Cuori Maledetti. Amy Blankenship

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Cuori Maledetti - Amy Blankenship

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si sono iscritti più maschi che femmine! - esclamò lui, con uno strano scintillio negli occhi - A noi ragazzi piace imparare a cucinare per le persone che amiamo!”

      Poi Tasuki la prese sottobraccio. "Inoltre, gli alunni si mangiano quello che cucinano, quindi risparmiamo sul pranzo!”

      "Ah! Ecco la verità! - ridacchiò Kyoko - Ecco perché ti sei iscritto a questo corso!” Kyoko gli fece un sorriso malizioso, ben sapendo di essere una vera frana in cucina. Fino alla sera prima non si era mai avvicinata ai fornelli e quindi temeva che i suoi compagni di corso l’avrebbero presa in giro. Adesso…beh, o imparava a cucinare o avrebbe passato a latte e Cheerios tutta la vita!

      Quell’aula era molto diversa dalle altre. Invece dei banchi e della cattedra c’erano fornelli e tavoli da lavoro. Sembrava più il retro di un ristorante che una classe.

      "Qui, postazioni libere!” esclamò Tasuki, portandola rapidamente in fondo all’aula, proprio davanti ai fornelli e al pentolame. Kyoko lanciò un’occhiata in giro e si accorse che nella sala c'erano ben cinque fornelli, attrezzati di tutto. Chissà se i ragazzi avrebbero cucinati da soli o in gruppo.

      Altri due ragazzi si unirono a loro, e Tasuki presentò Kyoko a Yohji, che sembrava il prototipo dell’ atleta americano. L’altro ragazzo invece era nuovo, e ancora una volta Kyoko si sentì incredibilmente attratta, com’era già successo con Shinbe e Kyou.

      "Ciao." gli disse, mentre l’altro le sorrideva. Era stupendo quanto gli altri due! Bellissimi capelli…un po’ chiari e un po’ scuri, con incredibili riflessi ametista. Erano lunghi fino alle spalle e gli conferivano un aspetto selvaggio, come se fossero stati scompigliati dal vento, e i suoi occhi ... non erano di un colore preciso ... ma sembravano racchiudere tutti i colori del mondo. Le sembrava perfino…magico.

      Lui la fissò intensamente. Quando Kyoko alzò lo sguardo su di lui, Kamui le rivolse un sorriso incantevole, che avrebbe ammaliato il diavolo in persona.

      "Ehi, voi due, volete prenotare una stanza?” esclamò sarcastico Yohji, facendo ringhiare Tasuki e scoppiare a ridere Kamui.

      "Solo se ti possiamo chiudere dentro!” rispose Kamui, ridendo. Yohji invece lo guardò con così tanto odio che Kamui sospettò che l’atleta fosse addirittura…claustrofobico! Trattenne un sorrisetto e gli disse: “Stavo solo facendo amicizia con la mia compagna di classe. Che c’è, sei geloso? Vuoi fare tu coppia con me?” E giù, tutti a ridere.

      Yohji decise di stare al gioco. Si strinse nelle spalle e disse, imitando una voce femminile: “Solo se ti fa piacere, tesoro!”

      Tasuki se ne stava accanto al muro, a fissare torvo il nuovo arrivato. Yohji non era l’unico a sentirsi morso dalla gelosia. Forse era giunto il momento di sbaragliare la concorrenza. Scrutò con rabbia il volto estasiato di Kyoko e decise che era meglio darci un taglio.

      "Oggi prepareremo i dolcetti di Halloween." annunciò l'insegnante, mentre distribuiva i fogli con la ricetta.

      "Poi possiamo mangiare le teste dei mostri di zucchero?” chiese Kamui, felice come se avesse appena vinto alla lotteria. Quando Kyoko lo guardò con calore e rise alla sua battuta, sentì il sangue riscaldarsi e il desiderio ardente di baciarla. Cavolo, anche i suoi fratelli stavano combattendo contro la stessa cosa?

      Tutti scelsero un diverso stampino per biscotti a tema Halloween e cominciarono a prepararne una decina ciascuno, poi li misero in una grande teglia da forno. A cottura ultimata, Kamui li tirò fuori. Notò subito che quelli a forma di zucca fatti da Kyoko erano tutti bruciacchiati e deformati; così, di nascosto, pronunciò una formula magica in un antico linguaggio e i biscotti diventarono subito perfetti.

      "Com’ è possibile?" chiese Kyoko, con gli occhi spalancati, mentre Kamui metteva i biscotti in un bel piatto da portata. Quelli che aveva fatto lei erano fantastici, mentre quelli degli altri…sembravano degli sgorbi fatti da un bambino di cinque anni!

      "E’ per questo che la maggior parte dei ragazzi frequenta questo corso." sorrise Kamui, addentando uno dei meravigliosi biscotti di Kyoko, poi sussultò quando sentì Tasuki ringhiargli alle spalle. Si voltò e, al guardare la sua faccia livida da boyfriend tradito, si disse che presto sarebbero arrivati i guai.

      Capitolo 4 “ Romeo e i cattivi ragazzi”

      Subito dopo andarono in mensa per il pranzo. Mentre Tasuki era in fila, Kyoko vide il bel giardino attrezzato al di fuori delle grandi vetrate. Uscì e trovò un paio di tavolini all’ombra di un grande albero, che le piacquero moltissimo. Aveva voglia di rilassarsi, quindi scelse il tavolo all’ombra della grande quercia, proprio di fronte alla scuola, e vi si sedette.

      Hyakuhei si appoggiò all'albero accanto a Kyoko, anche se sapeva che non avrebbe dovuto farlo. I suoi occhi erano scuri, senza alcuna emozione, e le sue labbra non celavano ombra di sorriso. Era già stanco di essere invisibile per non farsi vedere da lei, ma sapeva che doveva aspettare il suo momento. Come poteva confortare qualcuno che ignorava completamente la sua presenza?

      Kyoko scavò nel suo zaino e ne tirò fuori la piccola borsa termica che aveva riempito di uva fresca, e se la mise dietro alla schiena per appoggiarvisi. Stava quasi per chiudere gli occhi e farsi un sonnellino, quando il rombo di una motocicletta la fece sobbalzare. Alzando lo sguardo, vide un ragazzo con un paio di occhiali da sole scuri, vestito di nero, con lunghi capelli a taglio scalato che si avvicinava lentamente al marciapiede. Non poteva vedere i suoi occhi, ma era sicura che quello la stesse guardando.

      Non riusciva a capire se era solo una sensazione, o se quella flora maschile così affascinante, destinata a quanto pare ad affollare le riviste di moda, le avesse destabilizzato il cervello. Comunque poteva quasi vederlo, il ragazzo sulla moto, sulla copertina di uno di quei giornalini di fotoromanzi. Prese un grappolo d’uva e cominciò a mangiare, deliziandosi ai suoi stessi pensieri erotici. I suoi ormoni quel giorno avevano già lavorato abbastanza e, a quanto pare, non avevano alcuna intenzione di lasciarla in pace.

      Quando al collegio le capitava di essere turbata da simili pensieri aveva un’unica àncora di salvezza: mettersi a leggere qualcosa. Quando le sue compagne di allora andavano in biblioteca portavano sempre alla ragazza infatuata delle rockstar qualcosa da leggere. Così Kyoko prendeva una copertina di un libro innocuo, tipo Shakespeare, la ritagliava e la sistemava intorno al libro incriminato, in modo da nasconderlo alla vista degli insegnanti e poter indulgere al suo…piacere colpevole. In genere letteratura erotica a 360 gradi.

      Aveva iniziato con storie d'amore storiche in cui l'indiano rapiva la ragazza bianca e la portava nella sua tenda, e la teneva prigioniera finché lei non s’innamorava pazzamente di lui. Poi era passata alle storie di natura paranormale…o vampiri, ad esempio. Anche in quel caso, mostri che rapivano le ragazze e non le uccidevano, ma anzi le vittime si innamoravano di loro…Ai tempi della vecchia scuola era convinta che quel tipo di letture fosse il massimo per una ragazzina innocente come lei…ma ora che era arrivata in quel college ed era circondata da tutti quei maschi meravigliosi i suoi ormoni sembravano impazziti.

      Nell'ultimo anno aveva letto ogni tipo di romanzo paranormale su cui poteva mettere le mani e più cupo era, meglio era. Tanti ne aveva letti che ormai aveva capito che la sua innocenza era andata...anche se solo nella mente.

      Quando la campanella di fine intervallo suonò si rese conto che si era talmente sprofondata nelle sue fantasie che non aveva mangiato che tre acini d’uva. Dopo aver rimesso la borsa termica nello zaino provò ad alzarsi…e si trovò davanti una mano pronta ad aiutarla.

      Era Tasuki. “ Sei pronta?” le chiese, e finalmente sorrise, notando che lei lo stava guardando con gli stessi occhi

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