La Figlia Dell’Acqua. Aidan Fox

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La Figlia Dell’Acqua - Aidan Fox

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corsa, le aveva chiesto il suo aiuto. Troppo lusingata per rifiutare, glielo aveva offerto di buon cuore, anche se era lontana dall’ immaginarsi quello che la aspettava. Comunque, amava troppo Joan per lasciargli vivere questa avventura senza di lei.

      -Sayan, metti in moto! Gridò Molly alla ragazza dalla pelle di ebano che era saltata velocemente giù dall’ Oncia di ebano. Lei corse immediatamente nella cabina a poppa della nave per raggiungere la caldaia, dove un ingegnoso dispositivo creato dalle sue dita fatate permetteva di accendere i motori dell’imbarcazione.

      Qualche secondo dopo, lo Storione stellato si metteva in moto mentre Joan ritirava il ponte di accesso.

      -Yadriel, che visibilità? Chiese l’anziana.

      Il passeggero dell’Oncia di ebano si piazzò a poppa e le rispose:

      -Due grandi navi a tribordo lasciano il porto nel nostro stesso momento, ma nessuno a babordo!

      Sarebbe stato stupefacente che altri concorrenti fossero a babordo. Erano piazzati talmente lontano dal porto che non rimanevano che due barche dietro di loro, e i loro occupanti non erano ancora arrivati.

      Naëli posò lo sguardo sul ponte dello Storione.

      Joan, Sayan, Yadriel e Molly.

      Con lei, formavano la squadra degli Esploratori. La squadra numero ventisette. Sentì il suo cuore gonfiarsi con fierezza.

      Tutti loro eccellevano nel proprio campo, e lei non si preoccupava del seguito della corsa. Insieme, sarebbero andati lontano.

      Una grande barca triangolare simile a una razza di acqua dolce avanzava a tribordo, fianco a fianco con un grande galeone riccamente decorato. Erano così vicini che la collisione era inevitabile. Ma di colpo, la nave-razza sprofondò sotto la superficie dell’acqua e scomparve dal loro campo visivo, completamente immersa.

      -Maledetto, disse Molly con un’aria impressionata. La Razza che danza è sempre attenta. Durante le corse precedenti, ha sempre realizzato un buon punteggio. Naëli soffocò un sospiro sollevato.

      Un attimo dopo, ricominciò ad angosciarsi.

      Una giunca piuttosto imponente a babordo li raggiungeva a grande velocità. Era partita proprio dopo di loro, e contava su una maggiore potenza meccanica.

      Molly soffocò un’imprecazione e strizzò gli occhi verso l’ingresso del porto.

      -Motori a tutta, Sayan! Urlò a pieni polmoni.

      Joan si precipitò sotto la piattaforma di comando e le gridò:

      -Sei impazzita? Bisogna rallentare, la pagoda va molto più veloce di noi, saremo schiacciati tra lei e il galeone a tribordo!

      Molly sputò da sopra e si piegò sul timone senza degnarsi di rispondergli. La loro nave si trovava tra le due imbarcazioni, in un piccolo spazio che si restringeva a vista d’occhio…

      Bisognava assolutamente lasciarli passare, sennò si sarebbero ritrovati schiacciati come delle sardine. E Naëli non avrebbe scommesso molto sulla loro barca, se si fosse trovata tra di loro.

      Il panico si impadronì del suo corpo mentre realizzava che era troppo tardi per evitare l’impatto. Sarebbero finiti sconfitti in quel modo?

      Che abbandono ridicolo.

      -Sei sicura di quello che fai? Chiese con voce ansiosa a Molly, lo sguardo fisso sui flutti.

      -Assolutamente no! Le rispose lei scoppiando a ridere.

      Naëli scosse la testa.

      Questa vecchia somara era folle. Joan aveva appena posato piede sulla piattaforma, dopo aver salito gli scalini che portavano lassù quattro a quattro. Lei gli lanciò uno sguardo disperato.

      -Così basta, Molly, Fermati o moriremo tutti!

      -E’ troppo tardi comunque! Gridò lei con aria da pazza.

      Erano incollati al fianco del galeone, e la giunca non era che a qualche metro. In una manciata di secondi, la loro barca sarebbe stata distrutta brutalmente sotto la pressione congiunta esercitata dai due concorrenti, che non avrebbero esitato ad eliminarli.

      Naëli chiuse gli occhi.

      -Sayan, a te! Urlò l’anziana vicino a lei.

      I motori ruggirono in un vortice di acqua salata, e Naëli fu proiettata al suolo.

      Aprì gli occhi per vedere Joan sdraiato a pancia in giù, il viso pallido. Molly era stata spinta sul timone.

      Naëli si rialzò prontamente e gettò un colpo d’occhio a tribordo. La giunca era qualche metro dietro, molto vicino al galeone che le aveva fatto così paura.

      Fuori portata.

      Molly scoppiò a ridere oltrepassando le torri di ingresso del porto sotto gli applausi della folla ammassata in alto negli edifici.

      -Questa è quella che chiamo audacia!

      Joan si rimise in piedi e le gettò uno sguardo torvo.

      -Ci avevi nascosto questo piccolo trucco del passa-passa di Sayan, sbottò, frustrato di essere caduto nel momento fatidico. Cos’è, un rinforzo della nostra potenza motrice?

      -Non ne so niente, ma è dannatamente efficace! Si stupì Molly.

      -Vuoi dire che non l’avevi mai testato prima? Chiese Naëli, sempre preoccupata.

      -Perché avrei dovuto farlo? Rispose lei, divertita. L’importante è che funzioni!

      La ragazza scosse la testa con fatalità. Molly era una specialista di quei trucchi. Di certo non sarebbe cambiata oggi. La vecchia donna era completamente matta. Ma dovette riconoscere che aveva fatto risparmiare loro un grave ritardo!

      La sua ansia scomparve quando portò lo sguardo sulla distesa di acqua piatta che si stendeva all’infinito davanti ai suoi occhi.

      Il mare porgeva loro le braccia.

      Ora era il suo turno di giocare.

      L’acqua mi affascina. È bella, astuta e dolce. Ma furba. Mi incanta, mostrandosi febbrilmente davanti ai miei occhi, dedicandosi ad una danza seducente per cercare di attirarmi nella sua rete. Ogni giorno, i suoi riflessi mi tentano, sornioni. Già molta gente ha ceduto. Traditrice fluida, mi catturerai?

      Mallaé Fusillaine, Autoritratto

      Naëli si attaccò alla sbarra e si sporse dal parapetto, gli occhi sulle acque turbinanti che si agitavano a poppa della nave. Avevano appena lasciato il porto d’Ys, abbandonando la concorrenza ad una battaglia feroce.

      Osservò la schiuma ribollire e le gocce roteare, come milioni di sfere che riflettevano il mondo tingendolo di paillette luminose, cercando di sollevarsi verso il cielo tramite le agitazioni delle onde.

      Naëli era di nuovo affascinata. Che fragilità e che forza allo stesso tempo…

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