Quasi scomparsa. Блейк Пирс
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“Dove diavolo siete stati?” gridò Pierre. “Hai idea di quanto tu sia stata irresponsabile?”
Cassie deglutì duramente.
“Antoinette voleva andare nel bosco. Quindi siamo usciti per fare una passeggiata”.
“Antoinette — cosa? Tutto il giorno? Perché mai le hai permesso di fare una cosa simile e perché non hai seguito le tue istruzioni?”
“Quali istruzioni?” Tremando di fronte alla rabbia dell’uomo, Cassie voleva solo correre e nascondersi, come aveva fatto a dieci anni quando suo padre aveva avuto uno dei suoi scoppi d'ira. Guardandosi alle spalle, vide che i bambini provavano esattamente la stessa cosa. I loro volti terrorizzati e affranti le diedero il coraggio di cui aveva bisogno per affrontare Pierre, anche se le tremavano le gambe.
“Ho lasciato un appunto sulla porta della tua camera”, disse lui. Facendo uno sforzo, parlò con voce più calma. Forse anche lui si era accorto della reazione dei bambini.
“Non ho trovato alcun appunto”, Cassie diede un'occhiata ad Antoinette, ma gli occhi della ragazzina erano pieni di sconforto e aveva le spalle curve.
“Antoinette aveva un'esibizione di pianoforte a Parigi. È arrivato un autobus per prenderla alle otto e mezza, ma non l'hanno trovata da nessuna parte. E Marc aveva gli allenamenti di calcio in paese, a mezzogiorno”.
Cassie sentì un nodo allo stomaco, nel rendersi conto delle serie conseguenze alle sue azioni. Aveva deluso Pierre, e altre persone, nel peggior modo possibile. Quel giorno doveva essere un test delle sue abilità nel gestire gli impegni dei bambini. Invece lei era uscita per una scampagnata non programmata in mezzo al nulla e aveva mancato impegni importanti. Se fosse stata in Pierre, sarebbe stata furibonda anche lei.
“Mi dispiace moltissimo”, borbottò.
Cassie non osava dire apertamente a Pierre come i bambini l'avessero ingannata, anche se era certa che lui lo sospettasse. Se avesse detto come erano andate veramente le cose, i tre avrebbero probabilmente subito le conseguenze dell’ira del padre.
Si sentì il suono di un gong provenire dalla sala da pranzo e Pierre diede un'occhiata al suo orologio.
“Ne parleremo più tardi. Falli preparare per la cena ora. In fretta, prima che diventi fredda”.
Fu più semplice dirlo che farlo. Ci volle oltre mezz'ora, e molte lacrime, prima che Marc e Ella fossero lavati, e col pigiama addosso. Per fortuna, Antoinette si comportò al meglio, e Cassie si domandò se magari la ragazzina si sentisse sopraffatta dalle conseguenze delle sue azioni. Per quanto la riguardava, Cassie era paralizzata per quanto catastrofica si fosse rivelata quella giornata. Fare il bagno ai bambini l’aveva resa completamente fradicia, ma non aveva tempo per fare una doccia. Si mise addosso una maglietta asciutta e le piaghe sulle braccia le si infiammarono nuovamente.
Scese insieme ai bambini al piano di sotto, con fare sconsolato.
Pierre e Margot stavano aspettando nel piccolo salotto accanto alla sala da pranzo. Margot stava sorseggiando un calice di vino mentre Pierre si riempiva di nuovo il bicchiere di brandy e soda.
“Finalmente possiamo mangiare”, osservò la donna.
Per cena c'era stufato di pesce, e Pierre insistette che i due fratelli maggiori si servissero da soli, anche se permise a Cassie di aiutare Ella.
“Devono imparare le buone maniere da piccoli”, disse, e spiegò loro il corretto protocollo da seguire nel corso di tutta la cena.
“Metti il tovagliolo sulle gambe, Marc. Non accartocciato sul pavimento. E tieni in dentro i gomiti; Ella non vuole che le tiri gomitate nei fianchi mentre mangia”.
Lo stufato era ricco e delizioso, e Cassie stava morendo di fame, ma le prediche di Pierre erano sufficienti a far passare la fame a tutti. La ragazza si limitò perciò a bocconi piccoli e delicati, osservando Margot, per capire se stesse facendo le cose nel modo giusto, seguendo la tradizione francese. I bambini erano esausti, incapaci di capire cosa stesse dicendo il padre, e Cassie sperava che la fidanzata gli facesse notare che non era il momento adatto per essere pignoli.
La ragazza si chiese se le cene fossero diverse quando Diane era viva, e come tutto fosse cambiato dopo l'arrivo di Margot. La sua stessa madre aveva cercato sempre di evitare il conflitto in silenzio, ma quello era scoppiato incontrollabile quando se n'era andata. Forse Diane aveva giocato un ruolo simile in questa famiglia.
“Vuoi un po' di vino?” Con sua sorpresa, Pierre le riempì il bicchiere prima che lei potesse rifiutare. Forse anche quello faceva parte del protocollo.
Il vino era profumato e fruttato, e dopo solo qualche sorso, Cassie sentì l'alcool entrarle nel sangue, donandole una sensazione di benessere e un rilassamento pericoloso. Posò il bicchiere di fretta, coscia del fatto che non poteva permettersi alcun errore.
“Ella, cosa stai facendo?” Chiese Pierre, esasperato.
“Mi sto grattando il ginocchio”, spiegò la bambina.
“Perché stai usando un cucchiaio?”
“Le mie unghie non sono abbastanza lunghe per raggiungere il prurito. Abbiamo camminato tra le ortiche”, disse Ella con orgoglio. “Antoinette ha fatto vedere una scorciatoia a Cassie. Mi hanno punto sul ginocchio. Cassie è stata punta su tutta la faccia e le braccia. Stava piangendo”.
Margot sbatté il suo bicchiere di vino sul tavolo.
“Antoinette! Lo hai fatto di nuovo?”
Cassie sbatté le palpebre, sorpresa di scoprire che quanto accaduto non fosse una novità.
“Io…” Antoinette iniziò in modo provocatorio, ma Margot era inarrestabile.
“Sei un piccolo mostro crudele. Vuoi solo creare problemi. Pensi di essere furba, ma sei solo una ragazzina stupida, perfida ed infantile”.
Antoinette si morse le labbra. Le parole di Margot avevano scalfito la sua fredda corazza di autocontrollo.
“Non è colpa sua”, si ritrovò a dire ad alta voce Cassie, chiedendosi troppo tardi se bere il vino fosse stata una buona idea.
“Dev'essere davvero difficile per lei gestire —” si fermò di botto, perché stava per parlare della morte della madre, ma Ella credeva ad una versione differente e Cassie stessa non aveva idea di quale fosse la verità. Non era il momento di fare domande.
“Gestire tutti questi cambiamenti”, disse. “In ogni caso, Antoinette non mi ha detto di fare quella strada. L'ho scelta io. Ella e io eravamo stanche e sembrava una buona scorciatoia”.
Non osò guardare Antoinette mentre parlava, in caso che Margot sospettasse una combutta, ma riuscì a cogliere lo sguardo di Ella. Le diede un'occhiata di intesa, sperando che capisse perché Cassie stava dalla parte di sua sorella, e fu ricompensata con un piccolo cenno del capo.
Cassie temeva che difendere la ragazzina l’avrebbe messa in una situazione ancora più pericolosa, ma si sentiva in obbligo di dire qualcosa. Dopo tutto, lei sapeva bene come fosse crescere in una famiglia distrutta, dove poteva scoppiare un casino in ogni momento. Capiva l'importanza della presenza di un modello più grande da seguire, che potesse offrire