Cuori Infuriati. Amy Blankenship

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Cuori Infuriati - Amy Blankenship

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terra sentendo l’adrenalina scorrere nel proprio corpo e nel pugnale di fuoco che ancora gli pulsava nella mano.

      «Lasciala andare, bastardo!» gridò, cercando di attirare di nuovo l’attenzione su di sé. «Se la tocchi te ne pentirai.» ringhiò mentre i suoi occhi divennero di argento fuso.

      Portò in posizione l’altro braccio, sfidando il demone con entrambi i pugnali. La creatura esternò una terribile risata mentre usava la ragazza come scudo. «Dannazione!» imprecò Toya. Non poteva usare il potere dei pugnali senza ferire Kyoko. Quella bestia non era così stupida come sembrava. «Brutto figlio di…» ringhiò Toya, sentendo il sangue ribollire pericolosamente.

      Kyoko cercò di prendere la sua balestra, ma il demone la teneva puntata tra lei e il proprio palmo. La luce intorno a lei iniziava a svanire, segno che stava per perdere i sensi. Cercando Toya, lo vide in piedi di fronte al demone. Si accorse che era in preda alla rabbia quando lo sentì imprecare. I furiosi occhi d’argento di lui incontrarono i suoi, e l’ultima cosa che Kyoko vide prima di svenire fu Toya che saltava in alto come se andasse dritto verso di lei.

      Toya ne aveva abbastanza. Come osava, quell’orrenda bestia, toccare Kyoko? Sentiva il proprio sangue demoniaco maledetto che sopraffaceva il sangue di guardiano mentre la rabbia aumentava. Balzò in aria puntando i suoi artigli affilati come rasoi e tagliò il braccio del demone. Quando l’arto cadde a terra, Toya spinse il demone e afferrò Kyoko.

      Tenendola stretta, schivò il demone che mosse l’altra mano verso di loro. Atterrò violentemente, assicurandosi che lei respirasse, anche se aveva perso conoscenza. La adagiò a terra, poi si girò di scatto. I pugnali gemelli riemersero dalla sua pelle, scivolando nei palmi con facilità.

      «Ora basta!», la voce di Toya si alzò a un livello pericoloso. Come una furia, si lanciò sul demone tagliandogli la testa con un colpo netto. La osservò con macabra soddisfazione mentre ricadeva lontano alcuni metri dal corpo ancora in contrazione.

      Toya si voltò di nuovo verso Kyoko per controllarla, senza rendersi conto che il demone non era ancora morto. Aveva dimenticato di togliergli il talismano dal collo e non aveva visto gli enormi artigli avvicinarsi da dietro. Udì un ruggito e si sentì trafiggere la schiena, poi fu sbattuto contro una roccia, perdendo i pugnali.

      Kyoko sconfisse l’oscurità. Aprendo gli occhi, la vista si schiarì in fretta ma la scena che si trovò di fronte la terrorizzò. Il sangue di Toya schizzava in aria da dietro… era stato sbalzato in aria e aveva urtato un’enorme roccia. Volgendosi verso il demone, notò con sgomento che aveva raccolto la propria testa da terra e l’aveva rimessa a posto. La creatura si girò verso di lei, con un rombo che proveniva dal suo petto come un ringhio feroce mentre mostrava file di denti aguzzi.

      L’odore della paura di Kyoko destò Toya dal proprio stordimento e i suoi occhi, annebbiati dal dolore, si aprirono. Ignorando il dolore, si alzò appena in tempo per vedere il demone che attaccava Kyoko. Sentì affiorare il proprio sangue demoniaco e, questa volta, lasciò che prendesse il sopravvento. Il suo corpo emanava mormorii di forza propria. L’unico pensiero razionale rimasto nella sua mente era che nessuno doveva toccarla… altrimenti sarebbe morto.

      Kyoko stava per afferrare la sua balestra, ma sapeva che era troppo tardi perché la bestia era quasi sopra di lei. Standogli così vicino, sentiva il suo alito cattivo. Urlò, alzando il braccio per proteggersi il viso, pensando che fosse giunta la fine… ma non accadde nulla. Sentì un grugnito e la terra tremò. Kyoko aprì gli occhi ma non riuscì a vedere nulla per i detriti che schizzavano dal punto in cui il demone era caduto, coprendole la visuale.

      Quando la nube si placò, si trovò davanti la schiena di Toya che fronteggiava il demone. Sibilò vedendo le tre lunghe ferite lacere sulla sua schiena. I suoi capelli color mezzanotte con riflessi argentati si muovevano ancora nell’aria smossa dal tonfo del demone. Guardò il demone per vedere ancora una volta che la sua testa era stata tagliata e le sue braccia giacevano ben lontane dal suo corpo.

      Lei aggrottò la fronte quando lui aprì di nuovo gli occhi rosso cremisi, con l’intenzione di usare il potere del talismano per guarirsi. Non volendo che ciò accadesse, Kyoko si girò e afferrò la sua piccola balestra, creando rapidamente una freccia eterea con i suoi poteri di sacerdotessa. Tendendo la corda, sussurrò: «Forza.», poi la rilasciò e scoccò la freccia dritta verso il talismano, staccandolo dal corpo del demone.

      La creatura si sgretolò lentamente su se stessa, riducendosi in polvere portata via dal vento. Quasi tutta la polvere fu spazzata via, lasciando lungo la propria scia solo ossa ingiallite. Sentendo ancora il male nelle vicinanze, Kyoko alzò gli occhi e vide una creatura demoniaca di Hyakuhei. Scivolò giù dal cielo come un serpente spettrale, raccogliendo il talismano con i denti appuntiti prima di correre via così in fretta da non poter nemmeno dire in quale direzione fosse andato.

      Kyoko si sentì mancare quando realizzò che avevano appena sconfitto il demone per niente, visto che il talismano era stato rubato. Si spinse lentamente da terra per alzarsi, fermandosi a metà quando si rese conto che Toya non si era ancora voltato, la sua mano artigliata era ancora stretta con rabbia lungo il fianco.

      S’irrigidì quando capì cos’era che non andava… lui aveva assunto le sue sembianze demoniache. Una maledizione che Hyakuhei aveva lanciato su di lui molto prima che nascesse. In quello stato era imprevedibile, fuori controllo… e molto pericoloso.

      Con voce tremante, Kyoko sussurrò: «Toya?». Si alzò in piedi e lui si voltò, i suoi occhi rosso cremisi la fissavano di nuovo. Il suo petto ancora si gonfiava e sgonfiava a ritmo veloce, mentre respirava pesantemente per lo sforzo con cui aveva appena ucciso il demone. “I pugnali.” pensò Kyoko cercando di mantenere la calma, doveva restituirgli i pugnali. Guardò verso la roccia contro cui era stato scagliato e, vedendo uno dei pugnali, si avviò in quella direzione.

      Toya fece un passo avanti e ringhiò. Provava una rabbia accecante per il demone che aveva appena ucciso e attendeva per vedere se ce ne fossero stati altri da uccidere o se il demone si sarebbe rialzato. Poi sentì qualcuno dietro di sé sussurrare il suo nome. Concentrandosi su quel suono, vide la ragazza che cercava lentamente di alzarsi. Sentì l’odore della sua paura mentre cercava di allontanarsi da lui.

      Emise un ringhio di avvertimento per farla fermare e fece un passo verso di lei. Kyoko rimase di nuovo immobile, fissandolo come se non sapesse se considerarlo un amico o un nemico. Lui sentì la sua paura aumentare e ciò lo fece infuriare. Ringhiò di nuovo e lei iniziò a correre.

      Il cuore di Kyoko batteva forte. Le aveva ringhiato contro. L’avrebbe uccisa? I pugnali, doveva prenderne almeno uno. Erano parte di lui e lo aiutavano a respingere il sangue demoniaco con cui Hyakuhei lo aveva maledetto. Kyoko corse più veloce di quanto avesse mai fatto in vita sua.

      Doveva ridargli il pugnale. I suoi capelli svolazzarono e capì che Toya la stava raggiungendo. I peli sulla nuca si drizzarono come se lui l’avesse già presa. Ancora pochi metri e… proprio lì. Un’ombra si mosse tra lei e ciò che stava disperatamente cercando di prendere.

      No. Non gli sarebbe fuggita. Era sua. Toya le si fermò davanti per bloccarla e lei gli finì addosso, gridando per lo stupore. A quel contatto, lui sentì il proprio sangue calmarsi ed emise un ringhio meno profondo per dirle di restare, questa volta. Quando Kyoko cercò di allontanarsi, lui la strinse, con l’intento di farle capire che avrebbe distrutto tutto ciò che le si sarebbe avvicinato.

      Guardò in quei grandi occhi color smeraldo che lo fissavano di nuovo. Toya percepì il suo tentativo di abbassarsi per scivolare via dalle sue braccia. No, non l’avrebbe mai lasciata andare… il suo sangue demoniaco l’aveva già rivendicata. Vide una lacrima scivolarle dalle ciglia per atterrare su una guancia. Si chinò in avanti e leccò la lacrima con la punta della lingua, facendo sussultare la ragazza per lo stupore.

      Kyoko

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