Night Light. Amy Blankenship

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Night Light - Amy Blankenship Legami Di Sangue

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vecchio era solo.

      â€œSei tu, Jewel?” disse la vecchia voce.

      Steven fece un passo indietro quando la porta si aprì... lui e il prete si trovarono faccia a faccia. Il vecchio viso gentile dall’espressione pacata cambiò lentamente, i suoi occhi si spalancarono e le labbra si aprirono. Steven alzò la mano sapendo cosa sarebbe successo dopo, e non rimase deluso quando il prete cercò di chiudergli la porta in faccia.

      Spingendo contro la porta, Steven entrò nella stanza lasciando che il peso del vecchio sulla porta la facesse chiudere dietro di sé. Girandosi intorno, afferrò la prima arma che trovò e la lanciò attraverso la stanza infastidito. “Te l’ho già detto, non sono un vampiro.”

      â€œMi sono svegliato nell’armadio.” gli ricordò il prete mentre andava dietro la sua scrivania. Steven sospirò mentre guardava le mani del vecchio rovistare nella scrivania, ovviamente in cerca di un’altra arma. Alzò un sopracciglio vedendo le dita stringere una robusta spillatrice.

      â€œNon voglio farti del male.” lo informò Steven. “Ma se non lasci andare la spillatrice, ti sveglierai di nuovo in quell’armadio.” Annuì con gratitudine quando l’uomo la posò lentamente e si drizzò in tutta la propria altezza, che era scarsa rispetto alla sua.

      â€œHo la sensazione che tu non sia venuto qui per confessarti.” Si percepiva ancora paura nella voce del vecchio.

      â€œOh padre, so che ho peccato.” Steven sorrise ma vedendo che la battuta non fu capita afferrò una sedia e la girò, notando che l’uomo trasalì a quel rapido movimento. Si trattenne dal roteare gli occhi e si mise a cavalcioni sulla sedia, abbassando le braccia sullo schienale. “Non conta niente che io sia in parte il motivo per cui sei ancora vivo? Se non ti avessi tenuto alla larga, ora forse non saresti più dalla parte degli angeli.”

      â€œCome hai fatto...” il prete sembrò improvvisamente più vecchio mentre andava dietro la scrivania e si sedette pesantemente. “Quando sono venuto, sono andato al piano di sotto e ho trovato degli estranei che mettevano a posto. Il disordine… Sono rimasto nascosto. Erano così rapidi e silenziosi. Tu saresti capace di tutto questo?”

      â€œMi crederesti se dicessi che avevamo un angelo dalla nostra parte?” Quando l’uomo alzò il mento e gli lanciò uno sguardo duro, Steven continuò “Il mio amico ed io siamo qui per assicurarci che la chiesa sia ancora pulita.”

      â€œPensi che ce ne siano altri?” il prete si strofinò il viso.

      â€œSo che ce ne sono altri. La domanda è, sono qui?” Steven si alzò sapendo di aver lasciato Nick da solo per troppo tempo. Il suo amico era noto per essere impavido e questo lo rendeva nervoso. “Non vogliamo che si ripetano gli eventi dell’altra sera.”

      Il prete lo guardò attentamente come se fosse alla ricerca di una bugia. Infine, l’anziano sospirò e annuì con la testa “Va bene, per qualche motivo ti credo. Talvolta le strade del Signore sono infinite. Fate ciò che è necessario.”

      â€œSperiamo di non trovare nessun demone stavolta... e tu puoi rimanere sveglio se prometti di restare qui.” Ricordò ciò che il sacerdote aveva detto quando aveva aperto la porta. “Aspettavi qualcuno?”

      â€œSì, lei doveva venire l’altra sera, ma...” indicò con il pollice verso l’armadio. “Ha chiamato un’ora fa dicendo che stava arrivando.”

      Steven sentì il battito cardiaco aumentare. “C’era una ragazza qui l’altra notte e ho bisogno di parlare con lei... ha i capelli biondi, è bella. La conosci?”

      â€œJewel?” chiese il prete. “Certo, dovrei sposarla.”

      â€œCosa?” disse Steve a voce un po’ troppo alta, poi ringhiò “Da quando in qua i vecchi preti sposano giovani donne?”

      â€œSei un tipo sveglio.” il prete scosse la testa poi rafforzò la propria determinazione. “Non sposa me... e comunque non sono affari tuoi. Lascia stare quella bambina. Ha già abbastanza problemi con i mostri che già conosce. Non trascinarla in una guerra tra demoni.”

      Steven aggrottò la fronte, non gli piaceva come suonava la cosa.

      Avrebbe scommesso che il prete stesse per dire mafiosi, non mostri. Non gli importava di nessuna delle due specie, aveva già la propria dose di mafiosi da affrontare. A loro piaceva starsene al Night Light perché era uno dei locali più eleganti della città. È rilassante quando la gente di classe inferiore non può permettersi di entrare da quelle porte.

      Li aveva cacciati via lentamente negli anni e quando c’era un problema, spuntava sempre qualcosa e si allontanavano o sparivano. Mafia irlandese, italiana, russa, membri dell’IRA, ex KGB, Yakuza, e addirittura chiacchierati membri dei leggendari Illuminati... Steven se ne sbatteva. Erano fatti tutti dalla stessa pasta, per quanto lo riguardava. Ma a volte non fa male averne un paio dalla propria parte.

      â€œChiamala e dille di non venire stasera.” Spinse il telefono verso il vecchio ed incrociò le braccia in attesa, per assicurarsi che il prete facesse come gli aveva chiesto.

      Le labbra del vecchio si assottigliarono. Se avesse chiamato a casa sua e avesse risposto suo padre, Jewel sarebbe finita in guai seri e magari stesa in qualche vicolo. Essere un prete probabilmente non lo avrebbe salvato. “Lei non verrà.” disse esitando, poi ripeté più deciso mentre guardava l’orologio appeso al muro. “Altrimenti sarebbe già qui.”

      Steven sentiva che la delusione nel non vederla e il sollievo nel sapere che fosse al sicuro da qualche parte si scontravano nel suo petto. Avendo bisogno di una distrazione, si alzò e rimise la sedia nel modo in cui l’aveva trovata. “Tornerò per avvisarti quando avremo finito.”

      â€œAspetta!” disse il sacerdote quando Steven aprì la porta. “Se dovessi vederla...”

      â€œLa manderò dritta da te.” promise Steven e se ne andò.

      Chiudendo la porta, Steven scosse la testa e si avviò lungo il corridoio. Questo piano era pulito e doveva recuperare Nick prima che qualcosa andasse storto. Scendendo al piano di sotto, si guardò intorno ma non vedeva Nick da nessuna parte.

      â€œD’accordo, dove diavolo sei finito?” mormorò Steven e cominciò a guardare dietro le porte chiuse.

      Vide la porta del seminterrato socchiusa e si sarebbe preso a schiaffi quando si rese conto delle intenzioni di Nick. “Luoghi bui, sotterraneo... Bah!”

      Assicurandosi di fare parecchio rumore, Steven scese le scale e arricciò il naso per l’umidità. “Cavolo, che puzza qua sotto.”

      Si avvicinò ad un’altra porta aperta ed entrò. Nick era in piedi davanti alla caldaia con il portello spalancato e rimestava qualcosa nel fuoco con una spranga di ferro.

      â€œTrovato qualcosa?” chiese Steven.

      In risposta, Nick estrasse il ferro dal fuoco infilato nella cavità oculare dei

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