Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

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(138.1) E tutta questa costanza di condotta ed uniformità d’azione è personale, cosciente ed altamente volitiva, perché il grande Dio non è uno schiavo impotente della propria perfezione ed infinità. Dio non è una forza automatica che agisce da se stessa; non è un potere servile soggiogato alla legge. Dio non è né un’equazione matematica né una formula chimica. Egli è una personalità primordiale e con libera volontà. Egli è il Padre Universale, un essere sovraccarico di personalità e la fonte universale di tutte le personalità delle creature.

      12:7.7 (138.2) La volontà di Dio non prevale in modo uniforme nel cuore dei mortali materiali che cercano Dio, ma se si amplia il quadro del tempo oltre il momento fino ad abbracciare l’insieme della prima vita, allora la volontà di Dio diviene sempre più discernibile nei frutti spirituali che sono nati nella vita dei figli di Dio guidati dallo spirito. E poi, se si amplia ulteriormente la vita umana fino ad includere l’esperienza morontiale, si vede risplendere la volontà divina sempre più vivida negli atti spiritualizzanti di quelle creature del tempo che hanno cominciato a gustare le gioie divine insite nell’esperienza della relazione della personalità umana con la personalità del Padre Universale.

      12:7.8 (138.3) La Paternità di Dio e la fratellanza degli uomini presentano il paradosso della parte e del tutto al livello della personalità. Dio ama ogni individuo come un singolo figlio della famiglia celeste. Tuttavia Dio ama in questo modo tutti gl’individui; non fa eccezione di persone, e l’universalità del suo amore fa nascere una relazione d’insieme, la fratellanza universale.

      12:7.9 (138.4) L’amore del Padre individualizza in modo assoluto ogni personalità come un figlio unico del Padre Universale, un figlio senza duplicato nell’infinità, una creatura dotata di volontà insostituibile in tutta l’eternità. L’amore del Padre glorifica ogni figlio di Dio, illuminando ogni membro della famiglia celeste, delineando chiaramente la natura unica di ogni essere personale rispetto ai livelli impersonali che sono al di fuori del circuito fraterno del Padre di tutti. L’amore di Dio descrive in maniera sorprendente il valore trascendente di ogni creatura dotata di volontà e rivela infallibilmente l’alto valore che il Padre Universale attribuisce a ciascuno dei suoi figli, dalla personalità creatrice più elevata di status paradisiaco fino alla personalità più umile avente dignità volitiva tra le tribù selvagge di uomini agli albori della specie umana su un mondo evoluzionario del tempo e dello spazio.

      12:7.10 (138.5) Questo stesso amore di Dio per l’individuo porta all’esistenza la famiglia divina di tutti gl’individui, la fratellanza universale dei figli del Padre del Paradiso dotati di libero arbitrio. E questa fratellanza, essendo universale, è una relazione dell’insieme. La fratellanza, quando è universale, rivela non le relazioni di ciascuno ma le relazioni di tutti. La fratellanza è una realtà dell’insieme e perciò rivela qualità del tutto in contrapposizione a qualità della parte.

      12:7.11 (138.6) La fratellanza costituisce un fatto di relazioni tra tutte le personalità dell’esistenza universale. Nessuna persona può sfuggire ai benefici o agli svantaggi che possono derivare come risultato di relazioni con altre persone. La parte trae vantaggio oppure danno in proporzione al tutto. Lo sforzo positivo di ogni uomo giova a tutti gli uomini; l’errore o il male di ciascun uomo accresce la sofferenza di tutti gli uomini. Come si muove la parte, così si muove il tutto. Come progredisce il tutto, così progredisce la parte. Le velocità relative della parte e del tutto determinano se la parte è ritardata dall’inerzia del tutto o se è spinta in avanti dall’impulso della fratellanza cosmica.

      12:7.12 (139.1) È un mistero che Dio sia un essere autocosciente altamente personale con una sede residenziale e che allo stesso tempo sia personalmente presente in un così vasto universo e personalmente in contatto con un numero pressoché infinito di esseri. Il fatto che questo fenomeno sia un mistero al di là della comprensione umana non dovrebbe minimamente diminuire la vostra fede. Non consentite che la vastità dell’infinità, l’immensità dell’eternità, la magnificenza e la gloria dell’incomparabile carattere di Dio vi atterriscano, vi facciano vacillare o vi scoraggino; perché il Padre non è molto lontano da nessuno di voi; egli dimora in voi, ed in lui noi tutti letteralmente ci muoviamo, effettivamente viviamo e veramente abbiamo il nostro essere.

      12:7.13 (139.2) Sebbene il Padre del Paradiso funzioni tramite i suoi creatori divini ed i suoi figli creature, si compiace anche del contatto interiore più intimo con voi, un contatto così sublime e così altamente personale da oltrepassare anche la mia comprensione — quella misteriosa comunione di un frammento del Padre con l’anima umana e con la mente mortale dove egli effettivamente dimora. Sapendo tanto di questi doni di Dio, voi sapete quindi che il Padre è in intimo contatto non solo con i suoi associati divini, ma anche con i suoi figli mortali evoluzionari del tempo. In verità il Padre dimora in Paradiso, ma la sua presenza divina risiede anche nella mente degli uomini.

      12:7.14 (139.3) Anche se lo spirito di un Figlio è stato profuso su tutta l’umanità, anche se un Figlio ha dimorato un tempo con voi nelle sembianze della carne mortale, anche se i serafini vi proteggono e vi guidano personalmente, qualunque di questi esseri divini del Secondo e del Terzo Centro come potrebbe mai sperare di avvicinarsi tanto a voi o di comprendervi altrettanto pienamente quanto il Padre, che ha donato una parte di se stesso per essere in voi, per essere il vostro reale e divino, ed anche eterno, sé?

      12:8.1 (139.4) “Dio è spirito”, ma il Paradiso non lo è. L’universo materiale è sempre l’arena in cui hanno luogo tutte le attività spirituali; esseri spirituali ed ascendenti spirituali vivono ed operano su sfere fisiche di realtà materiale.

      12:8.2 (139.5) Il conferimento della forza cosmica, il dominio della gravità cosmica, è la funzione dell’Isola del Paradiso. Tutta la forza-energia originale proviene dal Paradiso, e la materia per la formazione d’innumerevoli universi circola attualmente in tutto l’universo maestro sotto forma di una presenza di supergravità che costituisce il carico di forza dello spazio penetrato.

      12:8.3 (139.6) Quali che siano le sue trasformazioni negli universi esterni, una volta uscita dal Paradiso la forza prosegue il suo viaggio restando soggetta all’attrazione senza fine, sempre presente ed infallibile dell’Isola eterna, girando indefinitamente in modo obbediente e naturale lungo i sentieri eterni dello spazio degli universi. L’energia fisica è l’unica realtà che è fedele e costante nella sua sottomissione alla legge universale. Soltanto nei regni della volizione delle creature c’è stata deviazione dai sentieri divini e dai piani originali. Il potere e l’energia sono le prove universali della stabilità, della costanza e dell’eternità dell’Isola centrale del Paradiso.

      12:8.4 (139.7) Il conferimento dello spirito e la spiritualizzazione delle personalità, il dominio della gravità spirituale, sono il regno del Figlio Eterno. E questa gravità spirituale del Figlio, che attira sempre verso di lui tutte le realtà spirituali, è altrettanto reale ed assoluta quanto l’onnipotente attrazione materiale dell’Isola del Paradiso. Ma l’uomo di mente materiale ha per natura più dimestichezza con le manifestazioni materiali di natura fisica che con le operazioni altrettanto reali e potenti di natura spirituale che si possono discernere soltanto con l’intuizione spirituale dell’anima.

      12:8.5 (140.1) Via via che la mente di una personalità nell’universo diviene più spirituale — più simile a Dio — risponde meno alla gravità materiale. La realtà misurata dalla reazione alla gravità fisica è l’antitesi della realtà determinata dalla qualità del contenuto spirituale. L’azione della gravità fisica determina quantitativamente l’energia non spirituale; l’azione della gravità spirituale è la misura qualitativa dell’energia vivente della divinità.

      12:8.6 (140.2) Quello che il Paradiso è per la creazione fisica, e che il Figlio Eterno è per l’universo spirituale, l’Attore Congiunto lo è per i regni della

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