”Dolce Settembre”. Gabrielle Queen

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”Dolce Settembre” - Gabrielle Queen

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aggiungere qualcosa, ma qualcun'altro entrò all'improvviso. Questa volta, Annalisa irruppe nella stanza come un uragano, o meglio dire, quanto di uragano ci poteva essere in una donna barcollante, arrampicata su dei tacchi quindici e con la faccia cosparsa di trucco.

      <<Ehi, cos'e' questo, un gabinetto pubblico?>> la sgridò Gerardo, fissandola con ostilità. Ci mancava proprio l'IQ di resistenza della Touchè' Comunicazioni e la sua giornata sarebbe stata perfettamente rovinata.

      <<Amore mio!>> urlò Annalisa, facendo praticamente un salto dalla porta dritto nelle braccia di Justin, schiacciandolo contro la poltrona. Fece per dargli un bacio, e invece...lo schiaffeggiò con violenza.

      Sia Justin che Gerardo rimasero spiazzati, sbattendo ripetutamente le palpebre come in una scena della Famiglia Adams. Scattando in piedi, le mani sui fianchi e l'espressione omicida, il seno prosperoso che quasi esplodeva dal decolleté generoso, Annalisa sembrava una versione italiana di Angelina Jolie in Mr e Mrs Smith. Quasi ci si aspettava che togliesse una pistola dalla giarrettiera e sparasse sette colpi nel petto nudo e tatuato di Justin.

      <<Amore mio, cosa...stai facendo?>> articolò costui, sfregandosi incredulo la guancia.

      Gerardo stava quasi ingoiando lo stuzzicadenti.

      <<Cosa sto facendo?>> ripeté lei in tono drammatico, gli occhi in fiamme. <<Ti sto mollando, ecco cosa sto facendo. Hai cercato di violentare quella stupida nell'ascensore, che sei stato sempre tu a bloccare! Ti odio, Justin Bennett Clark, sei veramente una merda e non voglio più vedere la tua schifosa faccia nemmeno in quelle splendide foto che abbiamo scattato nella vasca idromassaggio di Gerardo Spiazzi! Ti vorrei vedere morto, e che prima ti venga una malattia al pene, che ti cada come un fagiolino secco, che sia divorato dai corvi! Ed io sarò la prima a venire al tuo funerale, ma non per piangere, io sarò quella che ride, ride, ride!!>> ripeté con espressione melodrammatica, colpendosi le cosce ripetutamente come se avesse già studiato quella scena un bel paio di volte prima.

      <<Ehi...un momento>> esclama Gerardo, facendo praticamente un salto al di sopra la scrivania, ma Annalisa era già uscita, degna come una regina e inciampando goffamente nella spessa moquette azzurra.

      <<Tesoro...amorino!>> la chiama Justin con disperazione, letteralmente le lacrime agli occhi.

      <<Com'e' quella storia di voi due nella mia vasca idromassaggio???>> urla Gerardo, più che mai in preda ad un attacco cerebrale.

       Capitolo 10 - Una visita inaspettata

      <<Ehmmm...scusate se interrompo...>> Quattrocchi si infila attraverso la porta, ma quasi si becca in testa la palla da pallacanestro di Spiazzi che sta tentando i suoi colpi migliori facendo risuonare l'intero pianerottolo. Mentre Bennett lo osserva con l'aria più rilassata del mondo, sorseggiando languidamente qualcosa in un bicchiere di plastica.

      <<Non si entra senza bussare!!>> dicono in coro Justin e Gerardo poi scoppiano entrambi dal ridere, una risata isterica che lascia Quattrocchi di stucco. Si era aspettato di vedere sangue e cadaveri sparsi per l'intero ufficio, invece i due accaniti giocatori di pallacanestro sembrano intendersi meglio che mai. Quella era davvero una strana giornata.

      >>Ehmm....volevo solo annunciare una visita>> riuscì articolare con difficoltà.

      << Leone Santoro Barbieri e' qui e desidera vedere tutti e due al più presto possibile>>

      Sia Gerardo che Justin saltano letteralmente in piedi, fissando scioccati il piccolo Quattrocchi che indietreggia verso la porta, sul punto di scappare. Sì, giornata decisamente fuori dall'ordinario per le sue abitudini.

      <<Il...capo della Nestlè'? Ma sei impazzito, da quanto tempo sta aspettando? Fallo subito entrare, e di' ad Elena di preparare tre espresso, uno decaffeinato e con tanto sciroppo di agave!>> ordina Gerardo quasi lanciandoglisi addosso per strangolarlo.

      <<Era tanto che non si vedeva Leone Santoro Barbieri, come mai da queste parti?>> rifletté Justin a voce alta, fissando il suo capo e amico con aria interrogativa.

      <<Di qualsiasi cosa si tratti, Santo Barbieri non muove le chiappe se non c'e' di mezzo una questione vitale>> concluse Gerardo, preoccupato. <<Immagino sia il nuovo prodotto del gruppo, che vogliono lanciare l'anno prossimo...Forse dobbiamo dare loro una mano>> sottolinea, con un gran sorriso da un orecchio all'altro.

      <<Gera! Vuoi dire che ...potrebbe chiedere proprio il nostro di aiuto? Dopo tutto ciò che li abbiamo fatti passare con il latte per neonati, secoli fa'?>>

      <<Eravamo una ditta più giovane, allora....Vediamo cosa vuole ma non dimenticare che mi devi ancora spiegare cosa facevi con Annalisa nella mia vasca, all'anniversario del mio ventesimo anno di matrimonio....Signor Santoro Barbieri, prego, si accomodi!>>

      Un uomo di mezza età, calvo e imponente fece l'entrata nell'ufficio. Se non fosse stato per l'espressione troppo glaciale per i suoi gusti e l'eleganza spinta all'estremo, a Justin gli sarebbe parso l'attore Bruce Willis in persona.

      <<Signori>> disse Santo Barbieri senza molte cerimonie, <<ho una cosa molto importante da discutere con voi, con la Touchè' Comunicazioni. Ma prima vi devo chiedere un favore: ho sentito che c'e' tra di voi una fresca collaboratrice, una certa Sandrine Martignon, studentessa alla Bocconi. Che, a soli due mesi di stage, sta svolgendo un lavoro fantastico guadagnando clienti importanti. Se non vi dispiace, vi chiederei di chiamarla perché la nostra offerta ha a che fare anche con lei.>>

       Capitolo 11 - Un incontro premeditato

      Il piccolo bar non era molto affollato, si era appena a metà marzo, fuori stagione turistica.

      Justin entrò quasi furtivamente, evitando con cura di essere visto. Aveva inseguito l'Audi Cabriolet di Sandy non senza perplessità: i suoi dovevano essere davvero benestanti per regalarle una macchina del genere, o forse...si trattava di un ricco fidanzato?

      Comunque la ragazza non sembrava fidanzata, era arrivata nella piccola località situata sul Mar Ligure accompagnata soltanto da un'amica.

      Justin pensò per la centesima volta in quella settimana che, se la voleva dissuadere dal folle progetto di Santoro Barbieri, sapeva troppe poche cose sul suo conto. Sapeva che tra poco si sarebbe laureata alla Bocconi, che suo padre lavorava a Roma, in un importante centro finanziario. E che, così come appariva nella debole luce di quel bar di paese, era una creatura del tutto fuori dal mondo. Elegantissima.

      Justin non l'aveva mai vista così, e solo a fissarla per qualche secondo gli venne una sensazione vicina allo svenimento. Se una tale cosa era ancora possibile, alla sua età.

      Indossava una gonna pantalone bianca, un top colorato e sandali con zeppe all'ultima moda, forse Louboutin, che la rendevano particolarmente fascinosa. I capelli messi in piega le scendevano ondulati sulle spalle con delicate sfumature di biondo acceso (dov'erano finiti i codini?), e indossava più trucco che mai.

      Quando per sbaglio si girò e finalmente si accorse della sua presenza, l'espressione sul viso di lei fece bruscamente irrigidire la parte sotto la cintura dei suoi jeans. Sembrò completamente scioccata, ma per un piccolissimo attimo...piacevolmente scioccata.

      <<Giù amico, sta' buono e lascia a me la conversazione>> disse alle sue parti basse e con uno sforzo di volontà si diresse verso le due ragazze

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