La Cattura. Sandra Carmel
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Читать онлайн книгу La Cattura - Sandra Carmel страница 12
E la sua osservazione non avrebbe potuto essere più giusta.
Richard era ‘l’uomo dei sogni’ in persona.
E lei gli piaceva.
L’aveva persino baciata.
Lei chiuse gli occhi e si toccò le labbra, mentre ogni singolo dettaglio risvegliava i suoi sensi riportandoli a quel magico momento.
Il suo respiro affannoso, la sua voce profonda e carezzevole, l’intensità dei suoi magnifici occhi verdi e quelle incredibili labbra e quelle mani che l’avevano trasportata verso una sensualità che lei non aveva mai sperimentato prima, che continuava a esplodere dentro di lei persino adesso.
La sua mente riviveva il loro bacio di continuo, accompagnandola nel sonno, nei suoi sogni e poi ancora al suo risveglio.
Il suo corpo desiderava schiacciare il bottone di stop, ma la mano si rifiutava, mentre il polso le doleva a causa delle diverse sedute di autoerotismo.
Ma nonostante tutto, il desiderio non si spegneva.
La famosa Miss Prim era così diversa da lei, sempre la perfetta brava ragazza.
Il calore dell’imbarazzo le bruciava le guance.
Se lui sapesse...
Il telefono squillò.
Eva sussultò talmente che il cuore a momenti le usciva dalla testa.
Era Richard?
Era riuscito a captare i suoi pensieri lascivi?
Il telefono squillò di nuovo e lei portò il ricevitore all’orecchio col braccio che tremava come se fosse in overdose da espresso.
“Pronto?”.
“Ciao, Eva?
Sono Richard.
Noi” - si schiarì la gola - “ci siamo incontrati ieri sera”.
Come se lei potesse dimenticare quel bel volto, quella voce strappa mutande e il modo in cui aveva attivato il suo interruttore del piacere... “Ciao Richard”.
“Scusa se ti chiamo così tardi,
ho dovuto partecipare a un seminario straordinario al lavoro e...”
“Non ti preoccupare”.
Chissà se la sua voce suonava troppo ansimante.
O peggio, disperata.
“Speravo che stasera potessimo andare a cena fuori”.
“Stasera?”
Eva si appoggiò al muro in cerca di un sostegno.
“Se non hai altri piani... e se ti fa piacere”.
Ma certo che lo voglio!
“Uhm... sì.
Grazie.
A che ora?”
“Vengo a prenderti alle sei e mezza così dopo potremmo vedere un film”.
“Un film?
Al drive-in?”
“Sì.
Come ti suona?”
Perfetto.
Favoloso.
Fantastico.
Solo che... Cosa avrebbe detto la gente vedendola al drive-in con un tizio appena conosciuto?
Non che le importasse, non aveva una famiglia per cui mantenere una certa reputazione.
Nessuna madre, né fratelli, zii, zie o cugini.
Solo un’ombra di padre, per quanto ne sapeva.
Ma la sua reticenza non riguardava la posizione sociale.
Cosa sarebbe accaduto se la connessione con Richard non fosse andata oltre l’attrazione fisica?
Come avrebbe potuto troncare la serata facendosi riportare a casa senza urtare i suoi sentimenti?
Non avevano parlato molto, per cui non sapeva se fossero compatibili a un livello più profondo.
Ma nonostante tutto, ogni cellula del suo corpo gravitava attorno a lui, come se in qualche modo inesplicabile sapessero che erano sulla stessa lunghezza d’onda.
Doveva fidarsi del suo intuito?
Non importava cosa sentiva, solo la realtà conosceva la verità e Richard poteva essere la persona sbagliata.
In ogni caso, il sabato sera il drive-in era piuttosto affollato, se lui avesse tentato di andare troppo oltre avrebbe sempre potuto attirare l’attenzione di qualcuno, giusto?
“Eva?”
Qualcosa nel suo timbro di voce la diceva fidati di me.
“Sì... Ok, va bene.
Mi sembra una buona idea”.
Poco dopo, Eva si stava guardando nel grande specchio del bagno mentre applicava l’eyeliner nero, un po’ di mascara e un tocco di gloss sulle labbra, sorpresa della stabilità delle sue mani, dato che avrebbe incontrato Richard nel giro di pochi minuti.
Il campanello infine suonò e una marea di suspense le invase lo stomaco.
“Arrivo!”
Corse in camera da letto, afferrò il cappotto nero nel guardaroba e diede uno sguardo alla sveglia: le sei e venticinque.
“Affidabile e puntuale”, mormorò correndo lungo il corridoio.
Aprì la porta trovando Richard in piedi sotto il portico, con indosso una giacca di pelle nera, una camicia rossa, jeans neri e un sorriso bagna mutande.
“Sei pronta?”
Per l’appuntamento o per lui?
Eva spostò gli occhi pieni di desiderio da quel corpo da urlo verso il suo sguardo magnetico.
“Sì”.
Per entrambi.
Raggiunsero l’auto, e Richard aprì lo sportello per lei, un vero gentiluomo.
“Grazie”.
Si sedette sul freddo vinile e allacciò la cintura di sicurezza.
Aveva intenzione di