Quasi scomparsa. Блейк Пирс
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“Li avevamo anni fa, ma ora è molto che non li abbiamo”, rispose la ragazzina. “Nessuno di noi cavalca più”.
Cassie si fermò a fissare le scuderie deserte, mentre assimilava quella notizia sconvolgente.
Maureen le aveva dato informazioni false e decisamente datate.
I cavalli erano stati uno dei motivi per cui lei aveva deciso di accettare quell’incarico. Erano stati un incentivo. La loro presenza aveva fatto apparire il luogo migliore, più attraente, più vivo. Ma non c'erano più da tempo.
Durante il colloquio, Maureen le aveva riferito che avrebbe anche potuto imparare a cavalcare. Perché aveva presentato le cose in modo diverso dalla realtà, e cos'altro aveva detto che non corrispondeva al vero?
“Dai!” Antoinette le tirò la manica con impazienza. “Dobbiamo andare!”
Girandosi, Cassie pensò che Maureen non aveva motivo di dare informazioni false. Il resto della descrizione della casa e della famiglia era abbastanza accurato, ed essendo un’agente la donna poteva solo passare le informazioni che le erano state fornite.
Di conseguenza, doveva essere stato Pierre a mentire. E se fosse stato davvero così, sarebbe stato ancora più preoccupante.
Quando ebbero svoltato a una curva, e il castello non fu più visibile, Antoinette iniziò a rallentare. Avevano però già camminato troppo per Ella, che si lamentava che le facevano male i piedi.
“Smetti di frignare", la avvisò la sorella. “Ricordati che papà ti dice sempre che non devi piagnucolare”.
Cassie prese Ella in braccio e la trasportò, accorgendosi ben presto che non era una cosa semplice, visto il peso non proprio leggiadro della bambina, che pareva aumentare ad ogni passo. La ragazza aveva già sulle spalle uno zaino che conteneva le giacche di tutti, e aveva i pochi euro che le erano rimasti in una tasca laterale.
Marc camminava davanti al gruppo, rompendo rami dalle siepi e lanciandoli in strada come se fossero lance. Cassie doveva continuare a ricordargli di stare lontano dall’asfalto. Il bimbo era così distratto ed incosciente, che sarebbe potuto tranquillamente finire sotto a una macchina.
“Ho fame!” si lamentò Ella.
Esasperata, Cassie ripensò al piatto pieno della colazione, che la bambina non aveva toccato.
“C'è un negozio dietro l’angolo”, le disse Antoinette. Vendono bibite fredde e spuntini”. La ragazzina sembrava particolarmente di buonumore quella mattina, anche se Cassie non riusciva a spiegarsi il motivo. In quel momento si sentiva solamente felice perché pareva che Antoinette si stesse abituando alla sua presenza.
Cassie sperava che nel negozio vendessero degli orologi economici, perché senza telefono non aveva modo di sapere che ore fossero. Ma questo si rivelò essere un vivaio, pieno di semi, alberelli e fertilizzante. Il chioschetto alla cassa vendeva solo bibite e snack — l'anziano cassiere, seduto su uno sgabello accanto a una stufetta a gas, spiegò che non avevano altro. I prezzi erano altissimi e la ragazza fu presa dall'ansia, mentre contava la sua esigua quantità di denaro, e comprava del cioccolato e un succo per ogni bambino.
Mentre pagava, i bambini corsero dall'altra parte della strada per guardare un asino. Cassie gli urlò di tornare indietro, ma loro la ignorarono.
L'uomo dai capelli grigi alzò le spalle. “Sono bambini” disse con tono comprensivo. “Mi sembra di conoscerli. Vivete vicino?”
“Sì. Sono i bambini Dubois. Sono la nuova ragazza alla pari e oggi è il mio primo giorno di lavoro”, spiegò Cassie.
Sperava in un riconoscimento amichevole, invece il cassiere spalancò gli occhi allarmato.
“Quella famiglia? Lavori per loro?”
“Sì". Le paure di Cassie tornarono a galla. “Perché? Li conosce?”
Il signore annuì.
“Li conosciamo tutti. E Diane, la moglie di Pierre, veniva a comprare piante da me qualche volta”.
L'uomo notò l'espressione confusa di Cassie.
“La madre dei bambini”, le spiegò. “È morta l'anno scorso".
Cassie lo fissò, con la testa che le girava. Non riusciva a credere a quanto aveva appena sentito.
La madre dei bambini era morta appena l'anno precedente. Perché nessuno le aveva detto niente? Maureen non ne aveva neanche fatto parola. Cassie aveva dato per scontato che Margot fosse la madre, ma in quel momento si rese conto di quanto era stata ingenua; la donna era decisamente troppo giovane per essere il genitore di una dodicenne.
Quella famiglia aveva appena subito un lutto, era stata distrutta da una terribile tragedia. Maureen avrebbe dovuto informarla.
Ma la direttrice dell’agenzia non sapeva nemmeno che non ci fossero più cavalli, perché non le era stato detto. Con una sensazione di terrore, Cassie si domandò se fosse a conoscenza della morte della donna.
Cosa era successo a Diane? Quanto era rimasto colpito Pierre dalla sua dipartita? E i bambini, e le intere dinamiche familiari? Come si sentivano i figli in merito all'arrivo di Margot in casa, a così breve tempo dalla sua morte? Era chiaro a quel punto perché Cassie potesse percepire una tensione pari a quella di una corda di violino in qualunque tipo di interazione che avvenisse in quella casa.
“È — è molto triste”. “Non sapevo che fosse deceduta da così poco tempo. Suppongo che la sua morte sia stata traumatica per tutti”.
Con un'espressione decisamente accigliata, il cassiere le porse il resto, e Cassie mise via l'esigua quantità di denaro.
“Conosce i retroscena familiari, immagino”.
“Non so molto, mi farebbe molto piacere se potesse spiegarmi cosa è successo". La ragazza si sporse ansiosamente sul bancone.
Lui scosse la testa.
“Non sta a me dire di più. Lavori per la famiglia”.
E perché quel fatto rendeva le cose diverse? Si chiese lei. Una delle sue unghie iniziò a spingere indietro le cuticole, e con sorpresa la ragazza si rese conto di aver ripreso quella sua vecchia abitudine. Beh, si sentiva sicuramente stressata. Ciò che l'anziano signore le aveva rivelato era già preoccupante di per sé, ma ciò che si rifiutava di aggiungere era sicuramente peggio. Forse, se fosse stata onesta con lui, l’uomo si sarebbe aperto di più.
“Non capisco bene quale sia la situazione in quella casa, e ho il timore di essere con l'acqua alla gola. Ad essere onesta, non mi avevano neanche detto che Diane fosse morta. Non so come sia successo, o come fossero le cose in precedenza. Se avessi un'idea migliore, sarebbe sicuramente d'aiuto”.
L'uomo annuì, parendo più comprensivo, ma poi sentì squillare il telefono, e Cassie capì che aveva perso la sua occasione. Il signore uscì per rispondere, chiudendosi la porta alle spalle.
Con disappunto, la ragazza diede le spalle al bancone e indossò lo zaino, che pareva pesasse il doppio di prima. O forse era solo il peso della spiacevole notizia che il commesso le aveva dato che la schiacciava. Mentre usciva dal negozio, la ragazza si chiese se avrebbe avuto