Svelare Il Re Dei Fae. Brenda Trim

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Svelare Il Re Dei Fae - Brenda Trim

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tiene l'incontro?” domandò alla zia.

      Shiloh sollevò una mano ed una delle sue ragazze atterrò accanto a loro. La femmina slanciata indossava un abito rosso trasparente e nient'altro sotto. Ryker si era imposto di non guardarla volare dall'alto in modo da non vedere più di quanto avesse voluto. Inoltre non voleva che Maurelle pensasse che fosse attratto dall'altra femmina.

      La ragazza atterrò di fronte a Ryker, ed il maschio notò immediatamente i capezzoli della Fae, ben in vista sotto al vestito trasparente. Lo spettacolo gli fece venir voglia di portare Maurelle in una stanza in cui sarebbe stata concessa loro un po' di privacy, per poter esplorare il corpo di lei con la propria lingua. Peccato che non fosse il momento adatto per farlo.

      Shiloh si avvicinò alla ragazza dai capelli rossi e le ali azzurre splendenti, e le sussurrò qualcosa all'orecchio. La femmina annuì e si allontanò, sparendo oltre delle tende rosse di velluto.

      “Vi andrebbe qualcosa da bene prima dell'incontro?” domandò Shiloh al gruppo.

      “Del vino andrebbe benissimo, grazie” rispose Maurelle.

      “Birra” commentò Ryker. Quest'ultimo non si sorprese quando gli amici ordinarono la stessa cosa.

      Shiloh sollevò la mano, ed un'altra femmina in abiti succinti si affrettò accanto alla donna. "Per favore porta del vino e della birra con dei bicchieri alla stanza Aurora".

      “Sì Signora, arrivo subito". La femmina si librò in volo ed atterrò dietro al bancone. Presto i Fae avrebbero volato ovunque. Ryker stava frequentando il terzo ed ultimo anno all’Accademia, e presto sarebbe salito al trono. Aveva in mente molti cambiamenti da apportare una volta rivendicato il proprio ruolo nel reame.

      Gli tornò alla mente il campo di forza esteso sopra il territorio della scuola. Avrebbe rimosso lo scudo che friggeva le ali dei ragazzi che cercavano di scappare agli agenti? La sua reazione istintiva gli disse di farlo, ma avrebbe dovuto fermarsi a riflettere su ciò che avrebbe portato effettivamente giovamento al futuro dell’istituzione. Doveva formare un comitato affinché l’informassero su ciò che avrebbe aiutato a contenere gli studenti che acquisivano i poteri, ovviamente senza arrecare loro danno. Non era così semplice come credeva che fosse.

      Shiloh li guidò lungo il corridoio. Ryker restò sorpreso quando la donna entrò nel proprio ufficio. I familiari cuscini con le frange ed il divano di velluto lo accolsero, dandogli sosta dalla pazza vita che stava conducendo.

      Shiloh oltrepassò la scrivania e si diresse verso la libreria. La donna si fermò accanto ad un tomo dalla copertina nera di pelle. Le dita di lei ne accarezzarono con grazia il dorso. Solo quando il volume emise un flash di luce dorata, Ryker si accorse che la donna aveva disegnato una runa sul libro.

      Seguì un tonfo, a cui si succedette il rumore della pietra che sfrega altra pietra. Il suono echeggiò nella stanza. Le mensole si spostarono e rivelarono una scala.

      Maurelle prese Ryker per mano e strinse forte. Il ragazzo reciprocò il gesto di lei nel tentativo di rassicurarla che erano al sicuro con Shiloh. “Dove porta?” sbottò la propria compagna. L’esitazione nella voce di lei gli fece capire quanto fosse tesa. Non poteva fargliene una colpa. Era già stata tormentata a sufficienza per dieci vite.

      “È un passaggio segreto” spiegò la donna. “I membri della ribellione s’incontrano in una stanza del piano interrato”.

      “Intendi nelle segrete?” domandò Brokk nell’osservare con attenzione l’ingresso.

      Shiloh rise e scosse il capo. “No. Intendo il piano interrato. Una volta era adibito solo alle fognature, ma quando ho acquistato il bordello ne ho ristrutturato una parte, in modo da potermici rifugiare. La chiusi quando gli umani presero il sopravvento e mia sorella e suo marito vennero uccisi. Sapevo che chi di noi voleva ribellarsi avrebbe avuto bisogno di un posto sicuro per incontrarsi”.

      Prima che potessero scendere le scale, la cameriera li raggiunse in ufficio con un vassoio colmo della birra e del vino che avevano richiesto. Ryker si affrettò dalla ragazza e le prese il vassoio dalle mani. Prima che si potesse voltare, Brokk fece lo stesso con lui. Ryker inarcò quindi un sopracciglio in direzione del proprio amico, il quale si limitò a sorridergli prima di dirigersi lungo le scale.

      “Perché l’hai fatto?” chiese Ryker ad alta voce prima di cedere il passo alla zia ed a Maurelle.

      “Sei il Re, non un cameriere. Cose come questa rappresentano dei doveri per noi, non per te” rispose Brokk voltandosi brevemente verso Ryker.

      Ryker sentì il petto stringersi, e lo raggiunse una sensazione difficile da sopportare. Era diverso dai propri amici. Lo giudicavano più importante di loro stessi. La cosa non poteva essere più lontana dalla realtà. I membri della Guardia reale erano tanto importanti quanto lo era lui, se non più rilevanti.

      “Smettila, principe azzurro. Tu sei l’essere più importante di questo reame. Senza di te cadremmo tutti nelle grinfie di qualche Fae Oscuro” commentò Maurelle. Ryker non si era accorto che la ragazza si era fermata e che lo stava guardando da qualche scalino più in basso.

      “Non sono più importante senza di voi” ringhiò Ryker tenendo lo sguardo su Maurelle. Il ragazzo stava esprimendo i propri sentimenti, cercando di farle capire quanto lei fosse rilevante per lui. “Se dovessi perdervi non sarei più nulla. Non posso continuare questo viaggio senza di voi al mio fianco”.

      Sol gli diede una pacca sulla spalla. “Non andiamo da nessuna parte, fratello. Prendiamo parte a questo incontro, così possiamo ideare un piano per scoprire lo stronzo dietro tutto questo”.

      Ryker annuì e seguì la zia e Maurelle in silenzio. Poi fece scivolare la propria mano in quella di Maurelle ed intrecciò le dita con le sue. La temperatura scese di qualche grado nel percorrere la scala. A Maurelle vennero i brividi, ed il ragazzo si ritrovò a desiderare di avere con sé una giacca da farle indossare.

      Si udì l’eco di diverse voci, quindi Ryker strinse lo sguardo nell’oscurità in modo da decifrare ciò che stavano per vedere. Sollevò la mano libera sulla quale generò una luce che fece volare più in là con l’ausilio del proprio elemento aereo.

      “Sono i membri della ribellione, nella stanza più avanti. Ho realizzato ingressi segreti in diversi punti di Bramble’s Edge” lo informò Shiloh.

      Il ragazzo annuì e la seguì verso la porta visibile più in là grazie alla luce emanata dall’interno della stanza. Il volume della conversazione aumentò, ed il ragazzo distinse la voce della propria madre.

      Aumentò quindi il passo, e trascinò Maurelle con sé all’interno della stanza. Sol si affrettò dietro ai due, seguito da Shiloh e Daine. Brokk era già arrivato, e stava versando del vino in un calice che porse a Maurelle.

      “Ryker” la madre che l’aveva allevato e cresciuto si trovava dall’altra parte del tavolo. “Avresti potuto dirmi che saresti venuto ad un incontro, figlio mio”.

      “Mamma” la salutò lui dandole un bacio sulla guancia ed abbracciandola. “Odio doverti coinvolgerti in questo casino. Non posso rischiare di perderti”.

      “Hai intenzione di presentarci?” esordì un maschio dal tavolo.

      Galina lo lasciò andare e si voltò. “Lui è mio figlio, Oberon. L’erede al trono di Mag Mell”. I presenti trasalirono, e Ryker pregò silenziosamente che non ci fosse una talpa nel gruppo. Se così fosse stato, la sua vita sarebbe

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