La fine dell'amore. Bracco Roberto

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La fine dell'amore - Bracco Roberto

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style="font-size:15px;">      Per obbedirvi… (Siede in una poltrona presso il tavolino e sceglie qualche giornale.)

Anna

      Del resto, la vostra colazione, è durata pochino. (Dopo aver messo il cappellino incomincerà ad infilare i guanti.)

Salvetti

      Come il vostro colloquio con Giuliano.

Anna

      Preciso.

Salvetti

      (con gli occhi sul giornale) Una bistecca e un po' di frutta: ecco la mia colazione.

Anna

      Un po' di frutta, senza la bistecca: ecco il mio colloquio. Mi do anch'io all'erba!..

Salvetti

      Lo avete… bocciato?

Anna

      Chi?

Salvetti

      Giuliano.

Anna

      Non l'ho neppure esaminato.

Salvetti

      Sicchè, è soppresso.

Anna

      Perchè sopprimerlo? È un gentile giovane.

Salvetti

      Certo.

Anna

      Alquanto… vaporoso. (Fa lo stesso gesto complicato che ha fatto dianzi.)

Salvetti

      Spiritualista e vegetariano.

Anna

      (sincera) Quel che c'è di più moderno, sapete.

Salvetti

      E chi lo nega? Molto moderno, e quindi niente affatto… esigente.

Anna

      Ah, questo sì!

Salvetti

      Compiango lui e compiango anche voi.

Anna

      Credete che per una donna sia così penoso l'essere saggia?

Salvetti

      Credo solamente che sia meno penoso il non esserlo.

Anna

      (dopo una pausa) Dottore…

Salvetti

      (leggendo) Marchesa?

Anna

      Disturbo?

Salvetti

      Anzi.

Anna

      (avvicinandosi con amichevole dimestichezza) In confidenza… secondo voi, chi è che potrebbe farmi oltrepassare i confini della saggezza?

Salvetti

      (subito) Chiunque.

Anna

      (offesa) Come?!

Salvetti

      Lasciatemi finire. Chiunque… sapesse chiedere… nel momento propizio.

Anna

      (allontanandosi stizzita) Eccoci alle solite insolenze!

Salvetti

      «Pulsate, et aperietur vobis» scrisse uno che se ne intendeva.

Anna

      Non capisco di latino!

Salvetti

      Sono io qui apposta per tradurvelo. «Picchiate e vi sarà aperto». La condizione del «momento propizio» non c'è nel testo; ma… oh Dio!.. si legge tra le linee. (Alzandosi) E io vi dimostrerò che…

Anna

      (interrompendolo esasperata) Basta! Basta! Basta! Non mi irritate di più. Coi vostri quarant'anni suonati, dovreste giudicarmi meno superficialmente. Le condizioni speciali della mia vita non possono escludere, è vero, la probabilità, vicina o lontana, d'una dedizione; ma da questo a quello che dite voi, ci corre! ci corre!

Salvetti

      Io dico lo stesso in sostanza, perchè tutte le donne, quando stanno per cadere, credono in buonissima fede di trovarsi nelle condizioni speciali che non solo giustificano ma esigono la caduta. E penso io forse che esse abbiano torto? Oibò! Io non faccio che applicare a voi una legge naturale, comune a tutta la femminilità militante: – «non sono veramente sagge che le donne a cui non si chiede niente».

Anna

      (scattando) Badate, però, che possono essere sagge, malgrado loro, anche quelle a cui si chiede troppo!

Salvetti

      Io vi auguro che s'indovini sempre la misura giusta della richiesta.

Anna

      Ed io auguro a voi che s'indovini sempre la misura giusta del rifiuto! (Presa dalla rabbia) Siete un impertinente!.. Siete disgustevole!.. Siete insopportabile! Siete mostruoso! (Batte a terra i piedi d'una seggiola, e poi vi siede. – Una lagrimuccia spunta nei suoi occhi.)

Salvetti

      (sorridendo sotto i baffi) Calmatevi, via, ve ne prego, calmatevi…: tanto più che (guardando alla finestra) sta per arrivare il conte… in un magnifico costume di occasione.

Anna

      Io ho bisogno di graffiare qualcuno!

Salvetti

      Profittate di me, marchesa, perchè, col conte, non c'è da cavarsi di questi capricci. Quello lì è troppo ben fatto: si guarda e non si tocca!

      SCENA V.

      DIONIGI, ANNA, e SALVETTI

Dionigi

      (in un pretto costume di sportsman, entrando elegante e brioso) Marchesa, le cavalcature sono pronte.

Anna

      (bisbetica) Finalmente! Di chi vi siete occupato, sinora? Della vostra toilette? Credevo che non veniste più. Non mi direte, spero, che il fare aspettare una signora sia «molto chic!»

Dionigi

      (confuso) Marchesa…

Anna

      Il vostro braccio, subito!

Anna

      (senza badare a Dionigi e senza metterglisi al braccio, si rivolge al dottore, seccamente:) È deciso dunque che non ci venite?

Salvetti

      Ne sono dolente, ma è proprio deciso.

Anna

      È permesso di saperne almeno la ragione?

Salvetti

      È una ragione… pedestre: non so andare a cavallo.

Anna

      Imparerete.

Salvetti

      Troppo tardi!

Anna

      Cascherete.

Salvetti

      Ah!.. Troppo presto!

Anna

      (a Dionigi) Conte, il vostro braccio…

Dionigi

      Sono qui a offrirvelo, marchesa…

Anna

      (mettendoglisi a braccetto con violenza e quasi trascinandolo via) Diventate scortese anche voi!

Dionigi

      Io?!

Anna

      Mi dareste una smentita?!

Dionigi

      No!

Anna

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