Il Killer Pagliaccio. Блейк Пирс

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Il Killer Pagliaccio - Блейк Пирс

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gli occhi, tanto che vide la lama raddoppiare.

      Janet sussultò, e la voce sussurrò di nuovo …

      “Sta’ ferma.”

      S’immobilizzò, guardando direttamente in alto, ma uno spasmo di terrore fece contorcere tutto il suo corpo.

      La voce sibilò di nuovo un comando.

      “Ferma, ho detto.”

      Voleva che il suo corpo restasse fermo. Aveva gli occhi aperti, ma la luce era dolorosamente forte e calda e le impediva di vedere con chiarezza.

      Il coltello si allontanò, e le dita ripresero a spalmare, stavolta intorno alle labbra. Lei digrignò i denti, e riuscì proprio a sentirli digrignare insieme con terribile pressione.

      “E’ quasi fatta” la voce disse.

      Nonostante il calore, Janet stava cominciando a tremare completamente per la paura.

      Le dita cominciarono a premere intorno ai suoi occhi, tanto che la donna fu costretta a richiuderli per impedire che vi finisse dentro la sostanza, qualunque essa fosse, che quell’uomo stava spalmando.

      Poi, le dita si spostarono dal suo viso e poté riaprire di nuovo gli occhi. Ora, poté visualizzare la sagoma di una testa dalla forma grottesca, muoversi sotto la luce accecante.

      Sentì un singhiozzo terrorizzato venire fuori dalla sua gola.

      “Lasciami andare” disse. “Ti prego, lasciami andare.”

      L’uomo non rispose. La donna si rese conto che armeggiava intorno al suo braccio sinistro: fissò qualcosa di elastico intorno al bicipite per poi stringere fino a farle male.

      Il panico di Janet aumentò, e provò a non pensare a che cosa stava per accadere.

      “No” implorò. “Non farlo.”

      Poi, avvertì un dito sondare intorno alla piega del suo braccio, infine il dolore acuto di un ago che penetrava un’arteria.

      Janet emise un urlo di orrore e disperazione.

      Poi, quando sentì l’ago uscire, una strana trasformazione avvenne in lei.

      Le sue urla improvvisamente divennero …

      Risate!

      Rideva sfrenatamente, in maniera incontrollata, colma di una folle euforia che non aveva mai conosciuto prima.

      Ora si sentiva incredibilmente invincibile, e davvero forte e potente.

      Ma, quando provò di nuovo a liberarsi dalle catene intorno ai polsi e caviglie, non ci riuscì.

      La sua risata mutò in una travolgente e selvaggia rabbia.

      “Lasciami andare” sibilò. “Lasciami andare, o giuro su Dio che ti uccido!”

      L’uomo esplose in una risatina sussurrata.

      Poi, inclinò la forma metallica della lampada, così che la luce finisse per puntare sul suo viso.

      Era il viso di un pagliaccio, dipinto di bianco con occhi enormi e bizzarri, e labbra disegnate di nero e rosso.

      Il respiro di Janet si bloccò nei polmoni.

      L’uomo sorrise, i denti di un lieve giallo, in contrasto col resto del viso dai colori così vivaci.

      Le disse …

      “Ti dimenticheranno.”

      Janet voleva chiedere …

      Chi?

      Di chi stai parlando?

      E tu chi sei?

      Perché mi stai facendo questo?

      Ma, in quel momento, non riusciva neanche a respirare.

      Il coltello luccicava di nuovo di fronte al suo viso. Poi, l’uomo mosse la punta delicatamente lungo la guancia, fino al lato del suo viso, e poi sulla gola. Janet sapeva che sarebbe bastata la minima pressione e il coltello l’avrebbe dissanguata.

      Riprese a respirare, prima con brevi rantoli, poi aspirando grosse quantità d’aria.

      Sapeva di rischiare l’iperventilazione, ma non riusciva a tenere il respiro sotto controllo. Sentiva il cuore batterle nel petto, e percepiva e sentiva il suo violento battito tra le orecchie aumentare sempre di più.

      Si chiese …

      Cosa c’era in quell’ago?

      Qualunque cosa fosse, i suoi effetti si sentivano sempre di più. Non poteva sfuggire a qualunque cosa stesse accadendo nel proprio corpo.

      Mentre il pagliaccio continuava ad accarezzarle il viso con la punta del coltello, mormorò …

      “Ti dimenticheranno.”

      Lei riuscì a dire con fatica …

      “Chi? Chi mi dimenticherà?”

      “E chi lo sa” l’altro rispose.

      Janet realizzò che stava perdendo il controllo dei suoi pensieri. Fu inondata da ansia e panico irrazionali, folli sensazioni di persecuzione e vittimismo.

      Che cosa intende dire?

      Immagini di amici, familiari e colleghi di lavoro le passarono per la mente.

      Ma i loro sorrisi familiari e amichevoli mutarono in sogghigni di spregio ed odio.

      Tutti, lei pensò.

      Tutti mi stanno facendo questo.

      Ogni persona che abbia mai conosciuto.

      Ancora una volta, si sentì presa dalla rabbia.

      Non avrei mai dovuto fidarmi.

      Quel che era peggio, sentiva come se la sua pelle stesse letteralmente cominciando a muoversi.

      No, qualcosa stava strisciando sulla sua pelle.

      Insetti! comprese.

      Migliaia di insetti!

      Lottò contro le sue catene.

      “Toglimeli di dosso!” pregò l’uomo. “Uccidili!”

      L’uomo sogghignò, mentre continuava a guardarla, attraverso il suo trucco grottesco.

      Non offrì alcun aiuto.

      Sa qualcosa, Janet pensò.

      Sa qualcosa che io non so.

      Poi, mentre lo strisciare continuava, le venne in mente qualcosa …

      Gli

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