La fine dell'amore. Bracco Roberto

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La fine dell'amore - Bracco Roberto

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style="font-size:15px;">      Un amante, che diamine!

Salvetti

      Un «reagente»!

D'Alma

      Un'anima… parallela!

Anna

      (con umorismo) L'anima parallela non mi dispiacerebbe. Ma tutte queste distinzioni sono di ordine secondario. Io cerco, purtroppo, quel che è più raro e più irreperibile, al giorno d'oggi, sulla faccia del mondo. Io cerco… un uomo!!

Tutti

      Eh?!!

Rivoli

      (non si regge più sulle gambe si ritrae indietro e siede sul bracciuolo di una poltrona.)

Anna

      A voi pare una cosa facile?.. V'ingannate. Per gli uomini, si sa, tutti gli uomini sono uomini. Ma per noi donne, è diverso! (Risatina) Ognuna di noi non ammette che un uomo solo: quello che sa conquistarla. Orbene, amici miei, non potete disconoscere che, ai tempi nostri, la galanteria è divenuta molto diffusa, ma punto tentatrice. Ricordate, eh?, tutta quella numerosa schiera di giovanotti che in città ingombravano il mio salotto? Io vi domando: quale poteva essere per me un vero conquistatore? Dieci di essi mi facevano la corte per vendicarsi dei fiaschi ottenuti con le mie nemiche; altri dieci me la facevano per farla… alle mie amiche, ed era un po' come quel grazioso giuoco, quello che voi, conte, conoscete così bene…

Dionigi

      (stupidamente) Il bézigue?

Anna

      Ma no!.. Un giuoco di bigliardo…

Dionigi

      Ah! La carambole

Anna

      Benissimo!.. la carambola: urtarne due per non fermarsi, possibilmente, a nessuna… E quelli, poi, che mi facevano la corte per non farla che a me, avevano un'aria così indolente, così pigra, così stanca – peggio di Rivoli, veh!..

Rivoli

      (si dirizza d'un subito in piedi, a guisa d'una molla.)

Anna

      (continuando)… che non avrei osato di sceglierne uno senza sentire il dovere di dirgli: «Scusi l'incomodo». (Ride) Ah ah ah! Almeno, qui, in questo eremitaggio, non ci sono che io. Marchesa di Fontanarosa a tutto pasto! Voi potete giocare a… carambola sul mio bigliardo; ma nel mio salotto non più; ed io (scherzosa) posso contare sulle vostre intenzioni, perchè… mettiamo le cose a posto… se siete riuniti in questo recondito angolo del mondo, significa che mi ci avete seguìta!

Tutti, meno Salvetti

      – Naturale!..

      – Senza dubbio!..

      – È vero!..

      – È evidente!

Salvetti

      Domando scusa, marchesa: io non vi ci ho seguita: io vi ci ho incontrata.

Anna

      Ma ci rimanete.

Salvetti

      Ci rimango…

Anna

      E non ci rimanete forse per me?..

Salvetti

      In qualità di medico.

Anna

      Ma io non sono malata.

Salvetti

      La vita di una donna senza marito è sempre una malattia!..

Anna

      Che voi non sapete curare…

Salvetti

      Mi ci provo.

Anna

      (pungente) Ma non ci riuscite!

Dionigi

      (mettendo la mano sul petto all'uso schermistico.)«Toccato», dottore!

Salvetti

      (condiscendente) «Toccato».

Anna

      (con solennità gioconda, salendo sopra uno sgabbelletto)Si mette ai voti il programma della gita a cavallo!

Dionigi

      Accettato all'unanimità!

Albenga, D'Alma, Rivoli

      (insieme) All'unanimità!

Salvetti

      Meno uno!

Anna

      Peggio per quell'uno.

Salvetti

      (a Rivoli, guardandogli le gambe) Come!! Ci andate anche voi a cavallo?

Rivoli

      E perchè non dovrei andarci?

Salvetti

      Avete un bel fegato!

Anna

      Conte, mi cedete il vostro Black boy?

Dionigi

      Mi permetterei piuttosto di offrirvi la mia cavallina. Black boy è troppo duro di bocca e devo lavorarmelo io. Se mi date licenza, vado io stesso a insellare Lady Florence.

Anna

      E gli altri?

Dionigi

      Noleggeremo i bucefali del Santoro.

Albenga

      Ma sin là c'è una tappa di un chilometro.

Anna

      Ci andrete voi, Rivoli.

Rivoli

      … Con piacere.

Anna

      E presto, eh?

Rivoli

      Volo, marchesa. (Si allontana, sforzandosi, invano, di affrettare il passo, ed esce.)

Anna

      Abbiate pazienza, Albenga: andateci voi pure, perchè Rivoli non mi sembra molto disposto a volare.

Albenga

      Vi servo, marchesa. (Esce.)

Dionigi

      Io corro alla scuderia.

Anna

      Grazie.

Dionigi

      Prego… (Esce.)

Salvetti

      (accomiatandosi) Ed io, giacchè ho da restar solo, vado a fare un po' di onesta colazione.

Anna

      Superfluo il dirvi, dottore, che durante la mia assenza voi siete padrone della mia casa come di solito. Qui, troverete seggiole a sdraio, libri, giornali illustrati: tutte cose di cui difetta il vostro alberghino, esageratamente campestre.

Salvetti

      Troppo buona, marchesa. Profitterò. (Via.)

      SCENA III.

      ANNA e D'ALMA

D'Alma

      (è lontanissimo da lei, in un canto della stanza, nel suo atteggiamento di sognatore.)

Anna

      (siede.) (Un silenzio.) E voi?

D'Alma

      Io… deploro!

Anna

      (schiettamente curiosa) Che deplorate?

D'Alma

      Quello che qui accade.

Anna

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