Night Light. Amy Blankenship

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Night Light - Amy Blankenship Legami Di Sangue

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con aria di sfida. Oh cavolo, lui sembrava un po’ irritato. Giusto per confermare la sua teoria, lei si avvicinò a Trevor come se gli stesse sussurrando paroline dolci all’orecchio, “Hai qualche arma che possiamo usare per metterci in pari?” Fece l’occhiolino sapendo di aver appena trovato un compagno di squadra per quella sera.

      Trevor ci pensò un attimo, facendo un elenco mentale di ciò che aveva nel bagagliaio.

      â€œSì, ho un paio di cose in macchina.” ammise Trevor. “Forse dovremmo tornare da me per prendere qualche pezzo che ho nascosto nella cassaforte per le armi.”

      â€˜Perfetto.’ pensò Kat.

      Mentre Warren e Quinn si dirigevano verso il bar, Warren fu distratto di nuovo dall’auricolare che gli suonò in un orecchio. A Quinn non dispiacque quella pausa. Gli diede l’occasione per scoprire cosa succedeva con l’allegra coppia al bar.

      Kat vide Quinn arrivare e si mosse rapidamente lungo il bancone in modo che Trevor non potesse sentire e Quinn non facesse saltare la sua copertura. Allungandosi per prendere una bottiglia, si girò per poi trovare Quinn in piedi tra lei e il bancone.

      â€œCome posso aiutarla, signore?” chiese Kat con un sopracciglio sarcasticamente alzato. “Sa che i clienti non sono ammessi dietro il bancone.”

      Quinn fece un passo verso di lei, anche se era già abbastanza vicino. Poggiando una mano sullo scaffale accanto al braccio di lei, la bloccò adeguatamente nel punto in cui si trovava. Vedendo i suoi occhi vagare dietro le proprie spalle verso l’uomo con cui stava parlando... Quinn ringhiò, “Non distrarti stasera, Kat. Ti avverto. Solo perché non vieni a caccia con noi non significa che un vampiro non possa mettere piede in questo bar.”

      Kat sospirò sapendo che era il trucco più vecchio del mondo. Far credere a qualcuno di essere importante, affidandogli un innocuo compito secondario. “Me la caverò.” lo informò lei mentre passava sotto il suo braccio e si diresse di nuovo verso Trevor. “E se avrò bisogno di qualunque cosa, ho già qualcuno disposto a darmela.” Le ultime parole furono dette con un accenno di malizia nella sua voce. Era una bugia, ma Quinn l’aveva fatta incazzare.

      Lei sorrise tra sé sapendo che Quinn pensava che si riferisse al sesso e Trevor pensava si riferisse alla caccia di vampiri. Warren scelse quel momento per finire la conversazione e fare cenno a Quinn di essere pronto.

      Le labbra di Quinn si assottigliarono quando indietreggiò da Kat e si chinò, quasi strofinando le labbra sul suo orecchio. “Buona serata.” Osservò con soddisfazione la pelle d’oca sul collo di lei e sulla spalla.

      Kat si aggrappò al bordo del bancone quando le ginocchia divennero deboli. Raddrizzandosi sussultò quando sentì la voce di Michael da dietro.

      â€œAttenta a come tiri la coda di quel gatto, tesoro.” le ricordò Michael poi fece un cenno a Trevor prima di raggiungere Kane sul tetto.

      Trevor aggrottò la fronte allo sguardo stupito sul volto di Kat. “Non era un vampiro, quello?”

      â€œNo, era un gentiluomo che ci sta aiutando a trovare i veri mostri.” disse Kat fiduciosa mentre aggiunse in silenzio ‘Ed è l’unico che non ha fatto storie sul fatto che io andassi a caccia stasera.’ “Comunque, sembra che siamo rimasti indietro. Sei pronto a partire?”

      *****

      Kane camminava avanti e indietro sul tetto, fumando una sigaretta e agitando le braccia di tanto in tanto. Stava cominciando ad innervosirsi aspettando Michael.

      â€œGiaguari e puma.” borbottò. “Sono peggio dei gatti domestici. Ognuno vuole prevalere sugli altri. Preferirei collaborare con i Coyote piuttosto.”

      Michael arrivò sul tetto proprio dietro Kane, sorprendendolo nel suo sproloquio agitato. Si accigliò quando Kane subito tacque e guardò di lato avvertendo la sua presenza.

      â€œDannazione Kane, vogliamo parlare di quello che ti preoccupa o no?” chiese Michael mentre gli si avvicinava.

      â€œNo.” rispose Kane.

      â€œBene.” Michael aspettò, sapendo che Kane odiava il silenzio più dei litigi. Adorava avere ragione.

      Kane camminò verso il bordo dell’edificio, aumentando di nuovo la distanza tra loro. Aveva dimenticato che Michael fosse capace di avvicinarsi di soppiatto... non succedeva da così tanto tempo. “Raven sembrava un po’ deluso dal fatto che il suo esercito fosse scarso giù al magazzino... alcuni dei suoi squilibrati mancavano all’appello. La mia ipotesi è che i vampiri assenti alla nostra piccola festa mortale probabilmente avevano bisogno di un posto in cui passare la giornata, quindi andrò a dare un’occhiata.”

      Michael non disse una parola quando Kane saltò ancora una volta dal tetto ed atterrò sul marciapiede sottostante. Proprio mentre fece un passo verso il bordo, pronto a saltare come Kane, qualcosa sul tetto dall’altra parte della strada attirò la sua attenzione.

      Girandosi a guardare di scatto, Michael intravide un’ombra che sparì. Qualcosa di quell’ombra gli era sembrato familiare, ma non riuscì ad indentificarla.

      Kane aveva uno stalker o era un bersaglio? Cercando di sopprimere quel sentimento per il momento, abbassò lo sguardo e sorrise mentre saltava. Anche se non riusciva più a vedere Kane, e sapeva che era diretto al magazzino, invece di seguire la strada seguì la scia del proprio sangue nelle vene di Kane. Quando arrivò al deposito, poteva sentire le urla dei vampiri che Kane aveva preso alla sprovvista.

      Si fermò sulla soglia usando la sua vista potenziata per vedere nel buio dell’enorme stanza. Kane aveva già due vampiri su di sé e molti altri pensavano che il gioco di squadra fosse una grande idea. Facendo un passo all’interno, chiuse la porta alle sue spalle e avanzò quando la voce di Kane echeggiò.

      â€œLascia fare a me. Basta che nessuno di loro ti oltrepassi.” disse Kane un po’ affannato, mentre torceva il collo del vampiro che stava cercando di strappargli la gola. Sobbalzò quando delle zanne si affondarono nella sua spalla, facendogli mollare la presa.

      Entrambe le sopracciglia di Michael sparirono sotto i capelli spettinati, ma rimase fermo sulla porta. “Beh, se lo dici tu.” Incrociò le braccia sul petto e si appoggiò contro la porta.

      â€œBeh… Mi annoio.” disse poco dopo e guardò verso i vampiri senz’anima che non combattevano ancora. “Immagino che nessuno di voi mi farebbe l’onore di farsi inseguire.”

      Quando Kane riuscì a decapitare il primo vampiro, uno che stava in disparte fece proprio quello che Michael aveva suggerito, ma il braccio di Kane si allungò e lo afferrò per la giacca di pelle che indossava. “Non credo proprio.” ringhiò mentre lo gettava nella mischia.

      â€œLa mamma non ti ha insegnato a condividere le cose?” Michael sorrise mentre guardava Kane colpire di santa ragione. Aveva la sensazione che ora Kane avesse bisogno del dolore per sentirsi vivo. Non aveva dubbi che Kane sarebbe stato l’ultimo vampiro rimasto e questo sfogo di rabbia e violenza avrebbe anche potuto aiutare il suo amico ad aprirsi di nuovo... Una terapia bella e buona.

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