Una Linea Sottile. Oreste Maria Petrillo

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Una Linea Sottile - Oreste Maria Petrillo

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e dimostrare che esso ricopia fondamentalmente quello brevettato dalla Dreddson. Sto andando bene?>>

      <<Magnificamente>>, dice dondolandosi sulla sedia.

      <<Dopo di che ci dovremo rivolgere alle autorità europee per chiedere la tutela della proprietà intellettuale e a quelle italiane il ritiro del farmaco>>.

      <<Avverto un “però” in arrivo>>, mi anticipa lui.

      Guardo il bordo della sua scrivania in noce mentre considero tutti i punti di vista.

      <<Però ci vorranno secoli per ottenere il trial clinico eseguito, sempre ammesso che ce lo diano. Inoltre dovremo far valutare ad un perito privato se l’iter medico seguito sia stato determinante o meno per la realizzazione del farmaco e questo comporta un rischio notevole>>.

      <<Continua>>, mi sprona accompagnando la frase con le mani.

      <<Lasciando da parte che questi tizi si fanno pagare un tanto a respiro, in ogni caso saremo costretti a depositare i risultati, che ci diano ragione o meno>>.

      <<Buona osservazione…>>, dice canzonatorio. <<C’è altro?>>

      <<Si, se io fossi in loro cercherei di manipolare il percorso clinico mettendo in evidenza valori chimici diversi da quelli protetti dal brevetto della Dreddson>>.

      Richard ora ha un sorriso a trentadue denti.

      <<Il tuo cinismo viscerale è un toccasana per le mie orecchie>>, attacca con tranquillità. Si schiarisce la gola e prende la parola.

      <<Ora, hai messo in risalto con precisione tutti i problemi. Hai valutato qualche soluzione?>>, chiede candido.

      <<La cosa più semplice sarebbe valutare una transazione con la Salus. Loro si prendono il farmaco, ma ci riconoscono una percentuale sui profitti>>.

      <<Ottimo, ma per una transazione proficua si deve avere una moneta di scambio. Abbiamo qualcosa da potergli offrire, a parte il nostro indiscusso affetto?>>, domanda porgendosi in avanti.

      <<Potremmo buttarla sulla buona e vecchia minaccia. La paura di essere trascinati in una causa miliardaria potrebbe indurli a scendere a patti>>. Richard chiude gli occhi e scuote il capo lentamente.

      <<Ragiona ragazzino. Se questo farmaco entra in commercio sarà un diluvio di milioni che gli pioveranno addosso. Se tu fossi in loro non correresti qualche rischio visto che dalla nostra parte, secondo te, abbiamo solo un limitato brevetto di procedimento?>>

      <<Perché dici “secondo te”? Abbiamo altro da giocare a parte il brevetto?>>

      <<Direi di si>>

      <<E cosa?>>

      <<Vedo che non mi ascolti. Ti ho detto che Alvarado ha passato dieci anni alla Dreddson. Dieci lunghi anni senza arrivare a nulla di definitivo>>, d’un tratto la nebbia si dissipa e capisco dove vuole arrivare.

      <<Il tempo!>>. Richard congiunge le mani in segno di approvazione.

      <<Non possono mentire su quello>>, chioso. Mi rilasso un istante sulla poltrona e annuisco.

      <<Ma perché chiedi proprio a me di occuparmene? Abbiamo già Harris come specialista dei diritti di brevetto>>

      <<Primo, se si tratta di chiudere una transazione nessuno è meglio di una giovane sanguisuga ricattatrice con un bizzarro senso dell’umorismo>>

      <<Ti riferisci a qualcuno che conosco?>>, replico.

      <<Assolutamente no. Parlavo in astratto>>, ribatte Richard sorridendo. <<Secondo, la Salus ha sede a Napoli e tu, se non sbaglio, sei originario di là>>.

      Un frangente della mia vita che ho lasciato alle spalle.

      <<Ma, soprattutto, sei l’unico tra i miei avvocati ad essere abilitato anche in Italia. Nell’eventualità di un contenzioso te la potresti vedere da solo>>.

      <<Capisco. Quindi qual è la prossima mossa?>>.

      Richard allunga una mano verso il cassetto dello scrittoio e ci tira fuori una busta bianca sigillata e me la allunga.

      <<Volo prenotato, albergo pure. Portati lo spazzolino>>, replica.

      Apro il plico tirando fuori il biglietto per Napoli e la ricevuta di prenotazione dell’hotel.

      <<Quando dovrei partire?>>, domando senza neanche leggere le date.

      <<Stasera andrebbe bene per te?>>. Per un attimo spero di aver capito male.

      <<Aspetta un attimo, dovrei partire stasera?>>, gli grido.

      Richard annuisce inarcando un sopracciglio.

      <<Col volo delle sei, per la precisione>>, si protende vistosamente verso di me.

      <<Ma non posso! Ho altre udienze questa settimana, devo organizzare i miei impegni, gli appuntamenti…>>

      <<…e una marea di altre stronzate per le quali posso farti sostituire da qualcuno. La Dreddson è un cliente grosso e non voglio perderlo quindi dobbiamo agire in fretta e con decisione prima che si rivolgano a qualcun altro. Altre domande?>>.

      Abbasso la testa afflitto. Quando sono partito dall’Italia anni fa ho sempre pensato che ci sarei tornato solo da turista un paio di volte l’anno. Di certo non mi aspettavo che il mio rientro in grande stile avvenisse questa sera.

      <<Sì. La segretaria può accompagnarmi?>>

      Richard ghigna malefico: <<Ti piacerebbe>>.

      Scuoto ancora un po’ la testa visibilmente seccato da quest’irruzione nella mia routine quotidiana.

      <<Cosa dovrei fare una volta lì?>>

      <<Conosci un certo avvocato Ferrari, Riccardo Ferrari?>>.

      Di nuovo diniego il capo.

      <<Mai sentito>>

      Smithson arriccia le labbra.

      <<Beh, dovrai prendere contatto con lui. È a lui che la Salus si è rivolta>>.

      Capitolo 4

      Un nuovo cliente

      (Ferrari)

      Il giorno dopo l'arringa mi godo gli effetti del successo. Quella sensazione di sicurezza e forza che ti dà la vittoria.

      Ricordo ancora la mia prima richiesta di assoluzione. Ero un praticante avvocato e il processo riguardava un caso di lesioni personali. Passai tutta

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