”Dolce Settembre”. Gabrielle Queen

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”Dolce Settembre” - Gabrielle Queen

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i capelli biondo cenere di solito perfettamente pettinati sono arruffati come se si fosse appena fatto la doccia.

      <<Se mi tocca farlo per darti una lezione>> dice lui <<allora ne vale la pena!>>

      <<OH al diavolo, Justin Bennett!>> dice Sandy, rinunciando e coprendosi il viso con le mani. Anche lei è scomposta, capelli fuori posto e il cuore che le batte all’impazzata. Non si è mai ritrovata da sola in ascensore con un pazzo che ha appena dichiarato di volerla ammazzare, e si chiede preoccupata cosa seguirà.

      <<Stavi andando alla riunione con il signor Pagliettini di Pesca & Cioccolato, giusto?>> fa Justin andando dritto al punto. <<La riunione che doveva essere con me … il progetto che doveva essere mio>> sottolinea furibondo.

      <<Cosa può fare l’invidia di un ragazzo simpatico>> osserva gelida Sandy, cercando di mantenere la calma e sistemarsi la camicetta. Un bottone si stacca all’improvviso e lei si china per raccoglierlo.

      <<Cosa stai combinando adesso?>> chiede lui circospetto, ma improvvisamente c’è uno spaventoso scricchiolio, un tonfo violento e l’ascensore si ferma di botto tra i piani. La luce principale di colpo non c’è più e Justin e Sandy si ritrovano per terra, l’uno contro l’altra, avvolti dal buio e dalla paura.

       Capitolo 6 – Obbligo o verità

      <<Oddio, stavi davvero cercando di ammazzarci!>> bisbiglia Sandy terrorizzata, e con quasi un salto si stacca subito da lui.

      Justin non ha ancora capito cosa sta succedendo ma per un attimo lo percorre un brivido .. quasi piacevole. Sandrine Martignon, secchiona della Bocconi, si trovava nelle sue braccia, la guancia incollata al suo petto, tremando. Lui poteva sentire il profumo delicato dei suoi capelli, percepire attraverso la sottile camicetta i battiti irregolari del suo cuore, premuto un secondo contro il suo.

      <<Ora moriremo soffocati, spero che sei contento!>> grida lei dall'angolo dove si e' rifugiata e le sfugge un singhiozzo.

      <<Basta, tranquillizzati>> esordisce Justin, passandosi le mani tra i capelli. Cerca e trova il pulsante di allarme dell'ascensore. <<Qualcuno ci sentirà, sanno tutti dove siamo, e' solo questione di tempo. Il tuo amico Salvatore Quattrocchi ci tiene sicuramente d'occhio...per così dire.>>

      La piccola battuta non riscontra alcuna reazione. Sandy si e' chiusa in una specie di mutismo, accasciata per terra, sembra quasi presa da un attacco di panico.

      Justin comincia a sentirsi un po' nervoso. Insomma...tutto ciò che voleva era dare una lezione alla piccola peste, non si aspettava che lei sembrasse così...vulnerabile.

      O forse era solo una tattica per prendersi di nuovo gioco di lui?

      <<Cosa c'e', soffri di claustrofobia?>> dice cercando di darsi un tono ironico.

      Nessuna risposta.

      <<Sandrine....Sandy! Pianeta Terra a Sandrine Martignon!>>

      <<Senti Sandy>> fa Justin alla fine. <<Non avere paura, non ti tocco. Senti , visto che probabilmente ci vuole ancora qualche minuto prima che ci tirino fuori da qui...>>

      <<Altro che qualche minuto!!>> viene rapida la risposta scontrosa di lei.

      <<...perché non giochiamo ad un piccolo gioco? Così ci passa la paura.>>

      <<E quale sarebbe?>>

      <<Obbligo o verità. Dai, ci divertiamo un po'! Il fatto è>> dice lui veloce, senza lasciarle tempo di protestare,<<che vorrei davvero sapere perché stai cercando di distruggermi. Forse ti ho fatto qualcosa e non me ne sono reso conto...>>

      <<Non sto cercando di distruggerti!>> grida Sandy, acida.

      <<E allora come mai ce l'hai sempre con me? Mi dai l'impressione di essere anche simpatica, invece tutte le volte sembra che tu sia....in competizione con me.>>

      <<La tua mente malata sta facendo apparire alla superficie mostri del tuo subconscio>> afferma lei improvvisamente molto calma.

      Justin fa uno sforzo per rimanere calmo, cosa vorrebbe dire esattamente? si chiede per un attimo grattandosi la testa.

      <<E il progetto Pesca & Cioccolato? Sapevi benissimo quanto ci tenevo!>> non può impedirsi di chiedere.

      <<Ma non ho colpa se hanno scelto la mia idea! Di fatti, aprire un negozio on-line mi sembra il modo migliore per ampliare l'affare, così potranno consegnare i dolci direttamente a domicilio, in tutta Milano. Sinceramente, e' un'idea fantastica.>>

      <<Ma...>>

      <<Niente ma, ho solo dato loro la soluzione più ovvia. Basta, mettiti l'anima in pace>> dice risoluta. <<Non sto affatto cercando di distruggerti. Ora tocca a me.>>

      <<Che cosa?>>

      <<Tocca a me fare le domande. Di che segno sei?>> dice, e lo fissa con quei suoi grandi occhi neri tanto espressivi e seri.

       Capitolo 7 – Impazzisco per i tuoi tatuaggi

      Justin rimase per qualche attimo perplesso. Lei aveva proprio chiesto...ciò che gli era sembrato di sentire?

      <<Sono leone>> mentì. Perbacco, se voleva sapere cose di lui non le restava che chiederlo a Teodora, capo del personale.

      <<Bugie, sei Ariete>> fa Sandy con una semplicità quasi infantile.

      <<Allora se lo sai perché chiedi?>> dice lui, di nuovo incavolato.

      <<Per vedere se sei onesto. Stai dando tutta la colpa a me, ma stai giocando sporco>>.

      <<Sei fantastica! Tu di che segno sei?>> dice Justin per dire qualcosa, mentre la sua mente lavora con velocità. Ma quella ragazza...si stava per caso prendendo una cotta per lui?? No. Non poteva essere.

      <<Sono toro>> dice lei con semplicità. <<Posso farti un'altra domanda? Come mai tutti quei tatuaggi sulle braccia? E' una moda in America, vero? Come i cantanti famosi...Mi sorprende che Gerardo te lo abbia permesso, tutto qui, secondo me ti sta permettendo troppe cose>> Si mise a strisciare un piede avanti e indietro con fare infantile che voleva essere quasi provocante, e Justin seppe che alludeva all'episodio delle mutandine rosse.

      Vedeva attraverso la semi- oscurità gli occhi lucenti di Sandy, pieni di una specie di velato rancore e di tanto altro... Deglutì non senza fatica. La ragazza era evidentemente interessata... alla sua persona. Ad un tratto ebbe quasi voglia di ridere, così facile sarebbe stato?

      <<Ti piacciono? I miei tatuaggi>> disse cercando di avere un tono normale.

      <<Ehmmm...>> La risposta si lasciava aspettare e Justin avrebbe giurato che lei quasi stava arrossendo.

      Era finalmente riuscito a risolvere il mistero Sandy: non lo voleva distruggere, aveva una cotta per lui ed era probabilmente gelosa!

      Si rilassò all'istante,

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