Svelare Il Re Dei Fae. Brenda Trim

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Svelare Il Re Dei Fae - Brenda Trim

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Sembra che abbiano dato inizio al campo medico dei Fae. Possiamo ringraziarli per aver sviluppato dei metodi per aiutarci a guarire”.

      “E c’era un’intera struttura di potere per ognuno di questi sistemi? Non mi sembra ne valga la pena. Perché gestire tutti questi Fae diversi quando posso dir loro cosa fare?”

      Maurelle restò a bocca aperta. Credeva che Ryker fosse diverso dai suoi antenati che avevano abolito tale sistema secoli prima. Da ciò che aveva letto sembrava fosse stato ciò a fare in modo che il Fae Oscuro riuscisse ad inscenare un assassinio e prendere il sopravvento su Mag Mell.

      “Come puoi dire una cosa del genere?” protestò la ragazza portandosi una mano al petto.

      “E dai, cuore impavido. Sarebbe un tale impegno per me. Non è che io voglia tutto il potere per me. Solo non voglio dover ricoprire il ruolo del pacificatore per una manciata di Fae fatti di potere” rispose Ryker.

      Maurelle si allontanò da Ryker e si avvicinò a Daine, che si trovava dalla parte opposta del divano. “È esattamente ciò che il tuo bis-bis-bis-nonno disse quando fece uccidere i Re e le Regine. Non desiderava più dover gestire i loro disaccordi, o qualcos’altro di altrettanto ridicolo. Guarda cos’è successo ai suoi discendenti”.

      “Ha senso” commentò Sol. “Devi considerare il quadro completo. Mi sono chiesto come i tuoi genitori siano stati uccisi dal Fae Oscuro. Direi che questa mossa indebolirebbe il sistema, mettendo a dura prova le risorse del palazzo”.

      “E poi c’è un motivo se Elle l’ha suggerito” aggiunse Brokk. “Ha a cuore i tuoi interessi. Perché non provi a darle ascolto?”

      Ryker spostò lo sguardo dai suoi amici alla propria compagna, gli occhi di lui lei cauterizzavano l’anima. Maurelle percepiva il disagio di lui, ed anche la vergogna che provava per averla contrastata. L’incertezza del Fae era un altro fattore che la ragazza era in grado di percepire grazie al loro legame. “Non intendevo farti pensare che la tua idea fosse priva di fondamento. Cosa ti ha fatto credere che si tratti di un’opzione fattibile? Se ti conosco bene quanto credo, so che non l’avresti proposto se non avessi ritenuto che si sarebbe rivelato utile”.

      Maurelle gli rivolse un ghigno quando si appoggiò a Daine, sentendo il calore di quest’ultimo sulla schiena. Le braccia di lui le erano attorno ai fianchi, eccitandola ulteriormente. Non era però il momento adatto. La Fae si concentrò quindi sulla discussione che stavano intrattenendo, e spiegò ciò a cui stava pensando. “Il reame non assomiglia per niente a ciò che era quando era in vigore tale dinamica. Gli umani risiedono e comandano in tutte le aree del reame tranne che a Bramble’s Edge. Le giurisdizioni gestivano gli aspetti della vita di tutti i giorni, fornendo ad ogni Fae elementale le condizioni ideali specifiche per i loro bisogni. Ciò non rappresenta un problema, dato che noi incrociamo diversi poteri, gestendo più elementi, ma le giurisdizioni servono comunque. Possono aiutarci a riprenderci le nostre terre dagli umani. Siamo troppo pochi per gestire un’impresa del genere”.

      “Ha senso. Non possiamo basarci sul fatto che la ribellione faccia tutto al posto nostro. Dobbiamo fidarci del fatto che proveranno ad avere la meglio sul Fae Oscuro e che qualcuno al potere organizzerà e gestirà le iniziative” disse Sol quando elaborò ciò che Maurelle aveva appena detto.

      “Esatto. Si tratta di un processo massiccio. Gli umani si sono infiltrati in tutti i settori, e non sarà facile rimuovere chi si trova al potere. Sono qui per aiutare, e so che anche per loro è lo stesso” disse la ragazza quando indicò gli altri ragazzi. “Ma ti servirà ben altro che il nostro aiuto per reclamare il tuo regno. Le forze dell’ordine degli umani rappresentano solamente uno degli ostacoli che dovrai superare”.

      Ryker si mise al fianco di lei e le prese le mani nelle proprie. “Non sono coinvolto solo io. Si, sono l’Alto Re, ma non sono niente senza te e gli altri. Dicevo sul serio quando ti ho detto che voglio rivendicarti come mia compagna. Mi gira la testa se solo penso a tutto ciò che devo esaminare. Non ho modo di sapere quale sia la risposta in questa situazione, o quale sia il miglior modo di procedere”.

      “Ti amo” gli disse Maurelle quando le si strinse la gola dall’emozione.

      “Hai ragione. Dobbiamo affrontare insieme questa cosa” esordì Brokk quando si alzò in piedi e si sedette sul tavolino da caffè di fronte a loro. “Credo che Maurelle non abbia tutti i torti. Si tratta di qualcosa che va alle radici dei Fae. C’è un motivo per cui gli Dèi fondarono la nostra società tramite tali strutture. Forse la nostra situazione attuale rappresenta una punizione per non aver seguito i piani”.

      “Dubito che gli Dèi siano esseri vendicativi” commentò Sol. “Sicuramente non sono soggetti alle nostre carenze. Ad ogni modo dobbiamo raccogliere ulteriori informazioni su come creare tali giurisdizioni, e a chi attribuire i ruoli di potere”.

      “Non sono così sicuro sugli Dèi. I miei genitori non si meritavano di venire uccisi, e la loro gente non meritava di venir schiavizzata da uno stronzo assetato di potere. Hai letto qualcosa sui principi e le principesse? Sarebbe d’aiuto se i loro discendenti portassero un’identità reale che potessi riportare alla luce” rifletté Ryker.

      Maurelle ripensò ad alcuni passaggi che aveva letto durante la pausa estiva. “Non ne ho idea. Ho letto che si sono dispersi. Potrebbe essere chiunque. Dovrò svolgere ulteriori ricerche sulle identità degli ultimi aristocratici di cui vi è notizia. In tal modo, quando saremo a conoscenza delle loro identità, dovremmo poter risalire ai membri delle loro famiglie”.

      “Credi davvero che sia necessario?” domandò Daine quando le accarezzò la schiena con le dita. La ragazza si era appoggiata al petto solido di lui, ed era circondata dal calore emanato dal Fae. Il suo profumo delizioso le faceva venire i brividi di piacere. Le risultava sempre più difficile concentrarsi sullo scambio che stavano intrattenendo. Era però di vitale importanza. Eppure Maurelle faticava a formare un pensiero sensato.

      “Non ne ho idea. Non mi ricordo di nessun documento che tratti di come abbiano ottenuto le loro posizioni. È qualcosa che si mette per iscritto? Voglio dire, non ho mai ricercato il tuo ruolo, ma ora mi chiedo se per caso fosse specificato da qualche parte come gestire l’identità che viene tramandata da genitore a figlio”.

      Ryker accorciò ulteriormente la distanza fra sé stesso e la Fae, la quale si ritrovava immersa anche nell’odore di lui. L’elettricità le pulsava nelle vene mentre cercava di restare concentrata sulla conversazione. Voleva smettere di parlare ed iniziare a baciarlo.

      “Qualcuno sa qualcosa che ci aiuterà. Grazie per avermi aiutato a trovare una possibile soluzione a qualcosa, tranne che a come trovare ed uccidere Savelle. È quello che non mi fa dormire la notte” mormorò Ryker all’orecchio di lei.

      Il respiro caldo di lui sulla guancia di lei le faceva venire la pelle d’oca. Maurelle s’inumidì le labbra, era desiderosa di assaggiare il maschio che aveva davanti a sé. “Figurati” sussurrò, sforzandosi di restare ferma; non sarebbe stato d’aiuto se si fosse appoggiata ulteriormente a Daine o a Ryker. Avevano delle cose da fare, e sfortunatamente il farsi a vicenda non era tra queste.

      “Uno dei Professori qui deve sapere qualcosa” aggiunse Brokk quando si avvicinò ai tre. “Sono vecchissimi e forse all’epoca erano già nati. Io direi di tenere queste domande per domani, e di concentrarsi su cose migliori adesso”.

      Le labbra di Ryker furono sull’angolo della bocca di Maurelle. La lingua di lui le provocò le labbra prima di allontanarsi. La ragazza emise un grugnito appena accennato, in segno di protesta. “Hai ragione, Brokk. Mi vengono in mente delle cose migliori da fare insieme piuttosto che preoccuparci, perché non ci porterà alle risposte che cerchiamo”.

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