Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

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gravità. Al centro di Havona c’è l’Isola del Paradiso, stazionaria ed assolutamente stabilizzata, circondata dai suoi ventuno satelliti. A causa delle enormi masse circostanti dei corpi oscuri di gravità situati ai margini dell’universo centrale, la quantità di massa di questa creazione centrale oltrepassa considerevolmente la massa totale conosciuta di tutti e sette i settori del grande universo.

      12:1.11 (129.9) Il sistema Paradiso-Havona, l’universo eterno che circonda l’Isola eterna, costituisce il nucleo perfetto ed eterno dell’universo maestro. Tutti i sette superuniversi e tutte le regioni dello spazio esterno girano su orbite stabilite attorno alla gigantesca aggregazione centrale dei satelliti del Paradiso e delle sfere di Havona.

      12:1.12 (129.10) I sette superuniversi non sono organizzazioni fisiche primarie; in nessun luogo le loro linee di confine dividono una famiglia nebulare, né attraversano un universo locale, un’unità creativa principale. Ogni superuniverso è semplicemente uno spazio geografico che raggruppa approssimativamente un settimo della creazione organizzata e parzialmente abitata posteriore ad Havona, ed ognuno è quasi uguale agli altri per numero di universi locali che contiene e per lo spazio che abbraccia. Nebadon, il vostro universo locale, è una delle creazioni più recenti di Orvonton, il settimo superuniverso.

      12:1.13 (129.11) Il grande universo è la creazione attualmente organizzata ed abitata. Esso si compone dei sette superuniversi, con un potenziale evoluzionario aggregato di circa settemila miliardi di pianeti abitati, senza contare le sfere eterne della creazione centrale. Ma questa stima approssimativa non tiene conto delle sfere architettoniche amministrative, né include i raggruppamenti esterni di universi non organizzati. Il bordo frastagliato attuale del grande universo, la sua periferia disuguale ed incompleta, assieme allo stato enormemente perturbato di tutta la mappa astronomica, suggerisce ai nostri studiosi di stelle che anche i sette superuniversi non sono ancora completati. Quando ci muoviamo dall’interno, dal centro divino, verso l’esterno in una qualsiasi direzione, finiamo per arrivare ai limiti esterni della creazione organizzata ed abitata; andiamo verso i confini esterni del grande universo. Ed è vicino a questo margine esterno, in un angolo lontano di questa stupenda creazione, che ha la sua movimentata esistenza il vostro universo locale.

      12:1.14 (129.12) I livelli di spazio esterno. Lontano nello spazio, ad una distanza enorme dai sette superuniversi abitati, si stanno radunando circuiti di forza e di energie in fase di materializzazione vasti ed incredibilmente stupefacenti. Tra i circuiti di energia dei sette superuniversi e questa gigantesca cintura esterna di attività di forza, c’è una zona di spazio di relativa quiete, la cui larghezza varia ma che è mediamente di circa quattrocentomila anni luce. Queste zone di spazio sono libere da polvere stellare — da nebbia cosmica. I nostri studiosi di questi fenomeni sono incerti circa l’esatta condizione delle forze spaziali esistenti in questa zona di relativa quiete che circonda i sette superuniversi. Ma a circa mezzo milione di anni luce oltre la periferia del grande universo attuale noi osserviamo gli inizi di una zona di attività energetica incredibile, che aumenta di volume e d’intensità per oltre venticinque milioni di anni luce. Queste enormi ruote di forze energetiche sono situate nel primo livello di spazio esterno, una cintura continua di attività cosmica che circonda l’intera creazione conosciuta, organizzata ed abitata.

      12:1.15 (130.1) Attività ancora maggiori avvengono al di là di queste regioni, perché i fisici di Uversa hanno scorto segnali premonitori di manifestazioni di forza a più di cinquanta milioni di anni luce oltre le zone più lontane dei fenomeni del primo livello di spazio esterno. Queste attività presagiscono indubbiamente l’organizzazione delle creazioni materiali del secondo livello di spazio esterno dell’universo maestro.

      12:1.16 (130.2) L’universo centrale è la creazione dell’eternità; i sette superuniversi sono le creazioni del tempo; i quattro livelli di spazio esterno sono indubbiamente destinati ad eventuare ed evolvere l’ultimità della creazione. E c’è chi ritiene che l’Infinito non potrà mai raggiungere la sua piena espressione al di fuori dell’infinità. Perciò costoro formulano l’ipotesi di una creazione addizionale e non rivelata oltre il quarto e più esterno livello di spazio, un possibile universo d’infinità in continua espansione e senza fine. In teoria noi non sappiamo come delimitare né l’infinità del Creatore né l’infinità potenziale della creazione, ma così come esiste ed è amministrato, noi riteniamo che l’universo maestro abbia dei limiti, che sia cioè nettamente delimitato e circoscritto nei suoi confini esterni dallo spazio aperto.

      12:2.1 (130.3) Quando gli astronomi di Urantia scrutano con i loro telescopi sempre più potenti le distese misteriose dello spazio esterno e vi vedono la stupefacente evoluzione di pressoché innumerevoli universi fisici, dovrebbero capire che stanno osservando la poderosa realizzazione dei piani insondabili degli Architetti dell’Universo Maestro. È vero, noi possediamo prove che indicano la presenza di certe influenze di personalità del Paradiso qua e là nelle vaste manifestazioni di energia che caratterizzano attualmente queste regioni esterne, ma da un punto di vista più ampio si riconosce generalmente che le regioni di spazio che si estendono al di là dei confini esterni dei sette superuniversi costituiscono i domini dell’Assoluto Non Qualificato.

      12:2.2 (130.4) Anche se l’occhio umano, senza aiuto, può vedere solamente due o tre nebulose oltre i confini del superuniverso di Orvonton, i vostri telescopi vi rivelano letteralmente milioni e milioni di questi universi fisici in corso di formazione. La maggior parte dei regni stellari esposti all’indagine visiva dei vostri attuali telescopi si trova in Orvonton, ma con la tecnica fotografica i telescopi più potenti penetrano ben oltre i confini del grande universo nei domini dello spazio esterno, dove un numero incalcolabile di universi sono in fase di organizzazione. E vi sono ancora altri milioni di universi fuori della portata dei vostri strumenti attuali.

      12:2.3 (130.5) In un futuro non lontano, nuovi telescopi riveleranno agli sguardi attoniti degli astronomi urantiani non meno di 375 milioni di nuove galassie nelle remote distese dello spazio esterno. Allo stesso tempo questi telescopi più potenti sveleranno che molti universi-isole precedentemente ritenuti situati nello spazio esterno fanno in realtà parte del sistema galattico di Orvonton. I sette superuniversi stanno ancora crescendo; la periferia di ciascuno si sta gradualmente espandendo; nuove nebulose si vanno costantemente stabilizzando ed organizzando, ed alcune delle nebulose che gli astronomi di Urantia considerano come extragalattiche si trovano in effetti ai margini di Orvonton e proseguono il loro viaggio con noi.

      12:2.4 (131.1) Gli studiosi di stelle uversiani osservano che il grande universo è attorniato dagli antenati di una serie di ammassi stellari e di pianeti i quali circondano completamente l’attuale creazione abitata come anelli concentrici di multipli universi esterni. I fisici di Uversa calcolano che l’energia e la materia di queste regioni esterne ed inesplorate siano già uguali a molte volte il totale della massa materiale e del carico d’energia contenuti in tutti i sette superuniversi. Noi siamo informati che la metamorfosi della forza cosmica in questi livelli di spazio esterno è una funzione degli organizzatori di forza del Paradiso. Sappiamo anche che queste forze sono ancestrali a quelle energie fisiche che attivano attualmente il grande universo. I direttori di potere di Orvonton, tuttavia, non hanno niente a che fare con questi regni lontani, né i movimenti d’energia in essi presenti sono collegati in modo discernibile con i circuiti di potere delle creazioni organizzate ed abitate.

      12:2.5 (131.2) Noi sappiamo molto poco sul significato di questi formidabili fenomeni dello spazio esterno. Una più grande creazione è in corso di formazione per il futuro. Noi possiamo osservare la sua immensità, possiamo discernere la sua estensione ed avere il senso delle sue maestose dimensioni, ma a parte ciò, riguardo a questi regni sappiamo poco più degli astronomi di Urantia. Per quello che conosciamo, non esistono in questa cintura esterna di nebulose, di soli e di pianeti, né esseri materiali dell’ordine degli umani, né angeli o altre creature spirituali. Questo dominio lontano è fuori della giurisdizione e dell’amministrazione dei governi dei superuniversi.

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