Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

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le qualità personali di Spirito Madre di un universo locale.

      21:2.10 (236.8) Sebbene tutti i Figli Creatori siano divinamente simili ai loro genitori paradisiaci, nessuno assomiglia esattamente all’altro; ciascuno è unico, diverso, esclusivo ed originale sia per natura che in personalità. E poiché essi sono gli architetti e gli artefici dei piani di vita dei loro rispettivi regni, questa stessa diversità assicura che anche i loro domini saranno differenti in ogni forma e fase dell’esistenza vivente derivate dai Micael che possano esservi create o successivamente sviluppate. Per tale ragione gli ordini delle creature native degli universi locali sono completamente diversi. Non vi sono due di questi universi amministrati o abitati da esseri nativi d’origine duale che siano identici sotto ogni aspetto. All’interno di un superuniverso metà dei loro attributi innati sono del tutto simili, essendo derivati dagli Spiriti Creativi uniformi; l’altra metà varia, essendo derivata dai Figli Creatori diversificati. Ma tale diversità non caratterizza le creature originate solo dallo Spirito Creativo né gli esseri importati che sono nativi dell’universo centrale o dei superuniversi.

      21:2.11 (237.1) Quando un Figlio Micael è assente dal proprio universo, il suo governo è diretto dal primogenito degli esseri nativi, il Radioso Astro del Mattino, il capo esecutivo dell’universo locale. In tali circostanze i pareri ed i consigli dell’Unione dei Giorni sono inestimabili. Durante queste assenze un Figlio Creatore può affidare allo Spirito Madre associato il supercontrollo della sua presenza spirituale sui mondi abitati e nei cuori dei suoi figli mortali. E lo Spirito Madre di un universo locale resta sempre nel suo quartier generale, da dove estende la sua assistenza sostenitrice ed il suo ministero spirituale fino alle parti estreme di un tale dominio evoluzionario.

      21:2.12 (237.2) La presenza personale di un Figlio Creatore nel suo universo locale non è necessaria al regolare andamento di una creazione materiale stabilizzata. Questi Figli possono recarsi in Paradiso, ed i loro universi continueranno a ruotare nello spazio. Essi possono abbandonare l’esercizio del loro potere per incarnarsi come figli del tempo, ed i loro regni continueranno a girare attorno ai loro rispettivi centri. Nessuna organizzazione materiale è indipendente dall’attrazione di gravità assoluta del Paradiso o dal supercontrollo cosmico inerente alla presenza spaziale dell’Assoluto Non Qualificato.

      21:3.1 (237.3) Ad un Figlio Creatore è assegnato lo spazio di un universo per consenso della Trinità del Paradiso e con la conferma dello Spirito Maestro supervisore del superuniverso interessato. Tale atto costituisce titolo di possesso fisico, un affidamento cosmico. Ma l’elevazione di un Figlio Micael da questo stadio iniziale ed autolimitato di sovranità alla supremazia esperienziale di una sovranità conquistata da se stesso, giunge come risultato delle sue esperienze personali nell’opera di creazione di un universo e d’incarnazione attraverso il conferimento. Fino al raggiungimento della sovranità conquistata per mezzo dei conferimenti, egli governa come vicegerente del Padre Universale.

      21:3.2 (237.4) Un Figlio Creatore potrebbe affermare la piena sovranità sulla sua creazione personale in qualsiasi momento, ma sceglie saggiamente di non farlo. Se prima di passare per i conferimenti come creatura egli assumesse una sovranità suprema non guadagnata, le personalità del Paradiso residenti nel suo universo locale si ritirerebbero. Ma ciò non è mai avvenuto in alcuna creazione del tempo e dello spazio.

      21:3.3 (237.5) Il fatto di poter creare implica la pienezza della sovranità, ma i Micael scelgono di conquistarla con l’esperienza, conservando in tal modo la piena cooperazione di tutte le personalità del Paradiso assegnate all’amministrazione dell’universo locale. Noi non sappiamo di nessun Micael che abbia mai agito diversamente, ma potrebbero tutti farlo; essi sono veramente dei Figli dotati di libero arbitrio.

      21:3.4 (237.6) La sovranità di un Figlio Creatore in un universo locale passa per sei, forse sette, stadi di manifestazione esperienziale. Questi appaiono nell’ordine seguente:

      21:3.5 (237.7) 1. Sovranità iniziale di vicegerenza — l’autorità provvisoria esercitata solitariamente da un Figlio Creatore prima che lo Spirito Creativo associato acquisisca qualità personali.

      21:3.6 (237.8) 2. Sovranità congiunta di vicegerenza — il governo congiunto della coppia paradisiaca successivamente all’acquisizione della personalità da parte dello Spirito Madre d’Universo.

      21:3.7 (238.1) 3. Sovranità crescente di vicegerenza — l’autorità progressiva di un Figlio Creatore durante il periodo dei suoi sette conferimenti sotto forma di creatura.

      21:3.8 (238.2) 4. Sovranità suprema — l’autorità stabilita seguente al completamento del settimo conferimento. In Nebadon la sovranità suprema data dal completamento del conferimento di Micael su Urantia. Essa esiste da poco più di millenovecento anni del vostro tempo planetario.

      21:3.9 (238.3) 5. Sovranità suprema crescente — la relazione evoluta derivante dalla stabilizzazione in luce e vita della maggior parte dei domini delle creature. Questo stadio appartiene al futuro incompiuto del vostro universo locale.

      21:3.10 (238.4) 6. Sovranità trinitaria — esercitata successivamente alla stabilizzazione dell’intero universo locale in luce e vita.

      21:3.11 (238.5) 7. Sovranità non rivelata — le relazioni sconosciute di un’era futura dell’universo.

      21:3.12 (238.6) Accettando la sovranità iniziale di vicegerenza di un universo locale progettato, un Micael Creatore presta giuramento alla Trinità di non assumere la sovranità suprema prima che i sette conferimenti come creatura non siano stati completati e certificati dai governanti del superuniverso. Ma se un Figlio Micael non potesse affermare, volendolo, tale sovranità non guadagnata, non avrebbe alcun senso prestare giuramento di non farlo.

      21:3.13 (238.7) Anche nelle ere precedenti ai conferimenti un Figlio Creatore governa il suo dominio quasi in modo supremo quando non c’è dissenso in nessuna delle sue parti. I limiti del suo governo sarebbero difficilmente manifesti se la sovranità non fosse mai messa in discussione. La sovranità esercitata da un Figlio Creatore prima dei suoi conferimenti in un universo privo di ribellione non è maggiore di quella esercitata in un universo in ribellione; ma nel primo caso i limiti della sovranità non sono evidenti, nel secondo caso lo sono.

      21:3.14 (238.8) Se l’autorità o l’amministrazione di un Figlio Creatore venissero contestate, attaccate o messe in pericolo, egli è impegnato in eterno a sostenere, proteggere, difendere e se necessario salvare la sua creazione personale. Questi Figli possono essere disturbati od ostacolati solo da esseri creati da loro stessi o da esseri superiori da loro scelti. Si potrebbe dedurre che “esseri superiori”, con origine su livelli più elevati di quelli di un universo locale, molto probabilmente non possono disturbare un Figlio Creatore, e questo è vero; ma essi lo potrebbero fare se lo volessero. La virtù nelle personalità è una scelta volontaria; la rettitudine non è automatica nelle creature dotate di libero arbitrio.

      21:3.15 (238.9) Prima del completamento della carriera di conferimento un Figlio Creatore governa con certi limiti di sovranità autoimposti, ma dopo la fine del suo servizio di conferimento egli governa in virtù dell’effettiva esperienza acquisita nella forma e nelle sembianze delle sue molteplici creature. Quando un Creatore ha soggiornato sette volte tra le sue creature, quando la carriera di conferimento è terminata, allora egli viene insediato nella massima autorità dell’universo; egli è divenuto un Figlio Maestro, un governante sovrano e supremo.

      21:3.16 (238.10) La tecnica per ottenere la sovranità suprema su un universo locale comporta le sette tappe esperienziali seguenti:

      21:3.17 (238.11) 1. Penetrare per esperienza sette livelli d’esistenza della creatura mediante la tecnica dell’incarnazione attraverso

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