Sangue Contaminato. Amy Blankenship

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Sangue Contaminato - Amy Blankenship Legami Di Sangue

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      Indice

        Capitolo 1

        Capitolo 2

        Capitolo 3

        Capitolo 4

        Capitolo 5

        Capitolo 6

        Capitolo 7

        Capitolo 8

        Capitolo 9

        Capitolo 10

        Capitolo 11

        Capitolo 12

        Capitolo 13

        Capitolo 14

        Capitolo 15

        Capitolo 16

        Capitolo 17

      

      â€œSangue Contaminato”

      Serie “Legami di Sangue” - Volume 7

      Author: Amy Blankenship & RK Melton

      Translated by Ilaria Fortuna

      Copyright © 2012 Amy Blankenship

      Seconda Edizione Pubblicata da TekTime

      Tutti i diritti riservati.

      Craven camminava per le strade della città dopo aver mandato Falco Notturno alla sua dimora con Tiara. Aveva saputo il nome della ragazza dall’indiano. In quel momento era su di giri per le tante scariche di adrenalina... tra cui quella per avere finalmente l’erede che aveva sempre desiderato. Craven non aveva fretta, sapendo che lei non si sarebbe svegliata subito.

      Sapeva che Falco Notturno non avrebbe tentato di farle del male... aveva letto molte cose negli occhi dell’indiano ed era curioso. Si chiese perché quel nottambulo trasformato in zombie avesse scelto di stare con lui. Sembrava che Falco Notturno stesse semplicemente aspettando qualcosa... o qualcuno.

      Entrambi volevano proteggere la giovane negromante... anche se per ragioni diverse. Sebbene lei non fosse come sua madre, Craven non poteva biasimare Deth per aver avuto un figlio con quell’umana. Non percepiva la forza vitale di suo fratello in questo mondo e il pensiero che avesse abbandonato sua figlia lo turbava. Vedendo Nile soffrire per mano dei suoi stessi figli gli aveva dato un’immensa soddisfazione. Se non lo avessero fermato, ben presto sarebbe diventato un problema.

      Nile era un maestro e aveva già acquisito molta forza prendendo quella tomba come se fosse sua. Anche un demone minore potrebbe diventare un problema se uno dei due eserciti cresce a quei livelli.

      Non essendo stato lui a finire Nile, e avendo assistito al fatto, Craven si ricordò delle antiche guerre tra demoni. Ciò fece sorgere in lui sete di sangue e desiderio di combattere per il predominio. Raramente veniva sopraffatto da una tale emozione ma, quando accadeva, allora gli serviva qualcosa da uccidere.

      Il tempo trascorso nel sonno era solo un fugace ricordo. Era rimasto sospeso come durante n riposo ristoratore. Poteva sentire il passare del tempo solo quando si risvegliava dalla sua tana. Pensò che fosse come sottrarre le anime dall’aldilà... la confusione che ne seguiva era la stessa.

      La notte aveva lasciato il posto all’alba ora ma, a differenza di alcuni dei suoi servi, Craven non era legato alla notte. Sentendosi in vena, pensò che mettere a tappeto un maestro più debole, o anche due, sarebbe stato un piacevole passatempo. Poteva già sentire l’odore del caos che stavano creando in città.

      Si appoggiò a uno degli edifici godendosi il momento. Era così che aveva vissuto per molto tempo, prima di essere bandito nel silenzio sottoterra, ma ora era diverso per tanti motivi. In questa epoca era tutto più complicato... più selvaggio di quanto ricordasse. Erano nascosti così tanti segreti ma, toccando le anime, avrebbe saputo di più su questa era grazie ai loro ricordi.

      Il numero di esseri umani era aumentato, così come quello delle anime rimaste per tormentare la città per conto proprio. Poteva sentirle nelle case, negli ospedali... ovunque. Vide un autobus pubblico procedere lentamente e notò l’anima di un uomo che lo guardava dal finestrino.

      Era quello il motivo per cui nei cimiteri c’erano più tombe che anime? Per come la vedeva lui, era come se le anime fossero rimaste lì dov’era morto il corpo, cercando di continuare un’esistenza ormai priva di significato. La maggior parte dei demoni poteva sfruttare solo gli umani ancora vivi, possedendo o controllando i loro corpi. Con così pochi negromanti al mondo, il suo esercito sarebbe stato immenso una volta completato.

      Il passare del tempo aveva garantito una cosa... ora il numero dei morti era uguale a quello dei vivi... se non maggiore. Craven era abbastanza certo che se i morti fossero stati invocati tutti in una volta, avrebbero facilmente superato i vivi in fatto di numero.

      Testando quella teoria, estese il proprio potere in cerca di chi era rimasto senza padrone. Le anime che lui toccava si sentivano circondate da demoni, erano incapaci di muoversi liberamente e la maggior parte era troppo spaventata per rinunciare alla propria sicurezza.

      Craven era un collezionista di anime... come Deth. Sfruttava i demoni più deboli e qualsiasi altra creatura della notte, ma la sua linea di sangue era speciale. Quando lui o qualcuno della sua stirpe offrivano un posto alle anime, stringevano un patto con loro.

      Lui poteva usare il proprio corpo come tramite per mandare le anime nell’aldilà ma, semmai le avesse chiamate a combattere, esse sarebbero state costrette a tornare in questa dimensione per obbedirgli. Risvegliando le anime dei morti, Craven si offriva di rimandarle indietro a patto che rispondessero alla sua chiamata nel momento del bisogno.

      Quando un’anima tornava nell’aldilà tramite lui, lasciava un residuo del proprio potere nel suo corpo, rendendolo sempre più forte. Lo stesso valeva per Tiara, e lui sapeva che Deth non aveva rivelato quel segreto alla madre. Se l’ingenuità della ragazza

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