La Filosofia di Julia / Julias Philosophie. Emilio Esbardo

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La Filosofia di Julia / Julias Philosophie - Emilio Esbardo

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strano, qualche volta mi davano l’impressione di osservare due occhi bellissimi di un cammello.

      Un naso ben fatto ma le cui due porte di entrata ed uscita dell’aria sono un pochino più ampie del dovuto e tante macchioline marroni al di sopra del suo labbro superiore, che la fanno in certi momenti sembrare una donna coi baffi. Ma ciò che più mi attrasse, nella sua imperfezione furono le sue guance un po’ grasse, che le danno l’aspetto di una bambina che mangia caramelle.

      Da ich ständig in ihrer Nähe war, lernte ich diese „Besonderheiten ihres Gesichts“ zu lieben: zwei, wegen ihrer Tiefe, wunderschöne blaue Augen, die die Macht haben, dich zu ergreifen und deine Aufmerksamkeit zu fesseln, während sie zwischen vielen anderen entlang spazierte. Dennoch gab es in ihrer Form etwas Seltsames. Manchmal gaben sie mir das Gefühl, in die wunderschönen Augen eines Kamels zu blicken.

      Die Nase ist hübsch geformt, aber die beiden Nasenlöcher sind einen Tick zu weit. Über ihrer Oberlippe sammelten sich viele kleine hellbraune Pünktchen, durch die sie in gewissen Momenten wie eine Frau mit Schnurrbart aussieht. Was mich in all ihrer Unvollkommenheit aber am meisten anzog, waren ihre Pausbacken, die ihr das Aussehen eines bonbonlutschenden Kindes gaben.

      I primi giorni non furono così particolari, uscivamo in gruppo, noi quattro insieme e loro divoravano sempre pizza.

      A mezzogiorno ci incontravamo per andare a mensa e qui notai come erano al completo oscuro sulla cultura italiana: pretendevano di mangiare gli spaghetti col pomodoro e il formaggio contemporaneamente col pane. E, cosa molto sorprendente, affermavano che il cibo era buonissimo. Tutte le altre persone in mensa non sarebbero infatti state così d’accordo. Una sera di queste uscimmo come al solito per andare allo Zoologico dapprima e al Celebrate dopo; ed è all’uscita dal Celebrate (andammo via, poiché Julia aveva le sue cose e non stava bene; sebbene ci fossimo proposti di rimanere fino alle cinque del mattino, per poi bere un cappuccino accompagnato da una pasta calda, cosa alquanto tipica tra gli studenti di Perugia) che incontrammo quell’allora mio creduto amico, Carmelo, che fu la causa di tutte le mie avventure spiacevoli.

      Die ersten Tage waren nicht sonderlich aufregend. Wir gingen als Gruppe aus, wir vier zusammen, und sie verschlangen eine Pizza nach der anderen.

      Zu Mittag trafen wir uns gewöhnlich, um gemeinsam in die Mensa zu gehen, und dort bemerkte ich wie völlig unbekannt ihnen die italienische Kultur war: Sie aßen die Spaghetti col pomodoro e il formaggio gleichzeitig mit dem Brot. Und, sehr überraschend, behaupteten sie, dass das Essen sehr gut gewesen sei. Die anderen Besucher der Mensa wären mit dieser Aussage nämlich nicht einverstanden gewesen. An einem dieser Abende gingen wir wie gewohnt aus, erst ins Zoologico und danach ins Celebrate. Und am Ausgang des Celebrate – wir gingen, da Julia ihre Tage hatte und sie sich nicht gut fühlte, obwohl wir uns vorgenommen hatten, bis um fünf Uhr morgens zu bleiben, um danach einen Cappuccino zu trinken mit einem Stück heißem Gebäck dazu, was ziemlich üblich für die Studenten Perugias war – trafen wir Carmelo, den ich damals für meinen Freund hielt und der die Ursache für alle meine unangenehmen Abenteuer werden sollte.

      L’incontro fu abbastanza gradevole, cominciammo a chiacchierare e ridere e Carmelo ci accompagnò a casa con la sua macchina e giunti all’appartamento delle ragazze in un qualche punto della zona di Elce, parcheggiò, come al suo solito irrispettoso di tutto e di tutti, in un garage privato, la cui porta era aperta, convinto che avrebbe subito dato prova della sua simpatia. Carmelo proviene da Barcellona, cittadina sita in Sicilia e non avendo mai lottato per ottenere qualcosa, essendo i suoi genitori benestanti, crede di poter calpestare ognuno e che tutto gli appartenga. (Forse questa azione del parcheggiare vista dal lato scherzoso è realmente divertente, ma essendo io in questo momento non così predisposto verso questo ex amico, essa mi appare negativa).

      Das Treffen war sehr nett. Wir begannen, uns zu unterhalten und zu lachen und Carmelo fuhr uns mit seinem Auto nach Hause. Nachdem wir am Appartement der Mädchen irgendwo in Elce angekommen waren, parkte er, wie üblich respektlos gegenüber Allem und Jedem, in einer Privatgarage, deren Tor offen war, überzeugt davon, damit sofort seine Sympathie unter Beweis gestellt zu haben Carmelo stammt aus Barcellona, einem Dorf auf Sizilien, und er hat nie für eine Sache kämpfen müssen, da seine Eltern wohlhabend sind. Er glaubt, jeden mit Füßen treten zu können und dass ihm alles gehört. (Vielleicht ist die Einparkaktion von der lustigen Seite aus gesehen wirklich witzig, aber da ich in diesem Moment meinem ehemaligen Freund nicht sehr wohlgesonnen bin, erscheint sie mir ungehörig.)

      E ovattati nella magica e innocente atmosfera dei primi incontri, rischiarati da una luna fecondatrice di sogni, dopo esserci dati i baci sulle guance (ne diedi tantissimi e in crescendo a Julia), ritornammo ognuno nei rispettivi letti.

      Eingelullt durch die magische und unschuldige Atmosphäre der ersten Begegnungen, erhellt von einem traumauslösenden Mond, und nachdem wir uns Wangenküsse gegeben haben (davon gab ich Julia sehr viele in steigender Geschwindigkeit), gingen wir jeder in sein eigenes Bett.

      14 ottobre - 14. Oktober

      Mi trovavo alla Pizzeria Etruschetto con le tre divoratrici di pizza e il silenzio regnava tra di noi. Era uno di quei momenti così imbarazzanti, in cui vorresti dire tutto ma non dici niente. Per iniziare la conversazione chiedo alle mie interlocutrici di raccontare una barzelletta. Loro all’inizio rifiutano, ma poi mi mettono al corrente che in Germania esistono molte “Blondinen-Witze” (3), e Julia comincia così:

      “Sai perché quando una biondina muore viene messa in una bara triangolare?”

      Ed io: “No, perché?”

      Julia: “Perché quando va via la luce, apre le gambe”.

      Nell’udire ciò sono scoppiato in una risata che è durata cinque-sei minuti e nel momento in cui riuscii di nuovo a parlare, telefonai col cellulare a Carmelo, per raccontargli la barzelletta e la sua risposta fu una domanda:

      “Ma le tette dove stanno?”.

      Ich befand mich in der Pizzeria Etruschetto gemeinsam mit den drei Pizzaverschlingerinnen, und Stille herrschte zwischen uns. Es war einer von diesen peinlichen Momenten, in denen du alles sagen willst und doch nichts sagst. Um eine Unterhaltung in Gang zu bringen, bat ich meine Gesprächspartnerinnen einen Witz zu erzählen. Zunächst weigerten sie sich, doch dann klärten sie mich über die „Blondinenwitze“ auf, die gerade in Deutschland aktuell waren und Julia begann so:

      „Weißt Du, warum eine Blondine, wenn sie stirbt, in einem dreieckigen Sarg begraben wird?“

      Und ich: „Nein, warum?“

      Julia: „Weil sie, sobald das Licht ausgeht, automatisch die Beine öffnet.“

      Als ich das hörte, bin ich in fünf- bis sechsminütiges Gelächter ausgebrochen und als ich wieder sprechen konnte, rief ich Carmelo mit dem Handy an, um ihm den Witz zu erzählen. Seine Antwort war eine Frage:

      „Aber wo sind die Titten?“

      17 ottobre - 17. Oktober

      Eravamo diventati amici e spesso Carmelo portava le ragazze in piscina o al lago Trasimeno. Io rifiutavo di andarci, perché volevo studiare. Una sera due delle ragazze, Julia e Johanna, ed io ci ritrovammo nel monolocale di Carmelo, che non perdeva occasione di dare “dimostrazioni affettuose” a Julia. Non ero in gran forma e non avevo tanta voglia di parlare e il siciliano trascorse venti minuti in silenzio, che interruppe dicendomi: “Traditore, non mi aiuti per niente”.

      Cominciammo a chiacchierare

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