Sangue Contaminato. Amy Blankenship

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Sangue Contaminato - Amy Blankenship Legami Di Sangue

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si allontanò dal massacro verso la scala di emergenza. Syn era proprio dietro di lei e la vide guardarsi intorno per un attimo. Sentì il sangue nelle vene iniziare a scaldarsi quando, con il proprio udito sensibile, sentì dei bambini che piangevano e chiedevano aiuto. Alzò lentamente lo sguardo verso il soffitto concentrandosi sulle voci.

      Angelica inspirò e corse su per le scale a tutta velocità. Percorsero tre piani e si fermarono al decimo. Lei si fermò di colpo e si portò una mano alla bocca vedendo un’altra carneficina.

      Abbassando lo sguardo sentì le lacrime accumularsi negli occhi quando si accorse di trovarsi in una pozza di sangue. A pochi metri c’era un bambino di non più di cinque anni che stava morendo dissanguato. Piccoli corpicini erano sparsi dappertutto, alcuni con espressioni di terrore sui loro volti angelici.

      â€œNo.” sussurrò Angelica. Era in grado gestire quasi tutto ciò che riguardava il suo lavoro, sangue, violenza, demoni... ma quei bambini erano innocenti.

      Un terribile urlo disumano proveniente dall’atrio fece alzare lo sguardo ad Angelica e Syn. Il demone della morte era in piedi nella sala principale del reparto pediatrico, coperto di sangue. Sbatté a terra l’estremità della sua falce rompendo una mattonella, prima di avanzare verso di loro.

      Syn si mise lentamente davanti ad Angelica, tenendo d’occhio il demone che si avvicinava a rapidamente. Esso sollevò la falce in aria per colpirlo ma la mano di Syn scattò, afferrando l’arma proprio quando la lama fu a un centimetro dalla sua pelle.

      â€œLascia che mi presenti.” Syn sibilò e sbatté il palmo della mano sul petto del demone, frugando nelle sue vesti per cercare qualcosa all’interno. Il demone gridò e si allontanò, lasciando Syn con la falce in una mano e qualcosa di nero nell’altra.

      â€œUccidere i bambini non è consentito.” disse Syn con voce pericolosamente calma, sollevando la falce con destrezza. “Assaggerai tu stesso il dolore che infliggi agli altri.”.

      Facendo cadere il cuore nero a terra e spostando la falce nella mano destra, Syn puntò l’arma davanti a sé prima di colpire il demone con un gesto deciso. Non lo tagliò completamente in due perché voleva vederlo soffrire, e poi sapeva che non sarebbe bastato ad ucciderlo.

      â€œTu non sei il vero Mietitore... lui mostra pietà, tu no.” ringhiò Syn e puntò la falce al petto del demone. “Tra poco lo incontrerai e lui ti rinchiuderà in una gabbia per essere dilaniato come hai fatto tu con questi bambini.”.

      L’ultimo colpo di falce di Syn affondò dritto nel cappuccio nero, infilzando la testa del demone e conficcandosi nel muro con la punta, bloccando la creatura. Angelica vide Syn fissare il demone per un attimo prima che esso esplodesse improvvisamente in brillanti fiamme bianche.

      â€œSyn.” sussurrò Angelica quando lui non si mosse, e gli si avvicinò lentamente.

      Syn respirava affannosamente, con i pugni stretti. “I bambini non c’entrano con la guerra.” disse, cercando di contenere la rabbia per non radere al suolo l’ospedale. “Quest’azione va cancellata dalla storia.”.

      Angelica allungò una mano per toccargli il braccio ma Syn si allontanò. Lei sentì le lacrime agli occhi quando lui si avvicinò al corpo del bambino più vicino e lo prese in braccio con cautela. Adagiando il corpicino senza vita su un letto, si sedette sul bordo e scostò delicatamente i capelli dal viso del bambino, poi gli mise una mano sul cuore. Angelica rimase a bocca aperta quando vide una forte luce bianca lì dove la mano di Syn stava toccando il petto del bambino. Le ferite del piccolo svanirono lentamente insieme a qualsiasi traccia di sangue.

      Angelica si portò le mani alla bocca, incapace di controllare il suo pianto di gioia quando il bambino inspirò e iniziò a respirare normalmente.

      Syn si chinò per sussurrargli qualcosa all’orecchio prima di alzarsi e prendere un altro bambino. Ripeté i suoi gesti, finendo ancora una volta con un sussurro all’orecchio del piccolo.

      Quando prese il terzo bambino, Angelica notò la lentezza di Syn nei movimenti e i suoi occhi incupiti. Guardò tutti i bambini ancora lì a terra, poi prese una bambina e la adagiò su un letto vuoto.

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