Risorta . Морган Райс
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Lei scosse la testa energicamente.
“Non c'è alcun motivo per cui lei debba volersene andare. Non abbiamo mai litigato. Mai. Amiamo Scarlet e lei ci ama. Non è il tipo di ragazza che discute. Non è una ribelle. Non sarebbe mai andata via. Non capisce? Non è affatto di questo che si tratta. Non ha sentito nulla di ciò che le abbiamo detto? E' malata! Ha bisogno di aiuto!”
L'agente Hardy guardò i suoi colleghi, che ricambiarono lo sguardo, scettici.
“Mi dispiace chiedere,” lui proseguì. “Ma deve rendersi conto che riceviamo chiamate del genere ogni giorno. Adolescenti che scappano di casa. Ecco che cosa fanno. Si stufano dei genitori. E, nel 99% dei casi, ritornano. In genere, dopo poche ore. Talvolta dopo un giorno o due. Vanno a casa di un amico. Vogliono soltanto allontanarsi dai loro genitori. E in genere capita dopo una discussione.”
“Non c'è stata alcuna discussione,” Caleb s'intromise bruscamente “Scarlet era davvero felice. Ieri sera abbiamo festeggiato il suo sedicesimo compleanno. Come ha detto Caitlin, non è quel tipo di ragazza.”
“Sembra che lei ancora non stia ascoltando una sola parola di quello che abbiamo detto,” Caitlin aggiunse. “Le ripeto, Scarlet era malata. E' stata mandata a casa prima da scuola. Aveva ... non so che cosa. Convulsioni … forse degli attacchi. E' saltata fuori dal letto ed è corsa fuori casa. Questo non è un caso di fuga. E' una figlia che è malata. Che ha bisogno di assistenza medica.”
L'agente Hardy rivolse un altro sguardo ai colleghi, che continuavano ad apparire scettici.
“Mi spiace, ma quello che ci sta dicendo proprio non ha alcun senso. Se era malata, com'è corsa fuori di casa?”
“Avete detto di averla inseguita,” s'intromise un altro agente, provocatorio. “Come è riuscita a seminarvi entrambi? Specie se era malata?”
Caleb scosse la testa; era perplesso lui stesso.
“Non lo so,” replicò. “Ma è quanto è successo.”
“E' vero. Ogni singola parola è vera,” Caitlin disse dolcemente, con rimorso.
Ebbe la netta sensazione che quegli uomini non avrebbero mai compreso. Ma sapeva perché Scarlet era stata in grado di seminarli. Conosceva la risposta — l'unica che avrebbe spiegato tutto. Ma era la sola risposta che non poteva fornire, la sola a cui quegli uomini non avrebbero mai creduto. Non si trattava di convulsioni; erano le fitte della fame. Scarlet non stava correndo; stava andando a caccia. E questo perché sua figlia era un vampiro.
Caitlin sospirò. Moriva dalla voglia di dirlo a quei poliziotti ma sapeva bene che era una risposta che non sarebbero stati in grado di accettare. Pertanto rimase a guardare fuori dalla finestra, lo sguardo fisso, sperando, pregando che Scarlet tornasse. Che si sentisse meglio. Che non si fosse nutrita. Sperando che la polizia andasse via e la lasciasse in pace. Sapeva che, in ogni modo, quelle persone erano inutili. Chiamarle era stato un errore.
“Odio doverlo dire,” aggiunse il terzo agente, “ma ciò che state descrivendo … vostra figlia che è tornata a casa da scuola, che ha degli attacchi, che ha una scarica di adrenalina, che si precipita fuori dalla porta … Odio dire questo, ma sembra come l'effetto di una droga. Forse cocaina. O metanfetamina. Potrebbe aver preso qualcosa. Magari qualcosa di mal tagliato. E l'adrenalina ha preso il sopravvento.”
“Lei non sa di che cosa sta parlando,” Caleb sbottò contro di lui. “Scarlet non è quel tipo di ragazza. Non ha mai preso droghe in vita sua.”
I tre agenti si guardarono tra loro, scettici.
“So che per voi è difficile da sentire,” disse dolcemente l'agente Hardy, “è difficile per la maggioranza dei genitori. Ma i nostri figli conducono delle vite che non conosciamo mai. Non sapete che cosa lei stia facendo dietro le quinte, con i suoi amici.”
“Ha fatto delle nuove amicizie ultimamente?” chiese un altro agente.
Improvvisamente, il volto di Caleb s'indurì.
“In realtà, ieri sera,” lui disse, con la rabbia che cresceva nella sua voce. “ha portato a casa un nuovo ragazzo. Blake. Sono andati al cinema insieme.”
I tre poliziotti si guardarono tra loro con l'espressione di chi aveva capito tutto.
“Pensate che sia questo?” Caleb chiese. “Credete che questo ragazzo la stia costringendo a fare uso di droghe?” Non appena pose questa domanda, anche Caleb cominciò a sembrare più sicuro di sé, quasi sentisse (o sperasse) di aver trovato una risposta chiara per ogni cosa.
Caitlin rimase seduta lì in silenzio, desiderando soltanto che tutto finisse. Voleva, più di ogni altra cosa, dire loro la vera ragione. Ma sapeva che non le sarebbe stato di alcun aiuto.
“Qual era il suo cognome?” uno degli agenti domandò.
“Non ne ho idea.” Caleb si voltò e si rivolse a Caitlin. “Tu lo sai?”
Caitlin scosse la testa, e si rivolse a Sam e Polly.
“E voi due?”
Scossero entrambi la testa.
“Forse posso scoprirlo,” Polly disse. “Se fossero amici su Facebook …” Polly esordì, poi prese il suo cellulare e cominciò a digitare. “Ho l'amicizia con Scarlet su Facebook. Non conosco le sue impostazioni, ma forse posso visualizzare gli altri suoi amici. E se ha l'amicizia con lui ….”
Polly digitò, e gli occhi le si illuminarono.
“Eccolo! Blake Robertson. Sì, è proprio lui!”
I poliziotti si piegarono, Polly si allungò e porse loro il suo cellulare. Lo presero, passandolo tra di loro, guardando attentamente il volto del giovane e trascrivendo il suo cognome.
“Parleremo con lui,” l'agente Hardy disse, mentre i colleghi restituivano a Polly il cellulare. “Forse lui sa qualcosa.”
“E gli altri amici di Scarlet?” chiese un altro agente. “Li ha già contattati?”
Caitlin guardò inespressiva Caleb, accorgendosi di quanto fossero stati fin troppo confusi.
“Non ci ho pensato,” Caitlin disse. “Non mi è mai servito. Non stava andando a casa di un amico. Era malata. Non sembrava avere una meta.”
“Lo faccia,” esclamò un agente. “Li contatti tutti. E' il miglior modo per cominciare.”
“Devo dire, da tutto ciò che ho sentito,” concluse l'agente Hardy, pronto a dare una conclusione definitiva alla faccenda, “che tutto questo mi sembra la conseguenza di uso di droghe. Credo che Bob abbia ragione. Sembra che abbia preso qualcosa di sbagliato. Nel frattempo, continueremo a pattugliare le strade. La cosa migliore che potete fare voi due è restare fermi. Aspettatela qui. Tornerà.”
I poliziotti si scambiarono uno sguardo, poi si alzarono in piedi tutti insieme. Caitlin vide che erano impazienti di andarsene.
Caleb, Sam e Polly si alzarono, così come Caitlin, che sentiva le ginocchia indebolite. Mentre i poliziotti salutavano, preparandosi tutti ad andarsene, improvvisamente,