La Cattura. Sandra Carmel

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La Cattura - Sandra Carmel

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qual è il tuo libro preferito?”

      “Di sempre?

      Questa è difficile”.

      Nel frattempo lei scorreva nella sua mente il catalogo dei libri che aveva letto.

      “Attualmente sto attraversando una fase in cui mi piacciono i classici... Se dovessi sceglierne uno direi Nord e Sud, di Elizabeth Gaskell”.

      “Oh, ottima scelta”.

      “L’hai letto?”

      Quest’uomo era una sorpresa continua.

      Le labbra di lui si curvarono in un sorriso orgoglioso.

      “Certo che l’ho letto.

      Non mi dispiace leggere i classici,

      mi aiutano con la poesia”.

      Intelligente, bello, gentile e creativo.

      Richard incarnava il suo Cupido in terra.

      “Scrivi poesie?

      Mi piacerebbe leggerne qualcuna”.

      Una sottotraccia sensuale lampeggiò nei suoi occhi.

      “Potrei anche ispirarmi a te”.

      Capitolo Cinque

      Messaggi contrastanti

      Dopo che Richard ebbe saldato il conto, afferrò la mano di Eva, inviando un delizioso brivido direttamente al suo sesso.

      Tornati alla macchina, lui si diresse verso il vicino drive-in di Elwick, dove in programmazione c’era Tutti insieme appassionatamente.

      Richard parcheggiò nelle ultime file e si voltò verso di lei.

      “Ti va qualcos’altro?

      Una bibita, dei popcorn, un gelato?

      Io mi prendo un Croccante,

      non posso resistere a quei dannati gelati!”

      Eva rise.

      Aveva sempre un po’ di spazio per quelli. “Ok, ne prendo uno anch’io.

      Grazie”.

      Un carrello di gelati passava lì vicino, Richard acquistò due Croccanti e tornò a sedersi accanto a lei.

      Gliene porse uno e poi montò l’altoparlante del drive-in sul finestrino tirandolo subito su per chiudere fuori l’aria ghiacciata della notte.

      Eva aprì l’incarto dorato e diede un morso al gelato alla vaniglia con cuore di cioccolato.

      “Mmm... Erano secoli che non ne mangiavo uno”.

      “Allora dobbiamo farlo più spesso”, disse lui, con uno sguardo che rivelava tutti i piani che aveva in mente per lei.

      Un brivido scorse lungo la schiena di lei.

      “Gelato.

      Probabilmente non è la scelta migliore in una serata fredda come questa, vero?”

      Aveva scambiato la risposta del corpo di lei per un brivido di freddo dovuto al gelato.

      E lei non lo avrebbe corretto, altrimenti avrebbero finito per saltarsi addosso in men che non si dica.

      “Sì, qualcosa di caldo sarebbe stato più sensato”.

      “Posso prenderti qualcosa di caldo se vuoi”.

      Il sorriso di lui indicava che ogni briciolo di insinuazione era intenzionale.

      “No, grazie, sto bene così”.

      Se bene vuol dire completamente eccitata.

      Le sue mutandine si inumidivano a ogni movimento che faceva.

      Eva si concentrò sul suo Croccante, succhiando la granella di nocciole e leccando ciò che rimaneva del gelato sullo stecco di legno.

      Sentiva gli occhi di lui su di sé e sollevò lo sguardo con la lingua pronta a dare una leccata.

      Richard la stava osservando con uno sguardo che prometteva lo stesso trattamento a lei.

      “Sembra che ti sia davvero piaciuto”, disse con un sorriso malizioso che pareva in grado di scioglierle i vestiti.

      Un’ondata di calore la travolse facendole leccare le labbra.

      “Mi è piaciuto”.

      Potevano anche giocare in due a stuzzicarsi.

      Lui si sistemò sul sedile, svelando esattamente ciò che gli passava per la testa, i pensieri più sporchi che avesse mai fatto.

      Lei non poté fare a meno di sorridere.

      Ora anche lui sapeva come ci si sentiva a stargli intorno, con quel profumo mascolino e sensuale, quegli irresistibili occhi verdi e quel seducente corpo muscoloso.

      Un piccolo gemito sfuggì alle sue labbra e lei tentò di nasconderlo con un colpo di tosse.

      Richard si avvicinò.

      Stava per fare una mossa?

      L’avrebbe baciata di nuovo?

      Fra il suo cuore martellante e il respiro affannato, era a pochi secondi da un esplosivo attacco di desiderio.

      Lo spazio fra di loro iniziava a ridursi e lui si fermò ridacchiando.

      “Che c’è?”

      La voce di lei suonava affannosa, mentre il suo corpo tentava di riprendersi da quella silenziosa e non mantenuta promessa di un bacio.

      Richard le accarezzò l’angolo della bocca, togliendole una granella di nocciola.

      Che imbarazzo!

      Le prese il viso fra le mani.

      “Ce lo conserviamo per dopo?”

      Il cuore di lei batté così forte che probabilmente lui l’aveva sentito nonostante l’altoparlante montato sul suo finestrino.

      Le sollevò il mento, mentre il suo sguardo passava dai suoi occhi alle sue labbra e affondò la bocca sulla sua.

      Il suo bacio gentile le bruciava le labbra, timido questa volta, come se volesse assicurarsi che lei lo desiderasse quanto lui.

      E lei lo desiderava, forse più di quanto non facesse lui.

      Eva aprì le labbra accogliendo la lingua di lui e mettendogli le braccia intorno al collo.

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