L’ascesa Del Prode . Морган Райс
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Читать онлайн книгу L’ascesa Del Prode - Морган Райс страница 9
“Theo ora se n’è andato, padre.”
Lui la guardò con occhi pieni di meraviglia.
“Per sempre?” le chiese, ponendo la domanda di un signore che doveva condurrei suoi uomini in battaglia ma che era timoroso di domandare.
Kyra chiuse gli occhi e cercò di mettersi in sintonia, di ottenere una risposta. Desiderò che Theo le rispondesse.
Ma non sopraggiunse che un intorpidito silenzio. Per questo si chiese se avesse mai avuto una connessione con Theo fin dall’inizio o se l’avesse solo immaginata.
“Non lo so, padre,” rispose onestamente.
Lui annuì, accettando, con lo sguardo di un uomo che aveva imparato ad accettare le cose com’erano e a fare affidamento su se stesso.
“Ricorda cosa…” iniziò suo padre.
“KYRA!”. Un gridò eccitato squarciò l’aria.
Kyra si voltò mentre gli uomini si facevano da parte e le si gonfiò il cuore di piacere vedendo Aidan che attraversava di corsa i cancelli della città con Leo alle calcagna, saltando giù da un carro guidato dagli uomini di suo padre. Le corse incontro barcollando nella neve, Leo ancora più veloce e ben più avanti di lui, già pronto a saltarle tra le braccia.
Kyra rise quando Leo la buttò a terra mettendole le zampe sul petto e leccandole ripetutamente la faccia. Dietro di lei Andor ringhiò, già protettivo nei suoi confronti, e Leo balzò di lato pronto ad affrontarlo, ringhiando in risposta. Erano due creature temerarie, entrambe ugualmente protettive nei suoi confronti. Kyra se ne sentiva onorata.
Balzò in piedi e si mise trai due, tenendo Leo indietro.
“Va tutto bene, Leo,” disse. “Andor è mio amico. E tu Andor,” aggiunse voltandosi verso l’altro, “anche Leo è mio amico.
Leo si fece indietro con riluttanza, mentre Andor continuava a ringhiare, sebbene in modo diverso.
“Kyra!”
Kyra si girò e Aidan le corse tra le braccia. Lei lo abbracciò stretto mentre le piccole mani del fratellino si aggrappavano alla sua schiena. Era così bello abbracciare il fratello che era stata certa di non rivedere mai più. Era il pezzetto di normalità che le era rimasto nel vortice che era diventata la sua vita, l’unica cosa che non era cambiata.
“Ho sentito che eri qui,” le disse di corsa, “e ho subito chiesto un passaggio per venire a trovarti. Sono così contento che tu sia tornata.”
Lei sorrise tristemente.
“Temo non per molto, fratello mio,” gli disse.
Un lampo di preoccupazione attraversò il volto di Aidan.
“Stai partendo?” le chiese impietrito.
Il padre si intromise.
“Sta partendo per andare a trovare suo zio,” spiegò. “Lasciala andare ora.”
Kyra notò che suo padre aveva detto suo zio e non vostro, e si chiese il perché.
“Allora vado con lei!” insistette Aidan coraggiosamente.
Suo padre scosse la testa.
“No,” rispose.
Kyra sorrise al fratellino, così coraggioso come sempre.
“Nostro padre ha bisogno di te da qualche altra parte,” gli disse.
“Sul fronte di guerra?” chiese Aidan voltandosi speranzoso verso il padre. “Stai partendo per Esefo,” aggiunse di fretta. “Ho sentito! Voglio venire con te!”
Ma lui scosse la testa.
“C’è Volis per te,” rispose. “Starai qui, protetto dagli uomini che resteranno. Il fronte della battaglia non è posto per te ora. Un giorno.”
Aidan si fece rosso per la delusione.
“Ma io voglio combattere, padre!” protestò. “Non ho bisogno di starmene confinato in qualche forte vuoto con donne e bambini!”
Gli uomini ridacchiarono, ma suo padre era serio.
“La mia decisione è presa,” rispose brevemente.
Aidan si accigliò.
“Se non posso andare con Kyra e non posso venire con te,” disse rifiutandosi di cedere, “allora perché sto imparando come si combatte e come si usano le armi? Ha cosa serve tutto il mio allenamento?”
“Lascia che ti crescano i peli sul petto prima, fratellino,” rise Braxton facendosi avanti insieme a Brandon.
Le risate si levarono tra gli uomini e Aidan arrossì, chiaramente imbarazzato di fronte agli altri.
Kyra, sentendosi male per lui, si inginocchiò davanti a lui e gli mise una mano sulla guancia.
“Sarai un guerriero molto migliore di tutti loro,” lo rassicurò sottovoce in modo che solo lui potesse sentire. “Sii paziente. Nel frattempo sorveglia Volis. C’è bisogno anche di te. Rendimi orgogliosa di te. Tornerò, te lo prometto, e un giorno combatteremo battaglie grandiose insieme.”
Aidan parve ammorbidirsi un poco e si chinò ad abbracciarla di nuovo.
“Non voglio che tu vada via,” le disse sottovoce. “Ho fatto un sogno su di te. Ho sognato…” Sollevò lo sguardo con riluttanza, gli occhi colmi di paura. “… che morivi là fuori.”
Kyra si sentì scioccata a quelle parole, soprattutto dopo aver visto lo sguardo nei suoi occhi. Si sentì oppressa. Non sapeva cosa dire.
Anvin si fece avanti e le mise attorno alle spalle una pesante e spessa pelliccia che la scaldò subito. Kyra si alzò sentendosi quasi cinque chili più pesante, ma era riparata dal vento e dai brividi alla schiena. Sorrise.
“Le tue notti saranno lunghe e i fuochi saranno distanti,” le disse dandole un rapido abbraccio.
Suo padre si fece avanti velocemente e la abbracciò, un abbraccio forte da capitano. Lei ricambiò la stretta, persa tra i suoi muscoli, sentendosi sana e salva.
“Sei mia figlia,” le disse con fermezza, “non dimenticarlo.” Poi abbassò la voce in modo che gli altri non potessero udire e aggiunse: “Ti voglio bene.”
Kyra si sentiva sopraffatta dall’emozione, ma prima di poter rispondere lui si voltò rapidamente e si allontanò. Nello stesso istante Leo piagnucolò e le balzò addosso spingendole il naso contro il petto.
“Vuole venire con te,” disse Aidan. “Prendilo: avrai più bisogno tu di lui che io, qui confinato a Volis. In ogni caso è tuo.”
Kyra abbracciò Leo, incapace di rifiutare dato che sembrava non volerla lasciare. Si sentì confortata dall’idea che venisse con lei, dato che ne aveva sentito fortemente la mancanza. Poteva avere a disposizione altri due occhi e due orecchie e non c’era nessuno di più leale di Leo.
Pronta, Kyra montò in sella ad