Salire In Alto. Guido Pagliarino
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sulla calida riva e non li tiene
piú ai remi e non li spinge trafelato.
Adesso è lui che canta alle sirene,
e la sua voce stenta, senescente,
rammemorando le avventure piene
del suo sapere che non volle niente
ma lasciò Ulisse solo avvinto allâasta
e, negli orecchi, cera alla sua gente.
Cercare senzâamare mai non basta.
I COLORI DI DIO
Oh, questo Dio invisibile,
l'Iddio ultravioletto!
e noi confusi nell'arcobaleno
di miraggi, sul limine,
rosso, arancione, giallo, verde... IRIDE!
Dio qui, Dio padre, Dio caro fratello,
Dio unico possibile , Dio e uomo,
Cristo fratello Amore, Arcobaleno,
Idëa d'ogni cosa;
e sì, quel sì
che la mente non osa
SOFFIO
(Ruà ch)
Vivida sei
bell'anima di Dio
sotto la cenere.
ARBUSTO
Rorido dâacque in solitaria attesa,
liricamente il prato accoglie vita
in questa foglia limpida verdina
arresa allâaria di lontane tepide
fragranze e porta il dono
dâincognita sapienza.
I rami dellâarbusto, per il resto
ancora spogli,
scheggiano il cielo come un quadro astratto,
sono rune, messaggio
dâun primo bene che non si distrae
nella spirale del D.N.A.,
perenne amore.
SOGNO DELLA PARTITA DI BOCCE
(Kénosis)
Chi sa dove, su un campo di bocce.
Non un murmure, l'aria ferma; solo.
Alberi secchi torno a quel rettangolo
e le bocce sul campo.
Poi si leva una brezza dolcissima
e gli alberi han le foglie, chi sa come.
Mi volto e vedo Cristo.
Dice: âGiochiamo?â.
Io, che non so il gioco,
rimango muto.
âSu, forza!â ...e iniziamo.
Lui tira, io tiro e, strano,
facilmente faccio punti su punti,
e Dio pure, s'intende;
e siamo pari, a me l'ultimo tiro:
boccia... boccia... bocciaAA! Mia, la partita.
Lui mi sorride di felicità .
STELLA CENTRALE
Il sole inammirabile
che illuminava le solite cose
del dì sfuggente
s'è appena spento dietro all'orizzonte
lasciando un'effusione
d'arancio e cremisi
e una stella centrale;
e volta a quella gocciola di luce,
nella quiete improvvisa,
la mente, luminosa più del sole,
per grazia accoglie l'universo intero.
ALBA E AURORA DI PASQUA
Anzi al Sepolcro
celato ancora, un tremolo
di pettirosso...
Gloriosamente,
il dovere compiuto,
chi sa con che sollievo
e dolcezza di carne,
semplicemente piega il proprio panno
e ripone il sudario,
lascia ordinatamente
le reliquie giacenti,
umilissimo segno
per chi, vedendo, crederà col cuore.2
...alto al silente
sepolcro vuoto, il trillo
del pettirosso.3
'STA CULTURA
Che sarà âsta cultura? Aver misura
della luna e del pozzo,
sapere un poâ di tutto?
Che lâoccaso è il tramonto,
che il vitello tonnato vuole il tonno,
che la nevrosi ha origine nel fallo,
ch' âè