Cuori Maledetti. Amy Blankenship

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Cuori Maledetti - Amy Blankenship

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esclamò.

      "Ehi, che ne sai che oggi abbiamo Shakespeare in programma?" chiese Tasuki, confuso.

      "Beh, immagino che in questa scuola non si portino classici di vampiri!” ridacchiò Kyoko. Quando entrarono in classe, Tasuki indicò il banco vuoto in fondo, poi andò a vedere se l'insegnante aveva una copia in più di Romeo e Giulietta.

      Kyoko era già seduta e stava tirando fuori i suoi libri quando la sedia accanto a lei raschiò il pavimento. Alzò lo sguardo e il respiro le si bloccò in gola. Il ragazzo che aveva visto guardarla dalla sua motocicletta durante l’intervallo si era seduto accanto a lei, dopo aver appeso la sua giacca di pelle allo schienale del sedile.

      Quando Tasuki tornò col suo libro di Giulietta e Romeo trovò il posto accanto a Kyoko occupato. “Sconfitto di nuovo, vero?” mormorò a se stesso. Tornò dal Professore. “Scusi, non è che ne ha due copie da prestare?”

      “Fino a qualche giorno fa sì, poi l’altro ieri notte qualcuno ha fatto irruzione nella scuola e ha rubato quasi tutti i libri di questo corso…soprattutto quelli di letteratura, matematica e scienze. Roba da non crederci!” rispose l’insegnante, e tornò con la testa sui registri che aveva sulla scrivania.

      Tasuki rimase un attimo interdetto: che aveva detto? Che mancavano i libri di letteratura, matematica e scienze? Strano. Guardò con sospetto il ragazzo accanto a Kyoko.

      "Mi scusi professore. - chiese di nuovo - Ma questi ragazzi nuovi che si sono trasferiti oggi, i maschi intendo, sa da dove vengono, chi sono?”

      Il professore parve riflettere. "Non so molto di loro. Una cosa però mi è rimasta impressa: sono tutti fratelli, adottati dalla stessa famiglia e, come puoi notare, gemelli. E non hanno mai frequentato una scuola pubblica fino ad ora, hanno sempre studiato privatamente.” Prese un pacco di fogli e li consegnò a Tasuki. “Puoi distribuirli, per favore?”

      Tasuki si sentiva confuso e turbato. Quando si avvicinò a Kyoko per portarle il libro si rilassò, vedendo che lei gli sorrideva come al solito. “Ho trovato una sola copia, mi dispiace. - le sussurrò, chinandosi su di lei - Comunque, possiamo sempre fare i compiti insieme.” Ma si rialzò di botto, quando vide lo sguardo minaccioso del nuovo compagno di banco della ragazza, e quasi gli parve…di sentirlo ringhiare.

      "Grazie." disse Kyoko, e subito si voltò verso il ragazzo nuovo. Voleva dirgli che avrebbero dovuto condividere il libro…ma non riuscì a proferire parola. Quando lui si tolse gli occhiali e si voltò a guardarla, Kyoko vide che i suoi occhi erano di un meraviglioso blu ghiaccio. Ma non era proprio un colore normale. Era…qualcosa di più profondo, immenso e…oscuro. Era come se dentro vi ardesse una luce oscura.

      Quando si era girato verso di lei, i suoi lunghi capelli per un attimo le avevano sfiorato la guancia, e a quel tocco morbido Kyoko era quasi trasalita. “Dobbiamo fare a metà.” riuscì a malapena a sussurrare.

      "Bene, allora io sarò Romeo e tu la mia Giulietta.” rispose Kotaro, con voce ammaliatrice.

      *****

      Kyoko si avviò con Tasuki alla lezione di recitazione. Il suo nuovo compagno di banco in tuta di pelle sembrava leggere Romeo e Giulietta da quando era bambino! Si scrollò di dosso il suo sogno ad occhi aperti quando entrarono nell’auditorium della scuola e capì che non sarebbe stata una lezione qualsiasi.

      "Oggi addobberemo la sala per la festa di maschera di venerdì. - le disse Tasuki - Si terrà proprio nella sala di fronte. Qui abbiamo raccolto tutto quello che ci serve.” Infatti Kyoko vide gruppi di studenti carichi di roba che correvano affannati di qua e di là. “Andiamo a dare una mano.” suggerì Tasuki.

      Afferrò un paio di scatole e si voltò a guardarla, in attesa che lei lo seguisse. Kyoko afferrò una scatola dal pavimento e quasi barcollò sotto al suo peso. Stava per cadere quando, prima ancora che Tasuki potesse soccorrerla, una mano l’aveva già afferrata.

      Kyoko aveva quasi perso l’equilibrio e si stava preparando mentalmente a sbattere la faccia per terra; poi sentì di colpo che qualcuno le toglieva la scatola dalle mani e due forti braccia le impedirono di cadere.

      Calore ... si sentiva così calda. Che braccia forti, sentì un petto poderoso e non poté fare a meno di godere di quel meraviglioso contatto. Non si era mai sentita così al sicuro in vita sua come in quel momento, e avrebbe desiderato che quell’attimo fosse infinito

      “Tutto ok?” chiese Toya, mentre lei si spalmava senza ritegno sul suo petto. Lui si costrinse a non seppellire il viso tra i suoi capelli e baciare la morbida pelle del suo collo. Tutto dentro di lui la bramava. “Sei ancora mia!” si disse Toya nella mente, mentre il cuore gli batteva all’impazzata.

      Kyoko stava quasi per addormentarsi al conforto del suo petto, quando qualcuno la strattonò per un braccio, scrollandola da quel meraviglioso torpore.

      "Kyoko? - le disse Tasuki, visibilmente in ansia - Parlami! Mi è sembrato che stessi per svenire!”

      "Sto bene." Kyoko sbatté le palpebre e si guardò alle spalle. Il suo eroe si stava chinando per raccogliere la scatola quando i loro occhi si incontrarono. Occhi luminosi fatti di oro fuso ... proprio come quelli di Kyou. Aveva i capelli color ebano con gli stessi riflessi argentati, ma molto più evidenti. Si chiese se i due non fossero gemelli.

      Le era sembrato così forte e possente…ma in realtà fisicamente non era molto diverso da Tasuki. Tuttavia…c’era qualcosa in lui che lo faceva assomigliare ad una pantera in caccia. E lei ad una preda.

      Sostenendo lo sguardo duro e minaccioso di Tasuki, Toya prese la scatola da terra e si avviò fuori. “Questa la porto io.” disse, precedendoli. Ma, quando vide che Tasuki teneva ancora Kyoko per il polso, provò l’amaro sapore della gelosia.

      Non appena fuori dalla loro vista, Toya si appoggiò al muro accanto alla porta per riprendere il controllo sulle proprie emozioni. Quando fu sicuro di esserci riuscito si permise di assaporare il ricordo di Kyoko premuta contro il suo petto. Un fruscio lo scrollò dai suoi sogni.

      Nel frattempo Kyoko era uscita dalla sua confusione. Pensò che non aveva nemmeno ringraziato quel bel ragazzo, quindi prese da terra una scatola qualunque e si voltò per uscire fuori della sala, quando Tasuki l’afferrò per un braccio.

      “Per favore, ti vuoi fermare un attimo? Ma che ti prende?” le chiese, agitato, allo sguardo quasi ammattito di Kyoko. Lei non se n’era nemmeno accorta ma…stava tremando!

      Kyoko capì che Tasuki aveva ragione. Posò la scatola sul pavimento e fece un profondo respiro. "Mi dispiace Tasuki. La scatola era troppo pesante e forse sono quasi svenuta. Non ho mangiato molto in questi ultimi due giorni, a causa del trasloco." Non stava mentendo, e voleva assolutamente convincersi che quella fosse la verità.

      Guardò in direzione della porta. "Non sono nemmeno riuscita a ringraziarlo per avermi afferrata. - aggiunse, tristemente -Lo conosci?"

      Gli occhi di Tasuki si oscurarono, e lui scrollò le spalle: "Suppongo che sia uno dei cinque fratelli che si sono trasferiti oggi. È strano che ognuno di loro ti abbia subito filata, il primo giorno di scuola.” disse acidamente. Poi, vedendo l’aria contrariata di Kyoko, decise di mutare quell’affermazione in una battuta scherzosa. “Probabilmente perché sei la ragazza più carina della scuola. Li hai attirati come una calamita.” Le fece l’occhiolino e scavò tra le scatole finché non ne trovò una leggera e la porse a Kyoko. “Tieni, porta questa. E’ abbastanza leggera per non dover combattere con la tua inedia.”

      Lei

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