Cuori Infuriati. Amy Blankenship

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Cuori Infuriati - Amy Blankenship

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qualcosa da terra. Lui ringhiò per quella provocazione mentre si girava e piombò su di lei, bloccandola a terra. Le bloccò il polso sopra la testa e von il proprio corpo la tenne ferma. Lei cercò di allontanarlo, ma lui voleva farle capire a chi apparteneva.

      Avvicinando la propria bocca alla sua, ringhiò nel petto. Kyoko si calmò quando quelle labbra catturarono le sue in un possente bacio. Toya approfondì il bacio e ne aumentò l’intensità. La voleva e sarebbe stata sua. Le liberò il polso e intrecciò le mani con le sue, quando sentì le proprie dita entrare in contatto con l’oggetto che lei aveva afferrato da terra.

      Le leccò l’interno della bocca per assaporare tutto di lei. Sentiva i propri pensieri ritornare lentamente, cose che non avrebbe dovuto dimenticare. Toya si calmò, ma il bacio no. La sua mente altalenava. Sentiva il calore nelle parti basse e, affamato, spinse i fianchi verso di lei. Poi qualcosa scattò e la foschia rossa svanì dalla sua mente.

      Toya era cosciente di tutto, del delicato corpo sotto di sé, del sapore di miele e del cieco desiderio che gli scorreva nelle vene. Anche se non voleva, scostò le labbra dalle sue e si alzò quanto bastava per guardarla negli occhi. L’aveva baciata e voleva continuare a farlo, davvero.

      Kyoko non poté impedire che le scariche elettriche le attraversassero il corpo. Si calmò quando Toya iniziò a baciarla più intensamente. La sensazione di quelle labbra che dominavano le sue con tanta passione era inebriante. Poi sentì la prova della sua eccitazione premere con forza contro il proprio inguine e ciò le provocò un’altra ondata di calore.

      Lo sentì lentamente spostarsi e alzarsi sopra di lei, smettendo di baciarla. Ciò che vide quasi le fece fermare il cuore. I suoi occhi erano dorati, tutte le tracce della sete di sangue erano sparite. Guardò il pugnale che stringeva ancora in mano e notò che lui lo stava toccando. Sospirò con sollievo, rendendosi conto che era di nuovo in sé.

      Toya vide Kyoko guardare la lama e seguì il suo sguardo. Ecco che cos’era successo. Si era trasformato, e poi aveva cercato di… Sapeva che lei si sarebbe infuriata per quello che le aveva quasi fatto. Anche il suo lato selvaggio l’aveva scelta come compagna.

      Si mise a sedere, cercando di non guardarla dopo essersi rotolato giù da lei. Solo dopo essersi allontanato completamente da lei si sentì in grado di guardarla. La prima cosa che attirò la sua attenzione furono le labbra di lei, gonfie per il bacio. Sentiva un rossore bruciargli le guance ricordando il bacio e la sensazione di quelle labbra sulle sue.

      “Ecco che cos’è il paradiso.” pensò silenziosamente e si strofinò gli occhi con una mano per nascondere la propria reazione.

      Kyoko distolse lo sguardo da lui mentre si alzava lentamente. Sapeva che non lui aveva intenzione di baciarla e, probabilmente, adesso era pentito. Poi trovò l’altro pugnale e glielo porse.

      Anche Toya si alzò in piedi, senza dire una parola. Il silenzio intorno a loro era assordante.

      Capitolo 2 “La fiamma della gelosia”

      Kyoko strinse i denti, la tensione tra loro si toccava quasi con mano e stava davvero iniziando a darle sui nervi. Toya era seduto su un ramo dell’albero accanto al fuoco e lei si sedette a terra da sola. Ancora non si erano detti una sola parola e lui non l’aveva neanche guardata. Kyoko si accigliò, sentendosi quasi insultata. Baciarla era stato così brutto?

      Toya era imbronciato. L’aveva vista turbata… l’aveva baciata così male? Lei non gli aveva detto una sola parola sull’accaduto. Preferiva quando lo sgridava o faceva qualsiasi altra cosa, ma non sapeva cosa pensare quando era silenziosa. Era arrabbiata con lui? Doveva chiederle scusa?

      Le sue labbra si assottigliarono in segno di diniego. Non le avrebbe chiesto scusa per qualcosa che non aveva intenzione di fare. Doveva semplicemente ignorare la cosa e comportarsi come se non fosse successo niente? A quel punto, avrebbe solo voluto che tutto ritornasse com’era, anche se lui stesso non avrebbe dimenticato il bacio. Toya si voltò verso di lei, chiedendosi a cosa stesse pensando.

      Kyoko osservava il cielo che stava diventando buio. Avrebbe voluto che Kamui fosse lì, ma sapeva che non sarebbe tornato prima di mattina. Un po’ di compagnia sarebbe stata ben accetta. In quel momento, si sarebbe accontentata anche di vedere Shinbe e Suki litigare. Sorrise… era sempre un divertimento.

      Pensò all’idea di tornare a casa, ma era già tardi e ci sarebbero volute ore per tornare al Cuore del Tempo, a meno che non la accompagnasse Toya. Ricordare il modo in cui lui reagiva ogni volta che voleva andare a casa le impediva di chiedergli di accompagnarla. Per Toya sembrava quasi un peccato lasciare quel mondo, anche per un solo giorno. L’ultima cosa che voleva fare era litigare con lui in quel momento.

      Infilò la mano nella sacca da viaggio e tirò fuori la sua coperta sottile, non sapendo cos’altro fare. Forse, se si fosse sbrigata ad addormentarsi, al suo risveglio ci sarebbe stato qualcun altro lì… qualcuno oltre a lui. Toya si comportava come se avesse già dimenticato il bacio e questo la infastidiva. Non aveva detto che gli era piaciuto, né le aveva chiesto scusa. Semplicemente non aveva detto nulla, come se non fosse mai accaduto.

      Kyoko gettò la coperta a terra e vi si stese, decidendo di mettersi a fissare le stelle che stavano lentamente iniziando a comparire. Era più forte di lei, era stata baciata due volte nelle ultime ventiquattr’ore e, non essendo mai accaduto prima, era l’unica cosa a cui riusciva a pensare. Iniziò a confrontare i due baci.

      Il bacio di Kyou era stato energico ed emozionante, anche se si era quasi spaventata per chi era lui. Le sue labbra erano calde, mentre lei pensava che sarebbero state fredde. Anche le sue mani erano calde, invece del tocco gelido che aveva immaginato. Gemette quando il ricordo le provocò un’ondata di calore in tutto il corpo.

      Toya s’irrigidì quando sentì un flebile lamento di Kyoko. Guardandola, si accorse che sembrava persa nei propri pensieri. I suoi occhi divennero di oro fuso. Il suo odore stava cambiando e lo chiamava. Inspirò quel sapore dolce. Stava pensando a lui?

      I suoi pensieri ritornarono a quando aveva ripreso i sensi, dopo essere tornato normale. Le sue labbra erano morbide e non gli aveva opposto resistenza. Poteva sentire ancora il suo sapore. Niente lo aveva mai colpito così. Con Kyoko era una tutta un’altra cosa. Quando non gli urlava contro, era una delle persone più felici che avesse mai conosciuto. Non che Toya avesse conosciuto molti umani, eppure lei era come la sua luce nel buio.

      Amava proteggerla e starle vicino. Frantumare il Cuore di Cristallo Protettore ne era valsa quasi la pena… quasi. Ora doveva proteggerla da Hyakuhei e da ogni demone in circolazione. Si voltò verso di lei e vide che si era addormentata. Sapeva che, se non fossero rimasti concentrati sul ritrovamento del talismano, le cose sarebbero diventate molto pericolose… troppo pericolose perché lei si trovasse in mezzo a tutto questo. Ecco perché lui esortava costantemente il gruppo a proseguire nella ricerca.

      Toya saltò dall’albero e atterrò in silenzio accanto a lei. Le si avvicinò e si sedette. Lo faceva spesso dopo che si era addormentata, in modo da poterle stare vicino se fosse successo qualcosa, e anche perché semplicemente gli piaceva starle vicino. Si rilassò in un leggero dormiveglia. Il minimo rumore lo avrebbe svegliato e lui sarebbe stato pronto.

      Kyoko era in un sonno profondo… sognava. Toya aveva appena ucciso Hyakuhei e le si era avvicinato sorridente, stringendola a sé. Era straordinario. Guardandola profondamente negli occhi, avvicinò le labbra alle sue e il suo sguardo si addolcì. Vedeva l’amore riflesso lì. Lei esitò, improvvisamente insicura di quanto stava accadendo.

      «E il portale del tempo? Non devo riportare il Cuore di Cristallo Protettore nel mio mondo?» sussurrò preoccupata.

      Toya le sorrise e scosse la testa.

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