Cuori Infuriati. Amy Blankenship

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Cuori Infuriati - Amy Blankenship

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style="font-size:15px;">      Suki guardò Toya. «Quindi ti ha baciato, finalmente?». Tornando a Kyoko, sorrise finché non la vide scuotere la testa, e si accigliò. «È stato Toya a baciarti o no?» alzò un sopracciglio, confusa.

      Kyoko gemette. «È una lunga storia, quindi sarò breve. Tre ragazzi diversi mi hanno baciata mentre eri via. E no, non ho chiesto a nessuno di loro di farlo. Perciò, ripeto, non è stato niente di importante!», mise enfasi sulle ultime tre parole.

      Suki la guardò a bocca aperta. Nel frattempo, Toya si era irrigidito sentendo Kyoko dire che non era stato niente di importante. “Bene, adesso so che cosa pensa.”, si disse con una smorfia, voltandosi di nuovo verso i suoi fratelli e concentrandosi nel dirgli quello che sapeva riguardo la foresta.

      Suki finalmente ritrovò la voce, ma la mantenne bassa, «Kyoko, chi ti ha baciata?». che non apriva bocca, sospirò. «Avanti, dimmi chi ti ha baciata per primo.».

      Kyoko chiuse gli occhi, «Il primo è stato Kyou.».

      «Kyou?» gridò Suki, portandosi una mano alla bocca con un riflesso incondizionato.

      Toya strinse un pugno nel tentativo di frenare la propria rabbia. Si voltò e lanciò un’occhiataccia verso Kyoko prima di accorciare rapidamente la distanza tra loro, poiché non gradiva la piega presa dalla conversazione. «Non abbiamo tempo per queste stronzate!» sbottò, fissando le ragazze. «Dobbiamo trovare i talismani prima che il nemico li prenda tutti.».

      Kamui annuì: «Sì, Kotaro è venuto al campo e ha detto che era diretto nello stesso posto, poi ha baciato Kyoko sulla guancia ed è sparito.». Toya gli diede uno scappellotto, ringhiando.

      «Ahi, ma perché? Non ho fatto niente!» esclamò Kamui, strofinandosi il bernoccolo che gli si era formato in testa, con le lacrime agli occhi. Stava fingendo ovviamente, perché dentro di sé stava morendo dal ridere per l’espressione di Toya.

      Suki roteò gli occhi, «Anche Kotaro?», poi si girò di scatto verso Kyoko, chiedendosi cosa diavolo stesse succedendo.

      Shinbe si avvicinò a Toya, «Allora, qual è il problema?». L’altro lo fissò come per sfidarlo a dire un’altra parola.

      Suki afferrò il braccio di Shinbe e lo allontanò da Toya prima che finisse con un bernoccolo in testa come Kamui.

      Toya volse lo sguardo verso Kyoko. Lei s’irrigidì e ricambiò lo sguardo. «Che problema hai? E non colpire Kamui!» gridò, balzando davanti al guardiano come per proteggerlo. Non sapeva che Kamui stava sogghignando verso Toya come se fosse migliore di lui.

      Suki sapeva che avrebbero litigato. Afferrando la mano di Kyoko, la trascinò lungo il sentiero. «Andiamo, camminiamo insieme per un po’.» e non le diede il tempo di rifiutare mentre la spingeva.

      Non sentendosi molto sicuro così vicino a Toya, Kamui se ne andò con le ragazze, lasciando suo fratello da solo.

      Una volta lontane da Toya, Suki si rivolse a Kyoko. «Adesso, per favore, vuoi dirmi che diavolo è successo? Perché Kyou ti ha baciata?» quasi gridò, guardando la sua amica con aria preoccupata. Il pensiero che Kyou baciasse chiunque era semplicemente… inquietante.

      Kyoko strinse le spalle. «Non ho la più pallida idea del perché lo abbia fatto. Stavo nuotando, è volato giù e mi ha spaventata a morte. Prima che io capissi cosa stava facendo mi ha baciato, poi se n’è andato senza dire una parola.».

      Kamui si sentiva come se qualcuno gli avesse appena dato un pugno nello stomaco. Si affrettò dietro Kyoko, mettendole una mano sulla spalla. «Ti ha lasciato qualche segno?» le chiese con voce tesa.

      Kyoko aggrottò la fronte. Girandosi, vide Kamui con uno sguardo confuso. «Toya mi ha chiesto la stessa cosa. Che significa “lasciarmi un segno”? Che vuoi dire?».

      Le labbra di Kamui si assottigliarono. «Se Kyou ti bacia così, di punto in bianco, vuol dire che sta pensando di reclamarti come sua compagna.».

      «Che cosa?!» urlò Kyoko, portando le mani sui fianchi, «Stai scherzando?».

      «No… con quel bacio Kyou ha iniziato a preparare il terreno.». Gli occhi di Kamui si adombrarono come se mostrassero interesse, «Adesso ti seguirà pian piano, finché non ti marchierà e ti farà sua.». Le scostò la mano dalla spalla e aggiunse: «Vedilo come un appuntamento.».

      Intuendo improvvisamente più di quanto volesse, Kamui sibilò tra i denti: «Ecco perché Toya è così sconvolto. Poi Kotaro arriva e ti bacia sulla guancia… è la stessa cosa. Anche lui ti ha dato un appuntamento.».

      Kyoko non sapeva cosa dire. Rimase immobile per un attimo. Poi, guardando dietro Kamui, notò Toya e Shinbe che camminavano verso di loro, ancora intenti a pianificare la loro prossima mossa mentre si dirigevano ad est.

      Suki richiamò la sua attenzione, «Va bene, hai detto tre. Quindi anche Toya ti ha baciato, giusto?».

      Kyoko annuì, poi scosse la testa, «Ma lui non voleva davvero baciarmi. È stato quasi un… incidente.».

      Guardò di nuovo indietro, notando che gli altri erano quasi arrivati. «Abbiamo lottato contro un demone, Toya ha perso i suoi pugnali e il suo sangue demoniaco ha preso il sopravvento. Ha ucciso il demone e io cercavo uno dei pugnali, ma mi ha presa appena l’ho trovato. Ho pensato che mi avrebbe uccisa, e invece… mi ha baciato. Poi il contatto con i pugnali ha spezzato l’incantesimo ed è tornato normale.».

      Suki guardò Toya, poi di nuovo Kyoko. «Aspetta, vuoi dire che è tornato normale mentre ti stava baciando?», alzò un sopracciglio quando Kyoko annuì.

      Kamui sorrise, «Lo sapevo! Gli piaci davvero. Ecco perché nella sua forma demoniaca ti ha baciato, invece di ucciderti. Lo ha fatto perché si sentiva se stesso.». Kamui si allontanò da loro, sapendo di essere ormai a portata dell’udito di Toya.

      «Bene, teniamogli compagnia.». Suki decise di seguire l’esempio di Kamui e lasciar perdere, per ora… peccato che Shinbe non fosse altrettanto intelligente.

      Avendo ascoltato l’ultima frase di Kamui, Shinbe si rivolse a Kyoko, «Ecco perché è così nervoso!». Sorrise, chiedendosi se avesse dovuto aggiungere il proprio bacio alla lista, prima che fosse troppo tardi.

      Toya si avvicinò grattandosi il collo. «La smettete di dire stronzate su di me? Dannazione!».

      Il collo era già arrossato e Kyoko ridacchiò. Sapeva che iniziava a prudergli in quel punto quando pensava che qualcuno stesse parlando di lui alle sue spalle, e lo irritava da morire.

      Le dita di Toya si contrassero udendo la risatina di Kyoko. Gli inviò una scarica di piacere attraverso il corpo e gli fece desiderare che lo facesse più spesso. Si guardò intorno, notando che tutti avevano finalmente smesso di chiacchierare. Soddisfatto che nessuno stesse più parlando di lui, abbassò la mano.

      «Muoviamoci, non abbiamo tempo per giocare. Dobbiamo fermare Hyakuhei e prendere i talismani prima di lui.». Si chinò davanti a Kyoko e aggiunse: «Lasciamoli andare per la loro strada, tu vieni con me. Faremo più in fretta.» e aspettò che lei montasse su. Almeno, in questo modo, non avrebbe dovuto sentir parlare dei suoi rivali.

      Kyoko sorrise e saltò su. Poi lo abbracciò e lo strinse gentilmente per fargli capire che era pronta.

      Lontano da tutti in modo che nessuno potesse vedere, Toya chiuse gli occhi mentre assaporava l’abbraccio che aveva appena ricevuto. Riaprendo gli occhi, bagliori argentati brillavano nelle

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