa ci ha fatto mille garbatezze, e ci ha regalato dei cedri e delle arance.—

      Cenerentola non capiva più in sè dalla gioja.46 Ella domandò loro il nome di questa Principessa; ma quelle risposero che non la conoscevano, e che il figlio del Re si struggeva della voglia di sapere chi fosse, e che per saperlo avrebbe dato qualunque cosa.

      Cenerentola sorrise, e disse loro:

      –Dev'esser47 bella davvero! Dio mio!48 come siete felici voi altre! Che cosa pagherei di poterla vedere! Via, signora Giulietta, prestatemi il vostro vestito giallo, quello di tutti i giorni.

      –Giusto, lo dicevo anch'io!—rispose Giulietta.—Prestare il mio vestito a una brutta Cenerentola come te! Bisognerebbe proprio dire che avessi perso il giudizio.

      Questa risposta Cenerentola se l'aspettava: e ne fu contentissima; perchè si sarebbe trovata in un grande impiccio, se la sua sorella le avesse prestato il vestito.

      La sera dopo le due sorelle tornarono al ballo: e Cenerentola pure; ma vestita anche più sfarzosamente della prima volta.

      Il figlio del Re non la lasciò un minuto; e in tutta la serata non fece altro che dirle un monte di cose appassionate e galanti.

      La giovinetta, che non s'annojava punto, si era dimenticata le raccomandazioni fatte dalla Comare; tant'è vero che sentì battere il primo tocco della mezzanotte, e credeva che non fossero ancora le undici. S'alzò e fuggì con tanta leggerezza, che pareva una cervia.

      Il Principe le corse dietro, ma non potè raggiungerla.

      Nel fuggire, ella lasciò cascare una delle sue scarpine di vetro, che il principe raccattò con grandissimo amore.

      Cenerentola arrivò a casa tutta scalmanata, senza carrozza, senza lacchè e con addosso il vestito di tutti i giorni, non essendole rimasto nulla delle sue magnificenze, all'infuori di una delle sue scarpine, la compagna di quella che aveva perduta per la strada.

      Fu domandato ai guardaportoni del palazzo, se per caso avessero veduto uscire una Principessa: ma essi risposero che non avevano veduto uscir nessuno, tranne una ragazza mal vestita e che all'aspetto pareva piuttosto una contadina che una signora.

      Quando le due sorelle ritornarono dal ballo, Cenerentola chiese loro se si erano divertite e se c'era stata anche la bella signora.

      Esse risposero di sì, e che era scappata via allo scocco della mezzanotte, e con tanta furia, che s'era lasciata cascare una delle sue scarpine di vetro, la più bella scarpina del mondo: e che il figlio del Re l'aveva raccattata, e non aveva fatto altro che guardarla tutto il tempo del ballo, e che questo voleva dire che egli era innamorato morto della bella signora, alla quale apparteneva la scarpina.

      E dicevano la verità: perchè di lì a pochi giorni,49 il figlio del Re fece bandire a suon di tromba, che sposerebbe colei, il cui piede avesse calzato bene quella scarpina.

      Si cominciò a provare la scarpa alle Principesse: poi alle Duchesse e a tutte le dame di corte: ma era tempo perso.

      Fu portata a casa delle due sorelle, le quali fecero ogni sforzo possibile per far entrare il piede in quella scarpa: ma non ci fu modo.

      Cenerentola, che stava a guardarle e che aveva riconosciuta la scarpina, disse loro:

      –Voglio vedere anch'io se mi va bene!—

      Le sorelle si misero a ridere e a canzonarla.

      Il gentiluomo incaricato di far la prova della scarpa, avendo posato gli occhi addosso a Cenerentola e parendogli molto bella, disse che era giustissimo, e che egli aveva l'ordine di provar la scarpa a tutte le fanciulle.

      Fece sedere Cenerentola, e avvicinando la scarpa al suo piedino, vide che c'entrava senz'ombra di fatica e che calzava proprio come un guanto.

      Lo stupore delle due sorelle fu grande, ma crebbe del doppio, quando Cenerentola cavò fuori di tasca l'altra scarpina e se la infilò in quell'altro piede.

      In codesto punto arrivò la Comare, la quale, dato un colpo di bacchetta ai vestiti di Cenerentola, li fece diventare assai più sfarzosi, che non50 fossero stati mai.

      Allora le due sorelle riconobbero in essa la bella signora veduta al ballo; e si gettarono ai suoi piedi per chiederle perdono dei mali trattamenti che le avevano fatto patire.

      Cenerentola le fece alzare, e disse, abbracciandole, che perdonava loro di cuore, e che le pregava ad amarla sempre e dimolto.

      Vestita com'era, fu condotta dal Principe, al quale parve più bella di tutte le altre volte, e dopo pochi giorni la sposò.

      Cenerentola,

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<p>42</p>

per quanto vecchio, old as he was.

<p>43</p>

per farla ballare, that is, as his partner in the dance.

<p>44</p>

nè punto nè poco, at all.

<p>45</p>

In quella che, While.

<p>46</p>

non capiva… gioja; compare note 11.

<p>47</p>

Dev'esser, She must be.

<p>48</p>

Dio mio! Dear me!altre in the next clause simply adds emphasis.

<p>49</p>

di lì a pochi giorni; compare I., note 25.

<p>50</p>

non, expletive, not to be translated.