La fine dell'amore. Bracco Roberto
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу La fine dell'amore - Bracco Roberto страница 4
(serafico) Non siete voi, Anna, la farfalla intorno a cui scherzano dei bambini più o meno insidiosi?
(un po' imitandolo) E non siete voi, Giuliano, uno dei bambini più o meno insidiosi che scherzano intorno a questa farfalla?
Oh, no!.. Io la guardo! Io l'ammiro!.. Ma la mia mano non oserebbe mai di ghermire quelle ali agitate vertiginosamente da una così gentile inconscienza.
Mai?!
Mai! (Siede.)
(risatina) Converrete che c'è del metodo in tutto questo.
Attribuireste voi a me, come agli altri, un volgare calcolo… maschile?!
Volgare, non so; ma, via, maschile… credo di sì.
(con accento drammatico) Quale inganno è il vostro!!
(di scatto) Cosa?!
Anch'io, è vero, sono vissuto nella corruzione. Anch'io sono stato vittima dell'abbrutimento che col pretesto degli istinti… coinvolge l'umanità!.. Ma quando ho conosciuto voi, creatura eletta, minacciata dalla corrente malefica, io ho avuta nausea di me stesso. La mente mia ha concepito la salvezza di un affetto inestinguibile; e ha visto, luminosa, la possibilità di eliminare l'errore, di sollevarsi dal fango e di correggere perfino i così detti istinti…
(spalancando tanto d'occhi) Ah?!
E d'allora in poi, Anna, il miraggio della mia vita si è elevato; e, vagheggiando le estasi purissime delle anime che s'incontrano all'infinito, io non ho desiderato che il godimento di un amore perfetto, casto, immateriale!..
(lo guarda, sorpresa, attonita. Indi, dissimulando nell'ammirazione uno strano dubbio) E… ditemi: sono certamente io… la sola donna che vi abbia ispirato un amore… di questa specie?
La sola!!!
(con orgoglio entusiastico foderato d'ironia) È una grande sodisfazione! (Pausa. Poi, con burlesca volubilità, alzandosi) E se per caso fossi stata vostra moglie?
(imbarazzatissimo) Non mi sono mai permesso di rivolgermi una simile domanda.
Ah, già! Dimenticavo che, dati i vostri ideali, non ci sono più mogli… e, soprattutto, poi, non ci sono più mariti. (Sospirando) Io, invece, sono molto maritata! (Risatina) Perchè le mogli separate dai loro mariti possono sentirsi più maritate delle altre?
(confuso) Marchesa… come volete che lo sappia io!?
Avete ragione! Nondimeno, il perchè è così semplice! Un marito, anche se intrinsecamente abbominevole, stando lontano, vale sempre più di quanto varrebbe se stesse vicino. Sono due anni che mio marito… è separato da me. Da questo punto di vista, io comincio a sentirmi maritatissima!
(dopo una reticenza) Lo amate?
(contraffacendolo) Lo amavo! (Un silenzio. Poi, ride un po') Ah ah! (Mutando di nuovo e sedendo)Vi compiacereste di darmi dei chiarimenti?
Su che?
Sulla… «correzione degli istinti»?
Volentieri. (Pausa) Avete voi letto Tolstoi della prima maniera?
Io ho letto… per esempio, Nanà, di Zola…
Ma non è precisamente lo stesso!
Be', che dice il vostro Tolstoi della prima maniera?
Ecco… (Fruga nelle saccocce e ne cava parecchi libri.)
Lo avete sempre in tasca?
Sempre! È uno dei miei compagni prediletti. (Sceglie uno dei libri, lo apre e lo dà ad Anna, mostrandole una pagina) Leggete qui. (Soavemente)È modernissimo!
(dopo aver letto un po') Uh! Guarda guarda guarda!.. Voi, per amarmi così sublimemente, non mangiate che erba?!
Non vi fermate a certi particolari, vi prego.
E con questa igiene voi siete sicuro… delle estasi purissime?!
(sorridendo con tristezza) Comprendo! A voi sembra che la facilità con cui io mi lascio andare a queste conversazioni intime (con disgusto) sia, per lo meno, un avanzo del materialismo comune. Ebbene, io vi mostrerò che so e posso trionfarne. (Con energia) Da solo a sola con voi, Anna, io non mi troverò… mai più!
(con latente stupefazione) Me lo promettete?..
(con gravità) Ve lo prometto!
(con lieve trasparenza comica) Siete immenso!..
Grazie!
Non c'è di che.
Ed ora, (alzandosi) se non m'inganno, ci siamo detto tutto!
E sfido io! Che altro ci potremmo dire?!
Arrivederci…
Arrivederci…
Ma… (fa un gesto complicatissimo e solenne ricordante la risoluzione presa.)
(imitando caricatamente il gesto di lui) Oh… siamo intesi!..
(assorto, si allontana. Presso la porta, si trova a faccia a faccia con Salvetti: ne ha un soprassalto di fastidio, ed esce fuggendo.)
SCENA IV.
ANNA, SALVETTI
Sono di troppo?
Ma che «di troppo»! Non vedete che se ne va?
(restando sulla soglia) Io ritengo di essere di troppo appunto quando non c'è nessun altro.
Quando non c'è nessun altro dovreste piuttosto ritenere di non essere… sufficiente. Avanti, avanti! (Mettendosi con cura il cappellino) Io aspetto ansiosamente questi cavalli e questi cavalieri. Ben presto vi lascerò. Non abbiate soggezione di me. Sdraiatevi in una seggiola a bracciuoli,