Sangue Contaminato. Amy Blankenship
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![Sangue Contaminato - Amy Blankenship Sangue Contaminato - Amy Blankenship Legami Di Sangue](/cover_pre381496.jpg)
Prima di soddisfare quel crescente bisogno, lui si scostò e lei si ritrovò a fissarlo in quegli occhi ametista. Disorientata comâera le ci volle un poâ per notare che adesso câera un muro dietro di lui e che non soffiava più alcuna brezza.
Syn aspettò che la sua compagna si riprendesse dallâestasi che aveva appena suscitato in lei prima di lasciarle il polso. Non câera bisogno di baciarla per teletrasportarsi, ma se lei credeva di sì allora non lâavrebbe di certo contrariata.
Angelica si girò, sorpresa di trovarsi nellâufficio di Storm. Osservò rapidamente la stanza prima di vedere Zachary. Era dietro una barriera traslucida... sdraiato su un letto fatto delle sue stesse fiamme, proprio come aveva detto Jason. Vedendolo in quello stato emise un singhiozzo sommesso.
I suoi passi erano lenti mentre si avvicinava alla barriera. Non aveva mai visto quelle fiamme nere e capì che non era un buon segno.
âCosa câè che non va?â sussurrò, chiedendosi se Zachary potesse sentirla.
Posando le mani sulla barriera vide un flusso simile ad acqua scintillante scorrerle tra le dita e scomparire prima di colpire il pavimento. La barriera divenne blu elettrico attorno alle sue mani e lei spinse per testarne la resistenza.
âZachary, apri gli occhi. Ti prego... solo per farmi sapere che stai bene.â Angelica sentiva la speranza diminuire al passare di ogni secondo in cui lui non rispondeva.
I suoi capelli biondi gli svolazzavano intorno al viso e il suo corpo oscillava leggermente tra le fiamme, facendole capire che erano loro a tenerlo sospeso da terra. Ciò che la spaventava di più era la sua totale immobilità ... non capiva neanche se stava respirando.
âà un incantesimo, Zachary? à stato qualcuno a farti questo? Sto arrivando, tieni duro.â Chiuse gli occhi e iniziò a spingere mentalmente sui sigilli intorno alla barriera. Poteva farlo... doveva farlo... per Zachary.
Syn era rimasto in silenzio, concedendole privacy con il suo amico, ma non poteva più sopportare il suo dolore. Avanzando dietro di lei, posò le mani sulle sue... rafforzando la barriera invece di aiutarla a farla cedere.
âPerché? Perché mi stai fermando?â chiese Angelica incredula.
âPerché non credo che Zachary sarà molto contento quando si sveglierà e scoprirà che ti ha ferita con il suo fuoco di fenice. Non sta morendo... si sta rigenerando. E a giudicare dallâaspetto, conserverà tutti i suoi poteri al risveglio.â.
Angelica voltò le spalle alla barriera per non vedere la terribile immagine di Zachary che bruciava. Sentendo bisogno di conforto, avvolse le braccia intorno alla vita di Syn e nascose il viso contro il suo petto.
Syn la strinse tra le braccia, dandole la sicurezza che lei stava cercando in silenzio. Guardò Zachary e si chiese cosa sarebbe successo ad Angelica in questa vita se non lâavesse trovata. La sua amicizia con Zachary si sarebbe trasformata in qualcosa di più intimo?
Strinse ancora di più le braccia intorno a lei, affondando il viso nei suoi capelli scuri, e decise di non pensarci. Lei voleva bene a quella fenice e lui era contento... ma era giunto il momento che la sua compagna ricordasse il suo vero amore.
Capitolo 3
Damon incrociò le braccia sul petto e si appoggiò al deposito degli attrezzi dei custodi del cimitero. In quellâarea non câerano cacciatori perché era un angolo abbastanza appartato e remoto del cimitero. Sembrava anche il rifugio per parecchi Spinnan sopravvissuti, quasi come se stessero cercando di riunirsi e nascondersi.
Aveva promesso ad Alicia di farla combattere e, tutto sommato, quello era un posto eccellente per farlo... finché câera lui a fare da arbitro. Quegli Spinnan erano deboli rispetto alla maggior parte delle creature che ora vagavano in città , tuttavia aveva consentito ad Alicia di combatterne soltanto uno per volta.
Quando uno Spinnan coraggioso cercava di sorprenderla alle spalle, lui lo annientava prima che si avvicinasse abbastanza da distrarla. Distruggere i mostri diretti verso Alicia gli dava un senso di soddisfazione e lo divertiva. Lei non era niente male per essere una principiante.
Aveva anche notato una drastica diminuzione delle creature dopo lâesplosione di qualche ora prima e concluse che qualcuno doveva aver trovato il nido e lo aveva distrutto. Personalmente non gli sarebbe dispiaciuto dare unâocchiata al demone che generava quegli esseri orrendi, ma non se ne preoccupò più di tanto... probabilmente era brutto quanto loro.
Sentendo dei passi e delle voci provenire dagli alberi ai piedi della collinetta su cui si trovava, Damon raggiunse lâangolo del capanno e andò ad indagare. Quel lato del cimitero era costeggiato da pini alti e maestosi che lo separavano da un quartiere suburbano.
Essendo così vicino alle case, Damon si chiese come mai nessuno avesse sentito niente durante la notte, né fosse venuto a controllare. Un paio di volte gli era sembrato di aver visto il luccichio di una barriera intorno allâarea, ma pensava che fosse la sua immaginazione. Se câera una barriera allora forse i cacciatori di demoni non erano così inutili come pensava.
Aveva quasi raggiunto gli alberi quando sopraggiunsero due uomini che si fermarono quando lo videro. Vedendo la sagoma bianca di un edificio attraverso gli alberi, dedusse che il capanno principale dei custodi era probabilmente dallâaltro lato e che i due erano appena arrivati al lavoro.
Non avrebbero potuto usare nessuna delle strade principali per arrivarci perché erano state bloccate tutte. Aggiungendo il fatto di non aver sentito alcun veicolo avvicinarsi, immaginò che i due uomini vivessero nei pressi del cimitero.
âBuongiorno.â disse Damon, avvicinandosi per lanciare loro lâincantesimo addomesticante.
I due uomini si accigliarono. Nel cimitero erano successe molte cose strane negli ultimi giorni e ciò li aveva resi sospettosi verso chiunque sembrasse pericoloso... e Damon, per loro, corrispondeva a quella definizione.
Uno dei due, quello con lâuniforme sbottonata, parlò in modo autorevole âServe aiuto? I visitatori non dovrebbero avvicinarsi ai capanni.â.
Damon annuì fissandoli con i suoi occhi ametista, quasi sorridendo quando le loro espressioni divennero confuse. âIn realtà , sono qui per dirvi che il vostro turno è già finito per oggi. Il vostro datore di lavoro vi ha detto di tornare al capanno e rilassarvi finché il cambio turno non sarà finito. Voi non vi ricordate di me e, se qualcuno ve lo chiede, avete lavorato sodo tutto il giorno.â.
Il secondo operaio, che aveva unâaria più professionale, guardò il suo collega. âà ora di provare quel televisore che hai collegato nel capanno.â.
âGià , câè il programma di Jerry Springer.â disse lâaltro con stupore.
Damon sorrise e aspettò finché non furono lontani. Quando se ne andarono fece per tornare sulla collina quando vide un imponente nuvola di polvere in aria. Tornando da Alicia, la